Valerio Apice e Giulia Castellani
La cultura creativa e la burocrazia

Lettera a una maestra

Il Teatro Laboratorio Isola di Confine di Marsciano, una delle realtà più feconde di didattica teatrale italiana, rischia di perdere la sua sede. I suoi animatori, qui, ci raccontano la loro storia e chiedono alle maestre di ripensarci...

Vorremmo porre all’attenzione del lettore il mancato rinnovo del comodato d’uso per tre anni per la gestione in orario extra-scolastico della Sala Eduardo De Filippo, dove la nostra associazione Teatro Laboratorio Isola di Confine svolge le proprie attività da circa dieci anni a Marsciano, in provincia di Perugia. Lo vogliamo fare con una “Lettera a una maestra” e con la spiegazione dei fatti accaduti con la speranza di un ripensamento da parte del Consiglio di Circolo e di un incontro per ulteriori chiarimenti.
Il 31 dicembre 2020 si doveva rinnovare per altri tre anni il contratto di comodato d’uso della Sala Eduardo De Filippo, sala che si trova all’interno della Scuola Primaria “IV Novembre” della Direzione Didattica Primo Circolo di Marsciano, che è la sede operativa della nostra associazione. La Giunta Comunale ha espresso parere favorevole, ma il Consiglio di Circolo della Direzione Didattica ha rifiutato il rinnovo triennale, concedendo il nulla osta solo fino al 2021, con la motivazione di aver necessità di ulteriori spazi per l’attività didattica dovuti all’emergenza covid-19. La pandemia ha creato uno stato di allerta generale che offusca la visione a lungo termine del bene comune. Il rinnovo del comodato d’uso è essenziale per la continuità e la stabilità economica del nostro lavoro, per dare un servizio di qualità artistica al territorio. Non è giusto privare una Comunità di uno spazio di cultura, di socialità e aggregazione, che ha visto transitare giovani, artisti, importanti personalità del teatro e della cultura internazionale con cui collaboriamo da anni.

Il mancato rinnovo giunge dopo un anno difficile per gli spazi culturali in tutto il territorio nazionale. Il settore della cultura e in particolare del teatro è stato gravemente colpito dalla pandemia. Non abbiamo mai interrotto le nostre attività, cercando di mantenere vivo il legame con la comunità. La nostra associazione si è distinta a livello nazionale, portando avanti laboratori pomeridiani per bambini e adolescenti, per ragazzi vulnerabili.

Le attività presso la Sala De Filippo sono iniziate circa dieci anni fa: abbiamo sempre collaborato con la Direzione Didattica Primo Circolo, nella certezza che l’alleanza tra i diversi soggetti del territorio – come le istituzioni scolastiche e le associazioni del Terzo Settore – sia la base per la fondazione di una Comunità Educante. Proprio grazie a questa sinergia, nel 2016 la Direzione Didattica Primo Circolo ci ha chiesto di scrivere il progetto per il Bando del MIUR per la Promozione del teatro in classe, che è risultato unico vincitore in Umbria. Con questo progetto è stato possibile mettere a norma la Sala De Filippo come sala di spettacolo per 99 spettatori, grazie alla collaborazione della nostra associazione con architetti ed esperti di spazi teatrali polivalenti (una consistente parte del budget è stata investita nei lavori per porte tagliafuoco, pareti divisorie, maniglioni antipanico, gradinata, progetto degli ingegneri, ecc.).

Da allora abbiamo organizzato rassegne di spettacoli di compagnie nazionali e internazionali, incontri ed eventi culturali aperti alla comunità, e abbiamo portato avanti l’attività laboratoriale con bambini e ragazzi provenienti da Marsciano e dai Comuni limitrofi (Todi, San Venanzo, Collazzone, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, San Terenziano). Crediamo di aver contribuito a creare cultura sul territorio, contrastando la povertà educativa, utilizzando il teatro come strumento di trasformazione e inclusione sociale.

In questo difficile anno del Covid-19, l’entusiasmo delle famiglie, delle istituzioni, dei bambini e ragazzi, ci ha ripagato di tanti sacrifici e investimenti economici.
Nella precarietà che caratterizza il nostro lavoro, acuita dall’emergenza in corso, avere la garanzia di un contratto di comodato d’uso a più lunga scadenza ci permette di garantire, presentando ulteriori bandi, una gestione in continuità che dia alla comunità il sogno concreto di uno spazio in cui crescere attraverso il teatro.
Ricordiamo che, come da contratto, l’attività della scuola ha comunque la precedenza e siamo sempre stati disponibili ad accordare orari e giorni delle nostre attività in base alle esigenze della Direzione Didattica.

Ed ecco, ora, la nostra “Lettera a una maestra”

Cara maestra,  
«così scrivo coi miei compagni questa lettera», e i nostri primi compagni sono i bambini. Scrivo a te maestra della Direzione Didattica Primo Circolo di Marsciano, a te che in questi giorni vedi la tua scuola sulla bocca di tutti. Non era certo nostra intenzione mettere in cattiva luce la scuola, né accendere polemiche inutili. Scrivo questa lettera “ispirata” dall’amore per un mondo dell’infanzia che ha cambiato il nostro mondo, con la speranza che con il dialogo e la collaborazione si possa riuscire a cambiare il futuro. So che hai letto i post su Facebook, so che hai letto di come la comunità intorno al Teatro Laboratorio Isola di Confine ha reagito sostenendolo, so che il titolo con la parola “sfratto” ha potuto offenderti a te che «vivi i tuoi alunni come enigmi» citando un libro dell’amico Marco Martinelli che nel 2016 proprio nella Sala Eduardo De Filippo tenne un dialogo con Eugenio Barba su educazione e formazione attraverso il teatro.

La lettera del 18 febbraio 2021 che abbiamo ricevuto da parte del tuo Consiglio di Circolo è stata molto dura. Ci ha colpito, ha messo in discussione il nostro lavoro, ed è con profondo dolore che abbiamo reagito, in una situazione già resa difficile dalla pandemia che tira fuori il peggio da tutti noi.

Sai bene che, nella nostra città, la pandemia del Covid-19 sta facendo strage e i teatri sono chiusi, i nostri laboratori si sono fermati, dopo averli fatti in presenza fino a poche settimane fa, grazie alla collaborazione di Comune e Protezione Civile. La sala Eduardo De Filippo è rimasta aperta da giugno come baluardo della cultura e punto di riferimento per la socialità di bambini e ragazzi. Abbiamo sempre saputo che il mestiere teatrale è precario per sua natura ma questo tempo ha evidenziato ancora di più la sua fragilità. Sapere di dover lasciare la Sala eventualmente all’inizio dell’anno scolastico 2012/2022, ci addolora e ci sgomenta. Capiamo le esigenze della scuola, ma non riusciamo a credere che non ci sia una soluzione alternativa. Il contratto di comodato d’uso è stato firmato nel 2018, dopo anni di gestione condivisa con permessi temporanei di Comune e Scuola, ma dopo la firma del contratto e dell’adeguamento a sala con Licenza di pubblico spettacolo fino a un massimo di 99 posti, la prima rassegna con nomi del teatro nazionale, ci ha permesso di essere finanziati dal MIBACT e accreditati al MIUR per i temi “temi della creatività” nel sistema nazionale di istruzione e formazione, a partire dall’anno scolastico 2020/2021, nell’ambito teatrale-performativo. È la continuità della gestione dello spazio che ci permette di offrire al territorio un servizio di qualità, artistica e culturale.

Ieri abbiamo richiesto un incontro per riaprire il dialogo con la scuola, che è sempre stato fondamentale in questi anni, con lo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto. Basta clamore, basta polemiche, lavoriamo insieme a costruire la nostra Comunità Educante.

Cara maestra, la Sala E. De Filippo è per noi un grembo che contiene la vita, che permette di far nascere gesti semplici, parole di passione, sguardi come scintille nella “notte” del mestiere, che permette di ritrovare la possibilità di un incontro disciplinato e creativo che faccia da scuola per una ritrovata socialità. Il teatro che abbiamo scoperto accanto ai maestri del teatro del Novecento l’abbiamo ricreato a Marsciano, nei tanti bambini e ragazzi incontrati in questi anni, quei “molti” che chiedono una «forma di nuova società, messa in atto attraverso i linguaggi del teatro. Una società che canta il proprio nome», come scrive Marco Martinelli nella postfazione del nostro libro.

Con la stima per tutto il mondo scolastico che abbiamo sempre avuto

Valerio Apice e Giulia Castellani
Teatro Laboratorio Isola di Confine

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