Alberto Crespi
Zattere agli Incurabili

New Jersey chi?

Non sono Frank Sinatra o Bruce Springsteen, sono i "dissuasori", quei moloch di calcestruzzo che bloccano possibili attentati lungo i viali. Anche qui a Venezia, dove per la prima volta fa irruzione il terrorismo internazionale

Pare che faccia molto “fico” chiamarli New Jersey. Sta di fatto che al Lido sono ovunque, per ovvi (e sacrosanti) motivi di sicurezza. Così anche noi festivalieri possiamo sentirci, anziché in Veneto, nel “Garden State” che occupa la East Coast americana sotto New York. Il New Jersey è uno stato che ha dato molto al cinema e soprattutto al rock’n’roll. Anni fa Tom Waits ha scritto una meravigliosa canzone intitolata Jersey Girl («Nothing matters in the whole wide world / When you’re in love with a Jersey girl») e nel mondo dello spettacolo americano è molto “fico”, di nuovo, essere considerato un “Jersey Boy”. Del resto, tali sono Bruce Springsteen e Frank Sinatra, tanto per citare due icone assolute e due voci tra le più immense della canzone made in Usa. Ma a Venezia il New Jersey non ha nulla a che vedere con il rock’n’roll, e sentirsi ad Atlantic City mentre si è assai più banalmente al Lido non serve a granché: tanto più da quando il Casinò – quella che era la sede estiva, rispetto a quella invernale sul Canal Grande – ha chiuso, limitandosi a ospitare uffici, proiezioni e attività stampa legate alla Mostra.

No, i New Jersey che popolano la Mostra non sono né Frank Sinatra né Bruce Springsteen né Jim Jarmusch né Danny DeVito, per citare altri figli del Garden State. Perché si chiamano New Jersey quei mammozzi di cemento che servono a bloccare il traffico, e che una volta venivano utilizzati per separare le corsie delle strade a grande scorrimento. In questi tempi perigliosi, i New Jersey sono diventati un’arma anti-terrorismo: per evitare che qualche pazzo pensi di replicare al Lido la strage dell’anno scorso sulla Promenade di Nizza (o anche stragi analoghe, come quelle di Londra e Berlino), tutta la zona festivaliera del Lido è delimitata da vere e proprie chicane di New Jersey sorvegliate da militi armati. Così, sono così il lungomare davanti all’Excelsior, lo spiazzo davanti al citato Casino e tutte le (poche) strade che vi sbucano. Non sono belli da vedere ma francamente la bellezza, in questo caso, conta poco.

In tutto questo, sapete perché si chiamano New Jersey? Noi lo ignoravamo. Ieri l’abbiamo chiesto a Daniele Vicari, regista esperto in sommosse fin dalle riprese del suo capolavoro Diaz, ma non lo sapeva nemmeno lui. Abbiamo indagato. Si chiamano così perché sono stati inventati lì, negli anni ’50, presso lo Stevens Institute of Technology. Lo scopo era evitare i salti di corsia, che evidentemente sulle highways dello stato erano più frequenti che altrove (è uno stato di mare, pieno di bar e di casinò, forse gli ubriachi alla guida sono più numerosi). Il New Jersey originale era alto circa 80 centimetri e fatto di cemento armato; esistono anche in plastica, in autostrada o sui cantieri stradali ne avrete visti, ma come dissuasori di attentati meglio ricorrere al sano, vecchio calcestruzzo. Per cui, mentre si cammina da un film all’altro della Mostra, si pensa di continuo a Bruce Springsteen o a un altro dei “boys” suddetti, ed è un pensiero gradevole; ma si pensa anche al vero motivo per cui i New Jersey sono lì, e ci si rattrista, e ci si spaventa anche un po’.

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