Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Il teatro usa-e-getta

Biancamaria Lelli: «Oggi è tutto “usa e getta”, nessuno investe più sui talenti, cercando di farli crescere nel tempo. Da un Paese dove la cultura è così in fondo alla lista delle priorità, che cosa ci si può aspettare?»

Nome e cognome: Biancamaria Lelli.

Professione: Attrice.

Età: Nascita 09 Giugno 1966.

Da bambina sognavi di fare l’attrice? Sì, sognavo per l’esattezza di essere Fred Astaire. Mi piacevano quei film, le loro atmosfere, le grandi orchestre swing. Amavo cantare, ballare e recitare.

Cosa significa per te recitare? Recitare per me vuol dire giocare, comunicare, crescere, amare, lavorare: vuol dire vivere.

Il tuo film preferito? Angoscia (Cukor), Pretty woman, Crash, Train de vie, Profumo di donna (sia con Gassman che con Al Pacino).

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Un mese in campagna, regia di Sciaccaluga con Andrea Jonasson.

Qual è l’attrice da cui hai imparato di più? Ho sempre ammirato Mariangela Melato e Meryl Streep. Non so se ho imparato qualcosa da loro ma credo che vedendole lavorare ti rimanga inevitabilmente qualcosa addosso, dentro.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Antonio Calenda, con il quale ho cominciato e che mi ha indirizzato sia all’approccio al teatro sia in letture importanti (mi regalò L’idiota di Dostoevskj) e poi Vincenzo Salemme, che mi ha aperto la mente, mi ha fatto godere di un teatro non convenzionale ma estremamente folle e realistico allo stesso tempo.

Il libro sul comodino: In questo momento ci sono Le cose dell’amore di Umberto Galimberti (libro per me complicatissimo!) e Serenata senza nome di Maurizio Di Giovanni. Poi ce n’è uno che non si sposterà mai dal mio comodino: La casa sull’estuario di Daphne Du Maurier, un libro che amava mia madre e che mi ha regalato con dedica. Quello resterà sempre lì.

La canzone che ti rappresenta: At last di Etta James e Non insegnate ai bambini di Giorgio Gaber.

Descrivi il tuo giorno perfetto. Svegliarmi presto e alzarmi con calma, caffè sole possibilmente vista mare, leggere qualche “pagina del mattino”, prepararmi, allenamento, pranzo, lavoro e serata in buona compagnia o in alternativa con un bel film o un buon libro.

Il primo bacio: rivelazione o delusione? Il primo bacio l’ho desiderato per anni: mi ero follemente infatuata di Massimo (un ragazzino che vedevo tutti gli anni al mare). Finalmente, dopo tre anni di poste, mi invitò ad uscire. Era bellissimo. Fu un disastro! Tornata a casa andai di corsa a sciacquarmi la bocca…

Strategia di conquista: qual è la tua? Non ho strategie di conquista, piuttosto una predisposizione a che le cose possano accadere.

biancamaria lelli1Categorie umane che non ti piacciono? Non mi piace chi manca di rispetto e gli ipocriti.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Cervello e humor come se fossero una cosa sola, poi ricchezza e bellezza.

Il sesso nobilita l’amore o viceversa? L’amore nobilita il sesso.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Vanno bene entrambi, purché vi sia empatia, curiosità complicità.

Costretta a scegliere: cinema o teatro? Tra cinema e teatro non riesco a scegliere. Scelgo la qualità.

C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? No, non rimpiango nulla.

Shakespeare, Eduardo o Beckett? Eduardo e Shakespeare. E tra l’altro li trovo affini. A volte mi piacerebbe vedere Shakespeare rappresentato come fosse Eduardo.

Qual è il tuo ricordo più caro? Un Natale di quando ero piccola: mi svegliai e in camera mia c’era una bicicletta verde con sopra un orsacchiotto a grandezza naturale. Mi fece felice non tanto il regalo, ma l’atmosfera, gli occhi dei miei genitori nel vedermi così felice.

E il ricordo più terribile? L’Ottobre 2015: ero a teatro e tra una scena e l’altra, uscendo, trovai una telefonata di mio padre. Lo chiamai e mi disse che mia madre era morta. Neanche il tempo di piangere e dovetti rientrare in palcoscenico: ed era una commedia comica!

L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto? Due donne che ballano al Teatro India, con Maria Paiato e Arianna Scommegna.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: Ingresso indipendente, primo testo teatrale di Maurizio Di Giovanni, con Serena Aurieri e Tosca d’Aquino, Regia di Vincenzo Incenzo.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? È una bella storia sulla falsariga de L’appartamento di Billy Wilder. Amo particolarmente il ruolo che faccio. Sono Giuliana, la moglie di un uomo che mi tradisce: una donna intelligente dai risvolti inaspettati. Sì, mi piace molto.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Teatro corrotto… Corrotto è un parolone… Può esserlo nella misura in cui l’Italia è corrotta, qualsiasi ambiente è corrotto. C’è una supremazia del potere, del potere dei soldi, di un potere in mano a menti non sempre illuminate e spesso mediocri. Non è il Teatro corrotto, siamo noi uomini confusi, piccoli, corrotti.

biancamaria lelli6La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. Gli affetti: vivo di scambi di affetto, comunico con affetto, con amore. Mi piace volere bene.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora) …e pensi che a cinquant’anni la possa raccontare qui ?!

Piatto preferito: Tortellini in brodo!!! Non c’è partita!

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Le Primedonne (uomini o donne) guadagnano e vengono trattate benissimo. La disparità di trattamento avviene nei ranghi inferiori (che siano uomini o donne). Per quanto riguarda i ruoli si scrive principalmente per gli uomini: abbiamo attrici di una certa età che non lavorano più né in teatro né in cinema, eppure sono attrici fantastiche.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Se sì, perché. Certo, per il trattamento economico.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Non credo di essermi fatta sfuggire nulla di cui poi mi sia pentita. Anzi, ho rifiutato cose che poi sono stata contenta di non aver fatto.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Mi piacciono molto le commedie romantiche (Meg Ryan, Julia Roberts) ma un ruolo come quello di Meryl Streep ne I ponti di Madison County mi sarebbe piaciuto molto. Dio, che attrice!! Come anche ne Il Diavolo veste Prada: dare spessore con leggerezza. Che meraviglia!

Quale ruolo ti piacerebbe interpretare in teatro? Sonia in Zio Vania: anche perché non ho mai affrontato un classico.

Da chi vorresti essere diretta? In teatro da Sciaccaluga, in cinema da Virzì.

Tre doti e tre difetti che bisogna avere e non avere per poter fare questo mestiere. Salute, pazienza e autostima. Presunzione, fretta e chiusura mentale.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Cito Eduardo: “Fino a che ci sarà un filo d’erba sulla terra, ci sarà un filo d’erba finto in palcoscenico”. Senza Teatro non ci sarebbe umanità.

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Conservare la memoria.

biancamaria lelli4La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. Fa parte dell’ultimo spettacolo che ho fatto. Rosalba, la donna con cui mio marito mi tradisce, mi domanda: “Tu mi stai chiedendo di continuare una relazione con lui? E tu non lo lasceresti?” Ed io (Giuliana) rispondo:” No, non lo lascerei, perché lo amo e senza di lui non saprei vivere. E credo che nemmeno lui lascerebbe me e non solo per i soldi, sa che non lo maltratterei da quel punto di vista, io non sono così. E’ che…è abituato…ecco…io sono casa. Io quello che voglio lo so, voglio che Ludovico sia felice. E se dovesse decidere di lasciarmi, io la lascerei andare. Questo lo devi sapere.”

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. La stessa di sopra.

Cosa vorresti che il pubblico ricordasse di te? Vorrei che ricordasse, con affetto, i personaggi che ho fatto: sarebbe un bel modo di ricordare me.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Sì, con un attore che in quell’occasione faceva anche la regia: fortunatamente ci ho lavorato una volta sola.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote quale sceglieresti? Se si sogna, si sogna in grande: le corde vocali di Mina.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Nulla, penso si possa scherzare su tutto, basta saperlo fare con gusto, con classe: guarda lo spot “scorrettissimo” di Zalone sulla SMA.

Se potessi conoscere il tuo futuro cosa vorresti sapere? Non credo che vorrei sapere nulla del mio futuro. Mi bastano gli oroscopi!

Come costruisci i personaggi che interpreti? Sono molto istintiva. Il primo approccio è così. Lo sento. Poi ci ragiono e cerco i dettagli, le sfumature. E poi cerco di dimenticare tutto.

biancamaria lelli3Parallelamente al tuo percorso artistico, trovi che in questi anni ci sia stata un’evoluzione o un deterioramento del teatro? Beh, è sotto gli occhi di tutti questo deterioramento. Quando ho cominciato c’erano tanti produttori i quali credevano, investivano e rischiavano nei progetti. Oggi è tutto “usa e getta”, nessuno investe più sui talenti, cercando di farli crescere nel tempo. Ovviamente con qualche rara eccezione… E poi, da un Paese dove la cultura è così in fondo alla lista delle priorità, che cosa ci si può aspettare?

Il rapporto con la parola. La interroghi, la ricerchi, la domini o ti fai dominare? Dipende dai casi: studiando la interrogo e la ricerco, lavorando la domino o cerco di farlo. Ci sono poi testi così ben scritti, così magici quasi, che sembrano spartiti. In quel caso, secondo me, è bene abbandonarsi alla parola, e dopo averla interrogata, lasciarla dominare. Gianrico Tedeschi diceva: “Un attore deve CAPIRE quello che dice. Far CAPIRE quello che dice. Se sa anche RECITARE tanto di guadagnato…”

Cosa pensi delle nuove generazioni di attori che, a volte, passano direttamente dai talent al palcoscenico? Parlavo prima del fatto che non si dedica il tempo opportuno per costruire e far crescere un talento, si fa tutto in fretta. Questo è anche il caso dei Talent Show: fatto il programma sei subito un protagonista riconosciuto come tale. In ogni modo, se sei intelligente e hai talento, è una occasione.

La morte: paura o liberazione? La morte mi fa paura, anche se spesso ci penso e la immagino come un attraversamento da una riva all’altra.

Ti viene data la possibilità di presentare tre proposte di legge in materia spettacolo. Cosa proponi? 1) Aumentare le sovvenzioni ai Teatri, collegandole alla diminuzione dei prezzi dei biglietti; 2) Defiscalizzazione dei contributi ovvero abbattere il costo eccessivo, a carico delle imprese, degli scritturati i quali hanno le buste paga sempre più leggere e vengono indotti a percepire i compensi in nero. E inoltre, per questi costi eccessivi, si producono Compagnie sempre meno numerose; 3) Invece che avere tante “scuolette” private di Teatro fare si che già nelle scuole (medie e superiori ) ci siano corsi adeguati di teatro e musica come già succede in moltissimi Paesi del mondo.

biancamaria lelli5Cosa è necessario per un’attrice: memoria storica o physique du rôle? Le physique du role aiuta certamente ad approcciare un personaggio. Se per “memoria storica” intendi aver visto altri confrontarsi con quello stesso personaggio è utile averla, assorbirla e dimenticarla.

Hai un sogno nel cassetto che oggi può aprire. Cosa viene fuori? Amo viaggiare: un biglietto aperto per fare il giro del mondo.

I soldi fanno la felicità? No, ma possono contribuire.

Qual è il tuo rapporto con i social network? Uso i social in maniera superficiale: mi piace comunicare scoprire, conoscere, ritrovare. Diciamo che usufruisco della parte più ludica. Non sono capace di usarli come strumenti di lavoro: dovrei imparare.

Il tuo rapporto con la critica. Quale quella che più ti ha ferita in questi anni. La critica, bontà sua, quando si è accorta di me mi ha sempre trattato mediamente bene.

Poco prima dell’inizio e poi della fine di un tuo spettacolo, a cosa, o a chi, pensi? Prima di uno spettacolo mi rivedo i passaggi più difficili, poi cerco di non pensare più a niente. Vado…sono…Quando lo spettacolo è finito, cerco di rilassarmi e di godere di ciò che è avvenuto.

Il teatro riesce ancora a catalizzare la passione civile del pubblico in modo attivo? Sì, se riesci a coinvolgerlo.

Nella tua valigia dell’attrice cosa non manca mai (metaforicamente o materialmente)? Una matita, l’entusiasmo e la curiosità.

Con i tagli economici alla cultura, il teatro diventerà un’arte di nicchia oppure ci sarà una prevalenza di teatro di medio-basso livello o amatoriale? Si allargherà la forbice: le Compagnie piccole (anche se di valore) soffriranno di più, ci sarà qualche grande Teatro con begli spettacoli, e in mezzo una miriade di spettacoli di medio/ bassa qualità. Ovviamente tutto ciò riferito alle Compagnie professioniste: quello amatoriale è un mondo a parte.

biancamaria lelli7C’è un autore teatrale che credi sia poco considerato e che andrebbe rivalutato e rappresentato? Mi trovi impreparata su questo.

Meglio essere sereni, contenti o felici?) La vita è fatta di momenti, attimi di felicità, tempo per essere contenti e sereni. Diciamo che la serenità è un buono stato, prevede un discreto equilibrio che io ho a lungo cercato. Però poi ho capito che troppo equilibrio non è per me. Mi annoia.

Progetti futuri? In questi giorni sto facendo un po’ di incontri. Per fiction televisive. Uno in particolare spero proprio vada bene. Poi da Gennaio riprenderò due spettacoli teatrali: Ieri è un altro giorno e Ingresso indipendente.

Un consiglio a una giovane che voglia fare l’attrice. Penso che i giovani si siano rotti di ricevere consigli dagli adulti. In ogni modo credo che avere una passione sia un dono, e non c’è nulla di più bello che tentare di fare della propria passione il proprio lavoro: quindi seguire pochi consigli, ascoltarsi dentro e ragionare con la propria testa cercando di non farsi condizionare troppo dalle opinioni altrui.

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Foto di Tommaso Le Pera, Alessandro Pensini, Federico Riva.

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