Ubaldo Villani-Lubelli
Dopo il voto in Germania

Perché ha vinto lei

I tedeschi si sentono rassicurati da Angela Merkel. E pensano che lei sia il miglior baluardo possibile alla crisi e alla perdita di identità. Ma il successo clamoroso della Cancelliera, insieme ai flop di liberali e anti-europei, è anche un segno (positivo) all'Unione

Le elezioni tedesche si possono interpretare in tanti modi, ma una cosa è certa. Merkel ha ricevuto quel consenso che cercava da otto anni. Nel 2005 Merkel ottenne una mezza sconfitta tanto che fu costretta alla Grande Coalizione, nel 2009 la vittoria fu merito soprattutto dei liberali, la CDU scivolò al suo minimo storico. Oggi la storia è diversa e la Cancelliera può dire di aver vinto e portato a casa un successo elettorale chiaro e netto.

Al momento in cui scriviamo i dati ci dicono che la CDU/CSU ha ottenuto il 42.5 per cento (+8.7 rispetto al 2009), la SPD il 26 (+3.0), i Verdi l’8.0 (-2.7), la Linke l’8.4 (-3.5), la FDP il 4.6 (-10), AfD il 4.9 e i Pirati il 2.5. La CDU/CSU potrebbe addirittura governare da sola o in alternativa con una Grande Coalizione ma da una posizione di forza. Liberali (FDP) e antieuro di Alternativa per la Germania restano fuori dal Bundestag. Si tratta di un risultato straordinario per l’Unione, ma soprattutto per Angela Merkel mai tanto forte come oggi.

Merkel ha ricevuto un vero assegno in bianco dal popolo tedesco. I motivi di questa vittoria sono almeno cinque.

Primo. La Germania è un Paese che sta bene. Non è certamente un modello perfetto (tutt’altro) però la disoccupazione è bassa, non ci sono scontri sociali forti e l’economia va abbastanza bene. Non è tutto merito di Angela Merkel, ma in politica quando le cose vanno bene gli elettori non cambiano, ma confermano chi governa.

Secondo. Merkel è un leader specchio della forza del Paese che governa. Se Schröder era un Cancelliere che ha rotto con la propria tradizione di riferimento costringendo la Germania a riforme molto dolorose, Merkel, al contrario, si è sintonizzata sui sentimenti dei cittadini. Si è fatta interprete di essi a costo anche di marce indietro clamorose come ad esempio con l’abbandono dell’energia nucleare. Oggi tra Merkel e i cittadini tedeschi sono sintonizzati sulle stesse frequenze, c’è totale corrispondenza di sensi.

Terzo. Mai come questa volta Merkel e il suo staff hanno realizzato una campagna di comunicazione quasi perfetta. I commentatori tedeschi hanno detto che non hanno mai visto tanta Merkel. L’intero partito (la CDU) si è messa al servizio della sua leader che ha percorso l’intero territorio federale con due-tre comizi al giorno. E così, dallo spot televisivo all’enorme manifesto elettorale alla stazione di Berlino, dalla massiccia campagna di volantinaggio e per posta fino alla presenza sul web con pagina Facebook, dalla Merkel-App al pullman della Cancelliera, nulla è stato lasciato al caso e tutti hanno lavorato per garantire il successo ad Angela Merkel.

Quarto. La Cancelliera è percepita dai tedeschi come il leader che meglio di chiunque altro ha difeso gli interessi tedeschi in Europa. Ha saputo trovare la giusta strada tra la difesa degli interessi nazionali e il valore superiore dell’Europeismo. Da non sottovalutare, comunque, l’oltre 4 per cento degli antieuro di Alternativa per la Germania. Non entrerà nel Bundestag ma è comunque un buon risultato.

Quinto. Infine, Merkel è percepita dai tedeschi come rassicurante, una sorta di mamma nazionale, non a caso la chiamano Mutti. Quest’immagine tranquillizzante stona con la percezione (erronea) che abbiamo noi all’estero. Forse dovremmo finalmente iniziare a capire la Repubblica Federale e la sua Cancelliera invece di giudicarli con molta superficialità.

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