Raffaella Resch
La Biennale Arte di Venezia/4

L’atto di fede di Damien Hirst

Il nuovo e il meraviglioso rientra nell'opera dell’artista britannico che ci chiede di “credere” nell’arte indipendentemente dalla verità, dallo statuto vero-falso. La mostra di Palazzo Grassi (e di Punta della Dogana) è una guida per un possibile accesso all’eterno

Vero o falso? Per la mostra di Damien Hirst a Venezia non ce la caveremo con queste semplici categorie binarie, qui siamo al cospetto dell’incredibile, o meglio di fronte ai “Tesori dal naufragio dell’Incredibile” (Treasures from the Wreck of the Unbelievable), proposti con zelo scientifico-archeologico-numismatico dalla curatrice Elena Geuna in un’accurata ricostruzione storica che accede […]

continua »
Pasquale Di Palmo
Al Guggenheim di Venezia

I fili d’erba di Tancredi

Nella retrospettiva dedicata al pittore feltrino reso celebre dalla collezionista americana, una novantina di opere ricostruisce il suo percorso creativo sempre in fieri, misurandosi con qualsiasi novità artistica e reinventandola in modo del tutto personale

Fu il pittore americano William Congdon a presentare Tancredi Parmeggiani a Peggy Guggenheim. Era il 1951 e la mecenate americana intuì subito che quel giovane introverso e taciturno, che camminava trascinando i piedi e che si firmava semplicemente con il patronimico, aveva talento da vendere. Contravvenendo ai suoi principi gli mise subito a disposizione uno […]

continua »
Valentina Fortichiari
Elegia per la libreria Fanucci

Le case dei libri

Ha cessato l’attività quella che un tempo - lontano e felice - era l’Antica Libreria di Scienze e Lettere curata da Angelo e Alice Zavattini. Ma per una libreria che chiude a Roma, una milanese viene premiata alla Scuola Librai di Venezia

Pochi giorni fa, la notizia della chiusura della libreria romana Fanucci, in Piazza Madama, di fronte al Senato mi ha costernata. Negli ultimi quattro anni 50 librerie hanno chiuso i battenti a Roma, oltre 100 in dieci anni. Ogni libreria che chiude è un fallimento di portata inimmaginabile: lettori perduti, luoghi di intrattenimento felice che […]

continua »
Mario Dal Co
Fino a febbraio a Palazzo Ducale

Modello Laguna

A Venezia, una mostra tanto ricca quanto sorprendente analizza la storia della gestione della Laguna e delle sue acque: dagli studi della Serenissima agli errori del MOSE

Acqua e cibo a Venezia. Storie della Laguna e della Città è la mostra aperta in Palazzo Ducale a Venezia fino al 14 febbraio 2016. È curata da Donatella Calabi con il contributo scientifico di Gabriella Belli (http://palazzoducale.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/mostra-acqua-e-cibo/2015/04/7052/storie-della-laguna-e-della-citta/). È una mostra sorprendente, in cui si intrecciano diversi piani di narrazione. Il curioso troverà risposta a […]

continua »
Lidia Lombardi
La Domenica: itinerari per un giorno di festa

Venezia salvata

Palazzetto Bru Zane ha ritrovato colori, stabilità e visitatori da quando, grazie a Nicole Bru, è diventato sede di una Fondazione dedicata allo studio e alla diffusione della musica francese dell’800. Molte le ragioni e le occasioni per visitarlo…

Venezia ha perle in ogni campiello, in ogni cortile. Talvolta sono scrigni sprangati al pubblico, stanze scolorite dal tempo, scavate dall’acqua. Perché la manutenzione di tutto è impossibile se affidata solo alla mano pubblica. Invece è toccata la fortuna di trovare una salvatrice, una mecenate, a un piccolo edificio nel sestriere di San Polo, quasi […]

continua »
Roberto Gramiccia
Un bel libro Einaudi

Salvate Venezia!

In un lucidissimo saggio, Salvatore Settis spiega come questa magnifica città sta morendo di turismo & neoliberismo. Ma dopo Venezia, anche le altre metropoli moriranno se non ritroveranno un'anima

Raramente tanta saggezza fu racchiusa in un testo di centocinquantaquattro pagine. Parlo di Se Venezia muore (Einaudi, € 11,00) di Salvatore Settis, che da poco più di un mese è disponibile in libreria. Tre sono le cose che mi hanno colpito di più in questa breve ma densissima opera. La prima è il piacere della […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
La corruzione da Babilonia al Mose

Piccoli e grandi travèt della tangente

Giulio Cesare era un ladro, Demostene si sporcò le mani con un'Olimpiade e anche se Croce sosteneva che i corrotti non sono materia da storici, una frase di Rabelais rende quelli del passato quanto mai attuali: «Il vizio lo chiamano virtù, la cattiveria bontà, il tradimento lealtà, il ladrocinio liberalità; rapina è il loro motto: e tutto questo lo fanno con sovrana e irrefutabile autorità»...

Prima Milano (Expo), poi Venezia (Mose). La corruzione dilaga e si trasforma in una grande sberla sulle guance di milioni di italiani perbene. Crea nausea e imbarazzo. Ricordo (scusate il riferimento biografico) che qualche anno fa mi trovavo a Lisbona, che considero una delle più affascinanti città europee (dopo Roma, ovviamente). Ebbene, nella piazza di […]

continua »