Cronaca in frammenti dei mondiali di basket
Dopo l'entusiasmante vittoria degli Usa in Spagna, alcune suggestioni riaprono la “questione omerica”. Sì, perché le qualità dell'irresistibile team allenato dal coach Mike Krzyzewski sembrano mutuate dagli eroici guerrieri della guerra di Troia. E non solo...
I mondiali “spagnoli” di pallacanestro si sono chiusi in mesta guisa: padroni di casa eliminati ai quarti – contro ogni pronostico – da una Francia coraggiosa ma non irresistibile, e Stati Uniti, come al solito, travolgenti: i funambolici ragazzi di coach K., forti di una Stimmung più che benigna, stravincono senza grossi grattacapi, e volano […]
continua »
Fa male lo sport
Inizia il campionato più assurdo del mondo: scandali, razzismo, nessuna programmazione, disprezzo per i vivai e un potere debole o corrotto. Ma noi continuiamo a tifare...
È il campionato più triste del mondo. Un calcio senza allegria, senza passione autentica e senza divertimento. Un pallone incattivito e conservatore, ignorante e volgare, incapace di fare non dico una capriola ma nemmeno un saltino. Non soltanto sul campo. Tutti ci prendono a schiaffi, tutti ci prendono in giro. Dalla Costa Rica ai baschi […]
continua »
Fa male lo sport
Il calcio italiano, in crisi di idee, etica e risultati, non sa come rinnovare i propri vertici. E litiga su un uomo rozzo e sventato, Carlo Tavecchio, che rispecchia in pieno la banalità del tifo (e delle società che lo sostengono)
Molto probabilmente Carlo Tavecchio non sarà il numero 1 della Federcalcio. O lo sarà per breve tempo. Lo scassato calcio italiano verrà affidato ad un commissario, il classico rimedio italico. Lo si capisce da quello che Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha detto a Repubblica. Il responsabile dello sport italiano parla di un epilogo a […]
continua »
Fa male lo sport
Chiuso il torneo brasiliano, è tempo di bilanci. Per molti versi fallimentari, non solo per l'Italia. Addio al tiki-taka e ai Numeri 10: è tempo di integrazione e buona organizzazione
Ormai è già in archivio con vincitori e vinti, un mese di calcio e di attenzione globale. Il Mondiale ha ottenuto i suoi bravi record: dai 32 milioni di tweet durante Germania-Argentina ai 13 miliardi di dollari di spesa, una cifra che non darà sollievo alle casse del Paese sudamericano. Restano le parole per descrivere […]
continua »
I commenti alla disfatta brasiliana
Lo sport consuma in fretta i suoi "sogni" e vive solo di nostalgia: la semifinale del 7-1 non diventerà leggenda. Perché con le nazionali prove agli interessi del club, il calcio internazionale è già cambiato
È stato cancellato un mito che già non esisteva più. Perché lo sport contemporaneo non consente più di averne. Come se il passato, le imprese, i grandi campioni facessero parte della tappezzeria, oggetti di antiquariato, buoni per la nostalgia. E contasse soltanto quello che è accaduto tre minuti fa. Il Brasile che piange, il Brasile […]
continua »
Fa male lo sport
Ancora Argentina-Olanda. Come nel 1978, a Buenos Aires, quando sui campi la nazionale di Menotti vinceva mentre fuori la polizia di Videla torturava. Nel silenzio generale. Anzi, nel tripudio generale
Ancora Argentina e Olanda di fronte in un Mondiale di calcio. Questa volta in semifinale e in Brasile. Trentasei anni fa giocarono a Buenos Aires la finale del Mondiale della vergogna: 3-1 agli orange, reti di Kempes, pari di Nanninga ad otto minuti dalla fine, poi nei supplementari ancora Kempes e infine Bertoni. Argentina campione. […]
continua »
Un libro di Giuseppe Ottomano e Igor Timohin
Un bel libro ripropone la terribile parabola di Vladimir Jascenko, ragazzo sognatore, grande campione di salto in alto e infine "ucciso" dal regime sovietico in quanto «borghese individualista»
Per certi versi sono stati molto simili nella loro breve vita Vladimir Vysockij e Vladimir Jascenko. Il primo attore del teatro Taganka e di Jurij Ljubimov, cantautore ripreso da Branduardi, Finardi, Guccini che lo illustrarono in un Premio Tenco del ’93, compagno di Marina Vlady e noto ubriacone; il secondo, atleta, primatista del mondo di […]
continua »
Fa male lo sport
Nella storia, il Giro d'Italia, al di là delle due ruote, è sempre stato il Circo Italia (come lo chiamava Pratolini). Oggi si rinnova un mito antico. Che gli scrittori, da Buzzati a Brera, da Vergani alla Ortese, hanno sempre raccontato con passione
Il Giro d’Italia è stato un grande romanzo popolare. La storia (e le storie) della bici e di questo Paese. Da quel lontano, pleistocenico 1909, anno dell’edizione numero 1, a quella numero 97 che pedala in questi giorni da Belfast a Trieste. Raccontata a lungo da scrittori e giornalisti. Quasi a creare una sorta di […]
continua »
Ricordo di un altro calcio
Vent'anni fa si toglieva la vita Agostino Di Bartolomei, un campione indipendente, modello insuperato di uomo che non riesce a mettere in relazione il proprio talento con il mondo (sbagliato) che lo circonda
Mi porto avanti con le celebrazioni, lo faccio per non intasare il mio ricordo nel traffico di cronisti sportivi un po’ giovani che Agostino Di Bartolomei se l’andranno a rivedere su youtube prima di buttar giù tre cartelle. Gioco d’anticipo perché Ago (o Diba) l’ho amato da fuori squadra, egli assomigliando tanto al mio storico […]
continua »
Fa male lo sport
La guerriglia e i patteggiamenti sotto agli occhi del capo del governo e del simbolo anti-criminalità. Il calcio va chiuso, almeno per un anno: bisogna esautorare club e Coni e riscrivere le regole. E poi farle rispettare. Anche con le cattive
E alla fine abbiamo visto anche il presidente del Senato Piero Grasso consegnare medaglie e coppa a vincitori e vinti. Viva l’Italia, vergognosamente protagonista in mondovisione per fatti di sangue e di violenza legati al calcio. C’era anche Matteo Renzi in tribuna con famiglia al seguito. Giocava la Viola, la sua squadra. Immagino che in […]
continua »