Roberto Mussapi
Every beat of my life

Pelope come Scirea da qui all’eternità

«Nelle piste di Olimpia dove combattono / velocità, forza e ardimento» rifulge la fama del fondatore dei giochi olimpici, in cui i campioni si accendono per la gloria. Pindaro canta lo sport che rende «i forti animi» immortali…

Poiché è destino morire, cerchiamo di vivere pienamente: e non si riferisce ai piaceri, qui, Pindaro, peraltro non esclusi, ma a qualcosa che supera piacere e dolore, alla Gloria… «A egregie cose i forti animi accendono». Foscolo s’imbeve di Pindaro e canta la forza che accende l’animo e il mondo. Gli animi forti accendono e […]

continua »
Gianni Cerasuolo
Piedi per aria

Illusione olimpica?

Non si può giudicare un Paese attraverso uno stadio. Non solo. Ma, insomma, ci vorrà tempo, ci vorranno anni per rendere ordinario tutto quello a cui abbiamo assistito in questi giorni

I Giochi di Tokyo sono in archivio. La vittoria è già un ricordo. Le Olimpiadi più difficili e che non si dovevano fare hanno contenuto il morbo e sono andate avanti come accadeva nella Grecia antica: tutto si doveva sospendere, anche la guerra, ma non i Giochi. Figuriamoci con sponsor e contratti televisivi che premono e pretendono. Bisognerà fare un […]

continua »
Gianni Cerasuolo
Piedi per aria

Dal calcio a Tortu

Lo sport è fatto di sangue (non quello dell’Epo), sudore e lacrime. Quante volte abbiamo sentito in questi giorni la parola sacrificio? Evidentemente, lo sport italiano sta meglio dell’Italia, dove si muore sul lavoro e dove la saggezza conta così poco...

Ora che all’improvviso siamo i più veloci al mondo, pare che Draghi abbia corretto il suo appello del 6 agosto agli italiani: vaccinatevi, seguite le regole e fate sport. Almeno lì si vince e chissà che una corsetta o una marcetta non servano come una sorta di green pass per abbattere questo tempo di allarmi […]

continua »
Paolo Vanacore
In margine agli ori di Tokyo

I campioni soli

L'Italia che vince alle Olimpiadi è decisamente migliore di quella raccontata da certa politica razzista e dalle serie tv. Atleti che sanno soffrire e sanno parlare dei propri problemi e della propria identità con naturalezza. Anche quando è scomoda. Forse, dovremmo imparare da loro...

Non è un caso che in queste olimpiadi i risultati migliori stiano arrivando da discipline individuali, quelle in cui l’atleta è perennemente solo. Che la solitudine sia determinante per il benessere mentale, che le persone abituate a trascorrere del tempo da sole siano risultate essere in media più soddisfatte di sé e della propria vita […]

continua »
Gianni Cerasuolo
Piedi per aria

L’Italia in 10 minuti

Elogio di Jacobs e Tamberi e dei ragazzi semplici e anonimi degli sport meno in vetrina. Gente comune, della porta accanto: uomini e donne che faticano, 6 o 7 ore al giorno di allenamento, spesso in orari che non intralcino il lavoro o lo studio. Laureati, impiegati, studenti, disoccupati: gente che incontri per strada

Jacobs e Tamberi che si avvinghiano sotto il tricolore come fosse una capannella ricordano Mancini e Vialli che si abbracciavano e piangevano dopo la vittoria di Wembley. Non sono Fiona May, ma anche io mi sono messo ad urlare ad ogni salto di Gimbo, quel «seeee…» gridato che fa sobbalzare il mio carissimo cane ogni […]

continua »
Paolo Vanacore
Avventure di una medaglia d'oro

Vola, Marcell, vola!

Marcell Jacobs, con una finale perfetta alle Olimpiadi di Tokyo, è entrato nella leggenda. Italiano ma con una storia per metà texana: nella meraviglia del suo corpo c'è il segreto del suo destino di campione. Gli sono bastati cento metri per dimostrarlo

Dietro quell’aria da furbastro ribelle, dietro quel sorriso malizioso e lo sguardo ammaliante si nasconde un atleta preciso e rigoroso dotato di un corpo capace di anticipare per istinto quello che nessuno gli aveva mai insegnato. Marcell è sempre stato innamorato della velocità, prima i pattini, poi la bicicletta, infine la moto fino a quando […]

continua »
Gianni Cerasuolo
Fa male lo sport

Olimpiadi fantasma

Si aprono a Tokyo i Giochi che i giapponesi non volevano. Villaggio olimpico blindato, atleti controllatissimi, nessuno spettatore: solo il Cio difende a spada tratta gli affari delle Olimpiadi fantasma. L'unica speranza è che gli atleti, almeno loro, riescano a misurarsi con se stessi

Chissà se questi Giochi olimpici arriveranno alla fine. I padroni dello sport, cioè il Comitato olimpico internazionale (Cio), hanno detto che niente potrà fermare il programma, nonostante il Covid stia investendo massicciamente il Giappone e già ha assalito molti atleti. Le autorità giapponesi temono invece che lo stop possa arrivare se la situazione diverrà insostenibile: […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Gloria dell’atleta

Nelle piste di Olimpia ci si misura per essere memorabili, per abitare l’eternità. Ecco secondo Pindaro «l’essenza prima che spinge l’uomo a cimentarsi nella competizione sportiva». Così facendo l’umano che pratica sport è simile al poeta: dimostra che la morte non avrà dominio

La poesia di Pindaro celebra al massimo grado la gloria dell’atleta, cogliendo l’essenza prima che spinge l’uomo a cimentarsi nella competizione sportiva: il nostro destino è morire, quindi perché vivere oscuramente, senza tentare un’impresa che ci renda memorabili?Il mondo greco non conosce una vita ultraterrena, il regno di Ade, dopo la morte, è un cupo […]

continua »
Nicola Bottiglieri
Dopo il no ai giochi del 2024

Elegia olimpica

È stato detto che ancora paghiamo i debiti delle Olimpiadi di Roma del 1960. A parte il fatto che i dati storici contraddicono questa affermazione, perché non si ricorda che quell'evento ha fatto da volano morale, culturale, politico ed economico alla rinascita della nostra etica?

I grandi sogni non restano impressi nella memoria se non vengono accompagnati da una canzone. Quando poi la canzone li anticipa, come una profezia illuminata, allora pure le pietre sono capaci di ricordare. È quella che successe con le Olimpiadi di Roma del 1960. La canzone che profetizzò l’evento fu Volare, cantata da Domenico Modugno […]

continua »
Valentina Fortichiari
Oltre le Olimpiadi

Phelps, acqua e tempo

Pensieri (di una nuotatrice) in margine alle gare di Rio. Dove l'acqua è leggera nelle mani di Phelps, come lo era per Goethe, e pesante in quelle della Pellegrini. Una lunga nuotata dentro la storia

Michael Phelps avanza nell’acqua come un autentico delfino: le sue evoluzioni, tra potenza e grazia, sono un piacere per gli occhi degli spettatori. Lo stile nel quale si è confermato il più grande campione mondiale, battendo l’avversario giapponese per pochi secondi, in una gara assai avvincente (200 metri farfalla in 1:53,36), è il più spettacolare, […]

continua »