Matteo Pelliti
Lapis

Virus della burocrazia

Istantanee di lapisvirus: quando avrò finito di compilare il modulo di richiesta l’emergenza sarà passata. La burocrazia è il virus più forte, sempre...

Esorcizzare, all’inizio ci abbiamo provato. Poi la comunicazione è stata schizofrenica, nel testacoda di cancelletti che, prima, invitavano a non fermarsi e, dopo, a restare in casa. Ho cestinato un paio di poesie brutte, autoconsolatorie, ora tutti diventiamo ambientalisti, scusaci Mondo, cose così, noi siamo il virus, cose così. Un giorno, sempre per esorcizzare, ho […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
A proposito di “Dire il colore esatto”

Traslochi di parole

Nella sua nuova raccolta poetica, Matteo Pelliti guarda il mondo con ironia. Ma la derisione non riguarda i personaggi, siano essi esseri umani o oggetti, nei cui confronti il poeta è sempre pietoso e benevolo, bensì il funzionamento del “macchinario vita”

La poesia di Matteo Pelliti, a partire dagli esordi avvenuti nel 2007 con Versi ciclabili, e in maniera più definita nella raccolta Dal corpo abitato del 2015, ha sempre rivolto lo sguardo sulle cose vicine, spesso soffermandosi sul paesaggio domestico, sui personaggi noti della scena familiare e amicale, salvo poi costringersi ad una repentina deviazione, […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Scrivere, intrattenere

L'ultimo tormentone social è “domando per un amico”: ormai, affogati nell'ignoranza, scriviamo non per comunicare, la solo per "intrattenere" i nostri contatti, per assicurarcene la simpatia, la benevolenza

Avrete forse notato come, nell’uso dei socialnet, alcune frasi diventino tormentoni momentanei, temporanei vezzi di accompagnamento a quasi tutte le esternazioni («E niente» in principio di frase, «Xy ne abbiamo?» per sottolineare una sovrabbondanza, ad esempio, e molti altri). Diventa difficile sottrarsi a questi usi, anche solo nella forma metacitazionista del mimare un uso, adeguarsi […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Cordoglio nazionale?

Il bastiancontrario e la bestia: sono le due nuove categorie di italiani, identificate con chiarezza dopo la morte di Andrea Camilleri. Insomma, siamo fra il tramonto di qualsiasi forma di cordoglio incondizionato e la caduta del sentimento di vergogna

Le recente scomparsa dello scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante Andrea Camilleri ha mostrato una volta di più, se mai avessimo avuto bisogno di conferma, il manifestarsi drammatico di due fenomeni inediti: il tramonto di qualsiasi forma di cordoglio incondizionato (meglio, comunitario; meglio ancora: nazionale) e la caduta verticale del sentimento di vergogna. Come catalogare le manifestazioni […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Noi fuori da noi

Il vagabondare notturno della dea Insonnia ci porta alla lettura di "Fuori da noi", una raccolta di saggi autobiografici di Giovanna Zoboli (Nuova Editrice Berti, 2019) sulla "favolosità del familiare"

L’insonnia è una grande alleata della lettura. La notte, la casa buia e ferma, il rumore di fondo della città attutito, sono tutti amplificatori della capacità immaginativa che dalla lettura trae slancio. Mi è capitato di leggere di notte “Fuori da noi”, raccolta di saggi autobiografici di Giovanna Zoboli (Nuova Editrice Berti, 2019). Le pagine […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Silicosi da GoT

In margine alla sindrome da abbandono da “Game of Thrones”: queste serie tv dal successo planetario, dopante, non ci dicono qualcosa del presente. Piuttosto, sono il presente. Un presente dal quale non si può essere esclusi

Confesso che a lungo (cioè fino a qualche istante fa) ho creduto che il Trono di spade e Game of Thrones fossero due serie simili e concorrenti di ambientazione fantasy. È molto grave? Non ne ho vista una, e lo dico con nessuna enfasi o connotazione negativa o positiva, snobistica, ma come puro dato di […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Lombroso e Melville

Roberto Abbiati ha riassunto per immagini “Moby Dick” puntando a un viso, a un particolare: nessuna psicologia affiora dai volti che diventano uno specchio della loro relazione con l’esperienza del mondo

E se Lombroso avesse avuto ragione? Torna, oggi, la pericolosa tendenza a giudicare prototipi politici, culturali, sociali sulla base di una fisiognomica lombrosiana? A volte sì, ed è una specie di magrissima consolazione. (Detto a bassa voce, come parlando tra me e me). Uno straordinario campionario di facce si trovano raffigurate nella traduzione per immagini […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Autorevole a chi?

Che relazione c'è tra un "buongiornissimo" e un'affermazione di papa Francesco sulla pace a Gerusalemme? Il mito dell'originalità a tutti i costi propugnato dai social (e descritto da Stefano Bartezzaghi). Con questo commento, si inaugura una nuova rubrica di Matteo Pelliti

Sei anni fa inauguravo su Ilbureau.com (http://ilbureau.com/) una piccola rubrica di analisi linguistiche, LAPIS (i tic, i lapsus e le storture della lingua sociale) con queste parole: «Il livello di udibilità delle stronzate nel discorso pubblico si è indicibilmente alzato, e questo è un male». Ora, mi pare che, a distanza di sei anni, la […]

continua »
Matteo Pelliti
A proposito del "Mondo che farà"

11 sillabe in attesa

La nuova raccolta poetica di Giuseppe Grattacaso affronta il tema del tempo e dell'attesa del futuro. Ma a distillare emozione spesso sono le piazze, le cose e le case; perché la vita è materiale e immateriale contemporaneamente

Per alcuni giorni, tenendo con me il nuovo libro di Giuseppe Grattacaso, Il mondo che farà (Elliot, pagine 102, 14,5 Euro) in vista della sua prima uscita pubblica, a Pistoia presso la libreria amica Les Bouquinistes, ai primi di aprile, ho sentito risuonare a lungo un punto di domanda invisibile alla fine del titolo: il […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
La raccolta "Dal corpo abitato"

La poesia di casa

Le nuove poesie di Matteo Pelliti, in una lingua piana che sembra voglia evitare ogni sconfinamento lirico, in un tono mormorante e sommesso, indagano il rapporto tra “abitante e abitato”

Le case tendono a somigliare a chi vive al loro interno, assumono una forma che restituisce l’immagine e le abitudini di chi vi abita, o forse è chi si muove tra le loro pareti a trasformarsi, a divenire giorno dopo giorno parte dello spazio domestico, a entrare in sintonia con lo spirito del luogo. In […]

continua »