Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Scrivere sul margine”

Versi sul vuoto

La nuova raccolta poetica di Matteo Pelliti esplora quello spazio che i versi lasciano come in sospensione sul confine del foglio: il territorio dell'immaginazione lasciato aperto dalla poesia

C’è sempre un ampio margine bianco che chiude, e nello stesso tempo in qualche modo dilata, il verso di ogni poesia. È uno spazio che va lasciato incompiuto e che bisogna però anche riempire di ciò che non è immediatamente dichiarato e che va comunque pensato e immaginato. Di quella zona inespressa e di quella […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

I guelfi gialli

Diamo diventati una nazione a colori. Arancioni, gialli, rossi. Ma anche bianchi e neri, come i guelfi di una volta. Perché qui i colori servono soprattutto a distinguere le fazioni...

In queste ore si sovrappongono mappe e colori: il blu e il rosso sugli stati americani, per l’elezione del nuovo presidente; il giallo (che prima era verde), l’arancione e il rosso per le regioni italiane, per stabilire quale misura restrittiva gli tocchi in sorte nell’emergenza pandemica in corso. Siamo gialli, siamo salvi! I colori sono […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Senza passare dal via

Come diceva un celebre gioco da tavola: "Andare in prigione senza passare dal via". Proprio questo è quel che succede allo spettacolo dal vivo. Eppure, noi, dal via, ci eravamo pure passati...

Stamani, che è il primo giorno di applicazione del semi-confinamento nuovo (c’è qualcosa di nuovo oggi nel Dpcm, anzi d’antico…) mi sono svegliato con in testa l’espressione “Senza passare dal via”. E ci ho messo un po’ a ricostruire che l’espressione deriva dal ricordo di un famoso gioco in scatola nel quale una carta, cinica […]

continua »
Matteo Pelliti
Rossini a colori!/3

Arrivederci, Rossini!

Ultimo atto della favola a puntate di Matteo Pelliti. L'orchestra per suonare "L'Italiana in Algeri" è finalmente completa: giustizia è fatta! Ma che ne sarà del nostro protagonista, Ubaldo?

Eccoci arrivati all’epilogo della nostra favola musicale. Ubaldo, o meglio, Rossini, ha ottenuto finalmente – grazie all’intervento del Commissario Prefettizio – il suo scopo: arriveranno due ottavini a completare l’organico orchestrale per la prima dell’Italiana in Algeri. Giustizia è fatta! E poi? Come andrà la prima dell’opera? E Ubaldo, che ne sarà di lui? Rimarrà per […]

continua »
Matteo Pelliti
Una favola inedita

Ubaldo e Rossini

Eccoci alla seconda parte di «Rossini a colori!», la fiaba nella quale il signor Ubaldo, improvvisamente si ritrova ad essere Rossini. E a rovinare lo sparito dell'"Italiana in Algeri"...

Abbiamo lasciato il nostro Ubaldo/Rossini incriminato per aver danneggiato irreparabilmente lo spartito originale dell’Italiana in Algeri con una macchia di marmellata. Sul concertato finale del primo atto le grida del direttore d’orchestra, del regista e del direttore del teatro chiedono soccorso e l’intervento risolutore di un’autorità capace di riportare ordine in scena. Cosa succederà al […]

continua »
Matteo Pelliti
Una favola inedita

Rossini a colori!

«Il signor Ubaldo si sveglia da sonni inquieti trasformato in… Gioacchino Rossini!»: da oggi, in tre puntate, una favola di Matteo Pelliti letta da Ivo Grande

Il signor Ubaldo si sveglia da sonni inquieti trasformato in… Gioacchino Rossini! Ha un’unica missione in mente: vigilare sulla messa in scena della prima dell’Italiana in Algeri, nel teatro dell’opera cittadino, in modo che venga usato proprio lo spartito originale, con una orchestrazione originale scritta da Rossini. Un direttore d’orchestra dispotico e un commissario prefettizio […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

A Fiascherino

Tornare "a Fiascherino", tornare alle proprie origini: questo succede nella quarantena. Meglio diffidare un po' di chi pretende di spiegarmi cosa «ci sta insegnando la quarantena». Meglio parlare per sé, «sulle proprie gambe»

Quando ritornerò a Fiascherino. Oggi, improvvisamente, ho pensato questa frase: «Quando ritornerò a Fiascherino», che forse è il titolo di una raccolta di poesie formata da una sola poesia composta di un solo verso, Quando ritornerò a Fiascherino, appunto. O forse era solo una domanda che mi facevo, senza risposta, in luogo di un interrogativo […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Silenzio e disincanto

La radio ha trasmesso l'orgoglio nazione sotto forma di canzoni: chi gli ha risposto? Il silenzio è davvero il segno caratteristico di questi giorni difficili. Nessuno si offenda: nemmeno lo spirito nazionale

Stamani c’era il rito motivazionale collettivo radiofonico, quattro brani pietre angolari del nostro patrimonio identitario musicale – l’inno nazionale, Azzurro, La canzone del sole, Volare – diffusi in contemporanea da più emittenti in modo da far cantare sui balconi tutti gli italiani e ritrovare così insieme fiducia e unità nazionale, orgoglio quasi, in questi giorni […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Le discese ardite

È difficile raccontare questi giorni quando tutti cercano di interpretarli. Siamo in attesa del "picco" come fosse il traguardo di un Gran Premio della Montagna: dopo c'è la discesa, ma certe discese fanno davvero paura

E se c’è un silenzio è “irreale”. E se c’è un tempo è “sospeso”. Il Papa che cammina per strada a Roma è ultracinema. È difficile raccontare questi giorni quando tutti cercano di interpretarli. Diffido istintivamente, peró, da chi stila decaloghi per raccontarmi – in tempo “reale” – cosa sta imparando da tutta questa situazione […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Dopo la Liberazione

È venerdì sera, stamani abbiamo fatto una passeggiata sul terrazzo e qualche bucato: che cosa rimarrà di tutto questo quando sarà finito? Quando festeggeremo la nuova Liberazione?

Cosa porteremo di queste settimane nelle settimane post liberazione? No, non intendo il 25 aprile, che chissà se saremo già in piazza per quel giorno. Lo spero, e nello sperarlo cresce la paura che la Liberazione, quest’anno, la faremo coincidere con la fine dell’epidemia. Allora, qualcuno proporrà una nuova festa nazionale e magari la introdurremo: […]

continua »