Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Guardando il male

Il dolore è una delle vie che la poesia percorre, necessariamente. È quello che fa anche Paolo Fabrizio Iacuzzi nella sua nuova raccolta. Tra passato e presente, un'impeccabile esecuzione formale, pervasa da una tensione insieme fredda, appassionata, compassionevole

La poesia mira al superamento della morte. Non superomistico, non protervo o superbo. No, semplicemente quel superamento che consiste nell’accettazione umile e nell’ascolto delle voci profonde che risuonano nel mondo, il dialogo tra i vivi e i morti. Il sussurro per i nascituri. “Tu cantami qualcosa pari alla vita”, un verso di Luzi che mormoro […]

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Sabino Caronia
Riflettendo sulla “Via Crucis”

Il Cristo di Luzi

Era l’aprile del 1999 quando il poeta toscano scrisse i testi delle meditazioni del Venerdì Santo, affermando la sua consapevolezza che «essere cristiani significa accettare la via di Gesù fino alla Croce». Un Gesù, il suo, innamorato della vita

Il 28 febbraio di quindici anni fa moriva Mario Luzi, poeta fra i massimi del Novecento, che non ha mai rinunciato, attraverso il suo magistero poetico, a testimoniare apertamene e coraggiosamente il suo cristianesimo. Forse la mancata assegnazione del Premio Nobel può spiegare in parte la scarsa attenzione della critica in occasione dell’anniversario. Il 12 […]

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Nino Petreni
Covid-19: così mutano gli scenari urbani

Lost in Pienza

Percorrere in questi giorni il corso e le stradine della città d’arte voluta da Pio II è un’esperienza rara. È come perdersi in un deserto senza turisti. Il che desta preoccupazione, ma per alcuni abitanti è anche un viaggio nel tempo

Esco di casa verso le tre del pomeriggio, da bravo cronista, per rispondere all’invito di un amico che mi chiede di descrivere Pienza – la città d’arte voluta da Pio II, dove vivo – in questi giorni di clausura forzata a causa del coronavirus. Lascio John Wayne alle prese con gli indiani nel film I […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my life

Luzi e l’enigma

«Vita fedele alla vita», uno dei tanti capolavori di Mario Luzi, fin dal titolo esprime i versi che verranno e rende superfluo ogni commento. Rifiutando l’idea della creazione poetica come alternativa alla vita l'autore ha fatto cantare l’agonismo dello spirito

Alla società novecentesca che relega la poesia in uno spazio elegante e nobile quanto ininfluente, Luzi risponde con l’influenza della vita sulla poesia, rovescia i termini: non si apparta, non rinuncia, ma non sale su un cavallo bianco per guardare dall’alto il mondo. La vita è l’enigma, il poeta colui che lo attraversa facendosi carico […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La luce dell’origine

Non compiuta, ma come la “Pietà Rondanini” di Michelangelo «realizzata in pieno per potenza e svelamento». È la poesia di Coleridge, qui presentata nella traduzione di Mario Luzi, dove si narra del palazzo del mitico imperatore dei Tartari Kubla Khan

Nella storica traduzione del suo Coleridge, Mario Luzi spalancava all’uomo del suo tempo il mondo visionario della poesia in cui conoscenza e ardore coincidono: appunto, in un suo verso, “conoscenza per ardore”. Leggendaria La ballata del vecchio marinaio, capolavoro della poesia romantica e della poesia in assoluto. Accanto a questo poema vertiginoso e baluginante, altre […]

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Sabino Caronia
Qualche riflessione a 120 anni dalla nascita

Borges, un cristiano non credente

Sciascia definiva lo scrittore argentino «il più grande teologo del nostro tempo, un teologo ateo». Accattoli osservava come in certi versi parlasse a nome dell'umanità che non crede a Cristo ma continua a cercarlo. E anche Luzi s’interrogava sulla teologia dell’autore dell’“Aleph”

A centoventi anni dalla nascita Borges è ancora e sempre attuale. «Questa città… è così orribile che il suo solo esistere e perdurare, sia pure al centro di un deserto segreto, contamina il passato e il futuro e in qualche modo coinvolge gli astri». Così scrive a proposito della città degli immortali. Il personaggio a […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my life

Affiora Epifania

Lucido, sulle orme di Montale. Metafisico sulle tracce di Luzi. Nell’aura di Dylan Thomas. Poeta forte e intenso, «poeta di immagini e cose che prendono forma». L’incontro con la voce di Antonio di Mauro è un evento necessario che «doveva farsi luce»

Una vera apparizione, Epifania. Epifania è la manifestazione travolgente del vero, è ciò che appare perché esisteva e doveva farsi luce. Non mi stupisce che lo scettico, pessimista e nichilista poeta Eugenio Montale, senatore a vita, notoriamente laico, facesse interpellanza contro la proposta di legge che intendeva abolire la festa della Befana. Che significava, per […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Nel giusto della vita

Meraviglioso inno domestico di Mario Luzi, che canta l’opera del mondo percependone il miracolo. E affermando, in pieno Novecento, che tra poesia e vita esiste un’unione inscindibile. Come nei versi di “Augurio”, tratti da “Dal fondo delle campagne”

Prima di leggere il mio commento, che certo non nuoce e spero serva alla comprensione della figura del poeta, ma aggrava la perfezione dei versi, il lettore si butti subito su questi. Il prodigio miracolante di Mario Luzi, la poesia che non critica la vita ma la canta, una giovane donna, la mano che spande […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Nel nome del padre

I versi d’apertura di una raccolta di Daniele Piccini del 2005, descrivono bene il pathos, la “conoscenza per ardore”, centrali nella dimensione dell’autore umbro. Che ha riconosciuto, nel dolore per la morte improvvisa del padre da cui quella raccolta è scaturita, la traccia del suo divenire poeta

Nato nel 1972, Daniele Piccini è uno dei pochi poeti forti della sua generazione. Già riconosciuto, ancora trentenne, come uno dei migliori studiosi della poesia italiana del secondo Novecento, ha dimensione di poeta inconfondibile e capacità sentimentale di pathos, centrale in poeti maestri come Luzi e Caproni, e in alcuni della mia generazione, poi in […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Genova per Campana

Il poeta dei “Canti Orfici”, uno dei non riconosciuti fondatori della poesia moderna, vide nella città addobbata dal rossore del tramonto «l’anima vivente delle cose». E la declamò, quasi invocandola, nei suoi versi…

Dino Campana vi arrivò al tramonto. Genova gli si impresse indelebilmente, per sempre. Lo spirito di Colombo, che aveva segnato Walt Whitman, il grande poeta americano che dai suoi spazi oltreatlantico guardava al genovese come padre fondatore dell’America. Ne vide il rossore animante nel cielo di Genova: elettrico, brulicante di un ardore rossastro accendeva «i […]

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