Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

L’antico amore di Brodskij per Venezia

Sulla città lagunare, il poeta russo fantasticava già da ragazzo. Gli dedicò “Fondamenta degli Incurabili”. Vi si legge: «non verrei mai qui d’estate, neanche sotto la minaccia di una pistola… mi danno ai nervi le mandrie in pantaloncini, la loro mobilità stride con la stasi del marmo»

Il titolo Fondamenta degli Incurabili deriva dall’Ospedale degli Incurabili il cui edificio sorge alle Zattere, anche se si è trasformato in sede dell’Accademia delle Belle Arti, dopo essere stato per lunghi anni caserma e poi riformatorio. Fondato da San Gaetano di Thiene nel 1522 con il fine di accogliere malati contagiosi e affetti da sifilide, aveva avuto […]

continua »
Giusi Quarenghi
Il “Ceppo” in tre parole /3

Corpi Nomi Luce

“Basuràda” è l’ora in cui il tramonto si avvicina e «il giorno pare già precipitato nella sera». Ma all’improvviso la luce riesplode, simile all’aurora. E “Basuràda” è il titolo della raccolta con cui la poetessa lombarda concorre al Premio Ceppo Poesia

Corpi – «Perché i versi non sono, come si crede, sentimenti. Sono esperienze»: così Rainer Maria Rilke nei Quaderni di Malte Laurids Brigge. I versi dunque fanno, di quello che ci capita, esperienza, nel senso che le danno corpo e ne sono quel che resta, significante e vivo: corpo sensibile, messo al mondo e che […]

continua »
Alberto Fraccacreta
A proposito di “E così via”

Le lingue di Brodskij

Adelphi pubblica l'ultima raccolta poetica di Iosif Brodskij: un gioco di rifrazioni, scritto parte in russo parte in inglese, alla ricerca di un'identità divisa nella quale le parole sono emozioni

Non è detto che la poesia abbia il suo unico referente nel linguaggio. Certo, quest’ultimo è il “corpo” del poëticum, la base solida e concreta grazie alla quale è possibile osservare la cosiddetta tensione lirica. Ma qual è il suo “spirito”? Dove risiede il senso della poesia? In quale regione dell’interiorità la consistenza delle lettere […]

continua »
Pasquale Di Palmo
Italia, primo agosto/15

L’ex libris di Brodskij

«Attraversando il dedalo di calli prospiciente le Fondamenta Nuove, la mia attenzione venne attirata da un piccolo oggetto in una vetrina piuttosto tetra e angusta: un ex libris»

Brodskij amava i gatti. Ci sono varie istantanee che lo riprendono mentre accarezza gli amati felini. I gatti a Venezia la fanno da padroni, rappresentando il simbolo miniaturizzato, a suo modo casalingo, dell’emblema stesso della città: il leone di San Marco. Non è un caso che la copertina di A part of speech riproduca quell’animale […]

continua »
Pasquale Di Palmo
Memorie di un “parassita sociale”

Brodskij contromano

Per lui la poesia è sempre al primo posto, per via del suo potere sconvolgente quanto una macchina che irrompa in una corsia a senso contrario… Guida al pensiero del grande poeta russo, attraverso una raccolta di interviste

«Chiunque consideri la poesia alla stregua di intrattenimento, di “lettura”, commette un crimine antropologico, in prima istanza contro sé stesso». Questa osservazione di Iosif Brodskij è una delle tante perle di cui è disseminato il recente volume intitolato Conversazioni (Adelphi, 320 pagine, 20 euro), curato da Cynthia L. Haven, uscito negli Stati Uniti nel 2002 […]

continua »