Cronache infedeli
Il privilegio di un inviato di guerra è quello di essere entrato in contatto con le contraddizioni della storia. E di averle riconosciute nelle facce delle singole persone, nel cuore delle singole storie. Come queste, dalla Cecenia a Mosca al Donbass
Io i russi li ho conosciuti. L’agosto del ’91 declinava in uno scroscio di piogge fredde. Sotto il ponte e sul viale che costeggia l’acqua grigia della Moscova, la barricata era un ammasso di legno fradicio. Il ragazzo che ci ferma è disarmato e porta al braccio una fascia di stoffa bianca. Dice: «Di qui […]
continua »
Cronache infedeli
Dietro il dramma dei migranti accolti in Bielorussia e condotti dal regime di Lukashenko al confine con la Polonia per minacciare l'unità europea, c'è la mano evidente di Putin. L'uomo di Mosca ha deciso di sfidare la democrazia: provando a distruggere la Ue
Guardiamo sulle carte: il lungo confine verticale tra Polonia e Bielorussia costituisce la frontiera ad oriente dell’Europa unita. Si tratta – come scrive El Paìs – di un “piccolo abisso” non solo geografico, ma anche economico, sociale e civile. Guardiamo ora a terra, calpestiamo la terra: nel gelo e nel fango dei boschi invernali che […]
continua »
Cronache infedeli
Le storie parallele di Silvio Berlusconi e Bernard Tapie (l'imprenditore-politico, ex patron dell’Olympique Marsiglia appena scomparso) illustrano la distanza tra la società italiana e quella francese. Una caduta "seria" per il marsigliese, un epilogo da farsa per il milanese
Forever young: è morto giovane, Bernard Tapie, giovane a 78 anni, dopo la lunga immersione nel limbo della malattia che aveva cancellato al mondo le sue molteplici esistenze, le sue vite spericolate, i suoi travestimenti, i trionfi stellari e le cadute rovinose. Con il ciuffo ribelle, la mascella quadrata, e – per dirla con Georges […]
continua »
Cronache infedeli
Finisce l'èra Merkel, la cancelliera «prevedibile» che con il suo stile ha segnato l'Europa e il mondo del nuovo Millennio fino a diventare l'ultimo baluardo della politica. Anche quando ha sorpreso tutti aprendo le frontiere tedesche a migliaia di disperati siriani
«Da quando riesco a ricordare, lei è sempre stata lì…». Parola di Josepha Albrecht, 17 anni, che era appena bambina quando Angela Merkel diventò la prima cancelliera della storia, nell’ormai lontano novembre del 2005. Non sono teneri con il monumento della politica tedesca, i ragazzi intervistati in un lungo articolo che il Financial Times dedica […]
continua »
Cronache infedeli
Sono passati vent'anni dalla tragedia delle Torri gemelle: una vita intera, durante la quale tutto è cambiato. La storia che sembrava finita, si è riaperta come un baratro affacciato sul sangue (anche quello di Kabul). Dimenticando l'acqua quieta della Vasca del memoriale
Il nome di Alejandro Castano – quello che resta del suo corpo esploso e straziato e polverizzato – è inciso in lettere d’oro sulla balaustra di pietra lucida che circonda la grande vasca ricavata dalle fondamenta delle Torri gemelle di New York. L’11 settembre di venti anni fa, la sorella di Alejandro si torceva le […]
continua »
Cronache infedeli
Il dramma afghano è chiuso nell'immagine di quel pezzo di Kabul (il migliore?) costretto a fuggire nella pancia degli aerei occidentali. Per il resto, il mondo è sempre più complesso e contraddittorio: troppo per azzardare soluzioni facili. O immaginarie...
C’è una immagine – una sola – da cui non riesco a staccare gli occhi, nel fiume di foto, video e angosciose testimonianze che approdano oggi alla nostra riva occidentale trascinate dal naufragio dell’illusione afghana: la folla muta e funerea accalcata nella pancia dell’aereo americano pronto a decollare dall’ enigma di Kabul verso un ignoto […]
continua »
L'estate del nostro scontento?/7
«In questa estate “del nostro scontento” mi accorgo sempre più spesso di parlare con i fantasmi della vita che ho vissuto in altri luoghi e in compagnia di altre persone. È questa la differenza rispetto al primo impatto del meteorite pandemico. Non certo “ne usciremo migliori” o altre sconce banalità televisive»
Quando i ragazzi di Cuba sono scesi per strada gridando “patria e vita”, che vuol dire semplicemente pane e libertà, avrei voluto telefonare a Enrique, là nella sua villetta diroccata del quartiere Coly dell’Avana, tra cataste di libri e vecchie riviste e l’antro fumoso di una cucina spenta da anni. Ma – lo sapevo – […]
continua »
Tormentoni estivi
Una scrittrice "bocciata" (Teresa Ciabatti) si consola a cena con il suo patrocinatore al mancato Premio Strega (Sandro Veronesi) prima di venir difesa a spada tratta dall'illustre tuttologo Aldo Cazzullo: «È un'autrice scomoda...». Insomma, un mondo letterario in affanno cerca visibilità
La notizia di oggi – anzi, dei giorni scorsi – è la clamorosa esclusione della favoritissima Teresa Ciabatti dalla cinquina finalista del Premio Strega (qui l’articolo di Lidia Lombardi). Il luttuoso evento ha gettato nel panico la nostra amata patria delle lettere. Per un momento si è temuto il peggio, finché il generoso Sandro Veronesi […]
continua »
Cronache infedeli
La nuova guerra tra Hāmas e Israele ha i contorni di un confronto politico che drammaticamente dimentica (e calpesta) i diritti degli individui. Il problema non è nel riaprire il "tavolo delle trattative" ma da dove cominciare per dare un futuro a questo tormentato pezzo di mondo
Guardo questo breve video da Gaza – ce ne sono decine in rete, in questi giorni – e non riesco a staccarmi dalla verità che le immagini raccontano. Al centro di un paesaggio desolato di rovine e macerie fumanti che nascondono l’orizzonte, una ragazzina parla al nulla e a tutti noi, mentre l’urgenza della sua […]
continua »
Cronache infedeli
Le elezioni di Madrid sono un campanello d'allarme per tutta l'Europa. La vittoria di Isabel Diaz Ayuso, candidata popolare che governerà con la destra razzista, segna la fine di un ciclo, quello della serietà e del rigore. La sinistra è avvisata
Le cronache elettorali – a qualunque latitudine – sono spesso feroci. Così la notte della disfatta, nel rione madrileno di Elipa davanti alle porte sbarrate del quartier generale di Podemos, un maligno quintetto di mariachi intonava l’antica canzone: “Ay ay ay, canta y no llores, canta e non piangere…”. Ma aveva voglia di piangere e […]
continua »