Raoul Precht
Periscopio (globale)

Karinthy, il solitario

Amato da Emmanuel Carrère, lo scrittore ungherese Ferenc Karinthy è da rileggere per come ha saputo raccontare l'irruzione dell'ignoto nella nostra vita quotidiana. Come succede al protagonista di “Epepe”, un esperto di lingue che si trova casualmente in un mondo sconosciuto

Trattandosi di uno scrittore poco noto (e poco tradotto), all’opera di Ferenc Karinthy si arriva, per così dire, per vie traverse o interposto scrittore. Nel mio caso la via traversa è la nota di Emmanuel Carrère che figura anche come prefazione all’edizione italiana (Adelphi, 2015) del romanzo più famoso di Karinthy, Epepe. Dico “anche” perché […]

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Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

Il caso Carrère

Emmanuel Carrère ha raccontato la fine del suo matrimonio nel suo nuovo romanzo, "Yoga". L'ex moglie si è arrabbiata e ha minacciato querela. Il Goncourt ha escluso il libro dal premio. Insomma, una perfetta strategia di lancio...

Un romanzo controverso prima selezionato e poi eliminato nella corsa per il Premio Goncourt, lo scrittore mito Emmanuel Carrère contestato dall’ex moglie per averla citata senza il suo accordo e di aver mentito, ed ecco che l’uso della forma retorica della “ellissi narrativa” si ritrova al centro di un dibattito che dall’olimpo delle pagine letterarie […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

Doppio Limonov

Da una parte "l'eroe del nostro tempo", nazionalista e comunista, uomo dalle mille contraddizioni; dall'altra il mito letterario creato da Carrère: chi era veramente Eduard Limonov, agitatore e scrittore russo appena scomparso?

L’ultima volta in Italia fu nel maggio del 2018, al salone del libro di Torino. Il pubblico si aspettava fuoco e fiamme e si trovò di fronte un cantore delle bellezze naturali e artistiche di santa madre Russia. Si aspettava una denuncia del potere putiniano e si trovò in mano un libro – Zona industriale […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito di “Un romanzo russo”

Carrère e il reduce

Emmanuel Carrère scava nella vita ignota di Andràs Toma, un soldato ungherese perso in Russia negli orrori della guerra e mai più tornato lucido per "raccontare". Insomma, un reduce del Novecento

Che senso ha indagare su uno sconosciuto, considerato l’ultimo prigioniero della seconda guerra mondiale? La risposta è semplice: lo scrittore è affamato di misteri e di ombre, ancora di più se l’oggetto dell’indagine s’intreccia con la propria esistenza. Uno dei più grandi narratori europei di oggi, Emmanuel Carrère, parigino di 61 anni, ci offre un’opera […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Emmanuel Carrère all’ombra della croce

La “conversione” dello scrittore francese raccontata nel suo “Il Regno” (premiato a Pordenonelegge), non appare come lacerante sradicamento ma come esperienza esteriore sospesa tra storia e autobiografia. E fa venire in mente Bob Dylan...

Dalle merlature, dai lineamenti grifagni del palazzo comunale si arguisce che il luogo vuole imprimere una traccia puntuale di sé. Pordenone è gotica e desidera rimanere tale. Non chiede di assumere altro ruolo. In ogni siepe si osserva la cittadina curatissima, a misura d’uomo e – caso raro – a misura d’inquietudine: anche lo spleen […]

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Raffaello Palumbo Mosca
A proposito del «Regno»

Il Vangelo di Carrère

Il nuovo libro di Emmanuel Carrère sul Nuovo Testamento mette in risalto tutto i pregi e tutti i difetti dell'autore francese: la passione per la parola bella e per quella "sporca". Tutto fa letteratura

Emmanuel Carrère fa centro ancora una volta: Il Regno (Adelphi, 428 pagine, 22 euro) è un libro complesso e umanissimo, destinato ad accompagnarci nel lungo periodo. Intendiamoci: Carrère è scrittore grande e sommamente imperfetto (e forse grande perché sommamente imperfetto); anche qui, in questa storia che è in realtà una non storia perché è riflessione saggistico-storica su Luca […]

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