Alberto Fraccacreta
L’elzeviro secco

I fiori di Bonnefoy

Per il massimo poeta di lingua francese appena scomparso compito della poesia è condurci nel punto in cui il pensiero metafisico conversa con il pensiero morale, per capire come vivere nella realtà. Ci ha condotto per mano in questo cammino con la sua lirica limpidissima che è una “celebrazione della poesia”

Yves Bonnefoy è, era il massimo poeta di lingua francese. È, era: la scomparsa di qualcuno ci fa vacillare su quale tempo decidere per l’azione. Se la morte è un’azione, essa si riferisce sempre all’imperfetto nel suo accadere e, al contempo, addita un improbabile presente all’esistenza di colui che mai sarà cancellato. È ancora con […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Parigi, 13 novembre

L'amore, la stanchezza, le amiche... Proviamo a entrare nella quotidianità "normale" di una ragazza parigina che la sera del 13 novembre è uscita di casa per andare al Bataclan

Sono stanca e non ho alcuna voglia. Senonché qualcosa mi dice di andare, e a qualcosa ripugna il suggerimento. Non ci presto molta attenzione, come al solito. A queste stupide battaglie psicologiche cerco di non dare il minimo peso: mi stanno rovinando la vita. Dalla finestra che manda i lampi della sera autunnale, inaspettatamente calda, […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Quelle parole gonfiate

Davvero è morto lo spirito della poesia? Davvero la sua "solennità" non può più nulla contro tutti quei libri che nascondono «vuoti di capienza»? Forse è arrivato il tempo di ricominciare

Lo confesso: non ho i soldi neanche per comprare una penna e scrivere «Non ho i soldi». Ma sono un critico di professione: la lettura è il mio pane. Pane di pietra. Ieri, ad esempio, mi è capitato di leggere alcune righe confortanti sul giornale, «trentaquattro li­cenziamenti al giorno». In cartellone al cinema Un marito […]

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Alberto Fraccacreta
L'Elzeviro secco

Nuovo Gattopardismo

Nel "Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa c'è ancora una verità italiana: tutto cambia perché nulla cambi. Ossia: se tutto cambia esteriormente, tutto rimane com’è; se tutto rimane com’è, tutto può cambiare interiormente

L’11 novembre del 1958 usciva per Feltrinelli Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Otto mesi dopo, quando vinse il Premio Strega, la tiratura aveva già raggiunto le duecentocinquantamila copie. Fu in precedenza rifiutato da Mondadori e da Einaudi nella medesima persona di Elio Vittorini, forse annebbiato da ideologie estetiche (il neorealismo) incompatibili con la […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

La Trinità di Dante

Settecentocinquanta anni dopo, i versi di Dante stanno ancora lì a raccontare il mistero dell'amore. Per l'Italia (nave senza nocchiero), per il mistero dell'uomo e per Dio

«“E se tu forse credi ch’io t’inganni,/ fatti ver’ lei, e fatti far credenza/ con le tue mani al lembo d’i tuoi panni./ Pon giù omai, pon giù ogne temenza;/ volgiti in qua e vieni: entra sicuro!”./ E io pur fermo e contra coscïenza./ Quando mi vide star pur fermo e duro,/ turbato un poco […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Il plancton di Tacito

In tempi di rincorsa affannata al successo, soprattutto economico (anche se drogato), qualcuno continua a parlare alle coscienze. Come Raffaelli editore con la collana "Scintille"

Dostoevskij è in libreria dall’Ottocento, si diceva. Or bene: un libro nasce dall’urgenza di stigmatizzare una sensazione, una presa d’atto. Il fine del libro è la bellezza, vista nei suoi contorni tersi, svincolata dalle situazioni o dalle ideologie. E Dostoevskij ci è perfettamente riuscito; bisogna armarsi soltanto della pazienza di leggerlo (cosa non da poco). […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Tucidide e la balena

Dopo il caso Mondadori/Rizzoli sono molte le domande che si impongono a proposito della crisi dell'editoria. E tutte hanno a che fare con la politica culturale di questo Paese

Diceva Tucidide nell’incipit a La guerra del Peloponneso che, quando ci sono due imperi che raggiungono il culmine, prima o poi devono scontrarsi e l’uno fagocita l’altro. A cagione del medesimo principio, da pochi giorni, la balena Mondadori ha divorato lo squalotto Rizzoli e attorno, a nuotazzare nel stesse ma cangianti (ergo parmenidee) acque, sono […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Murillo in Siria

La rivoluzione della bellezza è l'unico antidoto alla dittatura della cronaca vuota. Provare a guardare un quadro di Murillo mentre ascoltate le notizie dalla Siria...

Dopo aver rapidamente letto la notizia dei raid francesi e russi sulla sventurata Siria, all’oscuro della già buia oscurità in cui vivo, mi sono concesso un incontro segreto. Un po’ annaspante, a onore del vero, in cotanta ombra. Dallo screen del notebook (quel puntello di diktat anglofono che prevarica) vado (dove? cammino, per caso?) alla […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Il fuoco di Luzi

A dieci anni dalla morte di Mario Luzi occorre ancora rileggerlo. La sua poesia, nel momento in cui è letta e assorbita, diviene come una lacrima di sangue pagata a caro prezzo

Se mi chiedessero di riferire in poche battute che cos’è la poesia, pro­babilmente leggerei Aprile-amore di Mario Luzi, da Primizie del deserto, la cui evoluzione dinamica si snoda in un crescendo di intensità emotiva senza mai “perdere colpi”, come si dice in gergo meccanico, quando lo scoppio del motore, per mancata scintilla, è interrotto. Il […]

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Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Urbino magica

Come Praga e come Pietroburgo, Urbino è un luogo dell'anima, più che una città piena di richiami all'arte e alla cultura. Beckett e Balzac spuntano da ogni vicolo...

Urbino è coacervo di cultura e ombre. Aggirandosi per le arterie del centro si possono notare: tre sosia di Luzi che camminano furtivi in fila indiana, con ciglia increspate, cinture a mezzobusto, borse di coccodrillo sotto gli occhi; un gemello di Kapuscinski, rabberciato alla meglio, fendente la piazza, sempre alle due del pomeriggio; Nietzsche, imbiancato […]

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