A Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli
Da Gilbert & George a Damien Hirst: una mostra racconta l'avventura della rinascita dell'arte inglese negli anni Novanta, sempre a metà strada tra avanguardia e mercato
C’è Ophelia, una scultura di Matt Collishav, semisommersa in un apparente liquido e Blind Hepburn, una foto in primo piano della famosa Audrey realizzata da Douglas Gordon, ma senza pupille. C’è l’armadietto, ordinatissimo, dei medicinali di Damien Hirst, e si intitola – giustamente – Problems, e c’è la scritta luminosa di neon rosa con cui […]
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Ancora sulla mostra veneziana
Mettendo a confronto il kolossal imbandito a Venezia dall'artista inglese e la Biennale Arte, si capisce che Hirst pensa a sé come al creatore di un nuovo inizio. Tutto invecchia, tutto è minuscolo di fronte a lui. Finché non invecchierà lui stesso...
Leggete la recensione che per questo giornale Raffaella Resch ha scritto sulla doppia mostra di Damien Hirst (clicca qui per leggerla). Un resoconto puntuale, pieno di annotazioni, dati, descrizioni dei cimeli esposti. E una ricostruzione molto precisa dell’impresa: dieci anni di preparazione, un budget da capogiro, persino qualche anticipazione sulle cifre astronomiche con cui il […]
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La Biennale Arte di Venezia/4
Il nuovo e il meraviglioso rientra nell'opera dell’artista britannico che ci chiede di “credere” nell’arte indipendentemente dalla verità, dallo statuto vero-falso. La mostra di Palazzo Grassi (e di Punta della Dogana) è una guida per un possibile accesso all’eterno
Vero o falso? Per la mostra di Damien Hirst a Venezia non ce la caveremo con queste semplici categorie binarie, qui siamo al cospetto dell’incredibile, o meglio di fronte ai “Tesori dal naufragio dell’Incredibile” (Treasures from the Wreck of the Unbelievable), proposti con zelo scientifico-archeologico-numismatico dalla curatrice Elena Geuna in un’accurata ricostruzione storica che accede […]
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