Angela Scarparo
Una scrittrice al cinema

L’anti-Trainspotting

L'ultimo film di Claudio Caligari, “Non essere cattivo", è il rovescio dell'opera cult inglese. Qui, nel mondo del disagio e della droga c'è sempre un confine netto tra il Bene e il Male

Girato come un road movie ossessivo e circolare, (i protagonisti stanno spesso in macchina, e più in generale per strada, ma solo per tornare sempre negli stessi luoghi), Non essere cattivo – l’ultima regìa di Claudio Caligari appena uscito dopo l’anteprima alla Mostra di Venezia – è un film che parla di sostanze e dipendenze. E […]

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Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Deludente Venezia

Dopo il Premio a “Desde allá”, date un’occhiata ai film vincitori di questi ultimi quattro anni. Fate una media ponderata del loro valore e realizzate se vi ritenete soddisfatti. Ammesso che vi ricordiate tutti i titoli...

Ricapitolando: Leone d’oro a Desde allá (“Da lontano”, nella foto qui accanto) di Lorenzo Vigas, primo film venezuelano al Festival, Leone d’argento per la miglior regia all’argentino Pablo Trapero per El Clan. Ad Anomalisa di Charlie Kaufman e Duke Johnson il Gran Premio della Giuria. A Valeria Golino la Coppa Volpi per la sua interpretazione in Per amor vostro e a Fabrice Luchini la Coppa Volpi come migliore attore per il suo ruolo in L’hermine. […]

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Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

11 minuti di speranza

L'eccitazione suscitata dal divertente film di Jerzy Skolimowski è spiegabile con le poche sorprese fin qui riservate dalla Mostra del cinema di Venezia. Pellicole dignitose (vedi Laurie Anderson, Gianfranco Pannone, Alberto Caviglia), ma ancora niente di grande. Continuiamo a sperare...

La 72^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha superato abbondantemente metà del percorso ma a tutt’ora non ci ha regalato nessun grande film. Qualcosa di buono si è visto, ma niente di davvero “sorprendente” o “straordinario”. Per questo è facilmente spiegabile l’eccitazione suscitata questa mattina da Jerzy Skolimowski e dal suo peraltro […]

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Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Made in Bellocchio

È intimo e stilisticamente libero “Sangue del mio sangue” ambientato dal regista nella sua terra natale. Efficace il film “postumo” di Claudio Caligari con un ottimo Valerio Mastandrea. E la ricostruzione della morte di Rabin firmata da Amos Gitai apre interrogativi inquietanti sul nostro presente

Lo splendido settantacinquenne Marco Bellocchio regala alla Mostra di Venezia il suo film più intimo, più domestico. Sangue del mio sangue, in concorso, è infatti girato interamente nella sua Bobbio, dove il regista non solo è nato ma ha anche fondato una Scuola di cinema. Prendendo spunto dalle carceri abbandonate del comune piacentino Bellocchio racconta […]

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Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Rokko e i suoi fratelli

Presentato in concorso “A Bigger Splash" di Luca Guadagnino (con Corrado Guzzanti nel finale a sorpresa): è un film che gira a vuoto. Troppo insensato per essere vero!

E dire che per un po’ c’eravamo quasi convinti che A Bigger Splash fosse almeno sopportabile. Invece, puntuale come un luogo comune del nostro Presidente del Consiglio, è arrivata la mazzata. Diretto da Luca Guadagnino e presente in concorso qui a Venezia, A Bigger Splash racconta la storia di un ex produttore musicale, della figlia […]

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Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Il bandito Johnny

A Venezia è il giorno di Johnny Depp, un gangster irlandese trapiantato a Boston. Ma ha avuto molto successo anche “Francofonia” di Alexander Sokurov sui rapporti tra arte e potere

Nel giorno in cui sbarca al Lido Johnny Depp, riecheggiano ancora le parole di Alexander Sokurov: «Voi italiani ci avete insegnato tantissimo». Il suo Francofonia presente alla Mostra di Venezia in concorso, riesce ad esplorare il complicato rapporto tra arte e potere sottolineando la capacità della prima di rappresentarci anche durante i conflitti più gravi. Come […]

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Alessandro Boschi
Il nostro inviato al Lido

Picnic sull’Everest

«Everest» di Baltasar Kormakur apre (tra l'ostentata indifferenza del pubblico) la Mostra di Venezia. Più convincente l'odissea moderna di Rodrigo Plà, «Un monstruo de mil cabezas»

I pochi pregi (la prove di molti attori, molti, non tutti) e i molti difetti (retorica, che sembra un unico difetto ma che ne rappresenta molti) di cui Everest è infarcito, vanno filtrati attraverso la considerazione che questa pellicola diretta dall’islandese Baltasar Kormakur è il film di apertura della 72^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte […]

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Lorena Piras
Nell’ambito del festival “Time in jazz”

Il corpo del poeta

Nel cuore della Sardegna, a Berchidda, grazie alle celebri immagini di Dino Pedriali una mostra ricostruisce il tormentato rapporto tra creazione e corpo in Pier Paolo Pasolini

Andare a Berchidda, nel nord della Sardegna, significa percorrere strade che conducono oltre il confortante percorso tracciato dalle cartoline, quelle che rappresentano l’isola del mare e delle spiagge. Significa entrare nella regione del Monteacuto e arrivare sino alle pendici del monte Limbara in un alternarsi di alture e zone pianeggianti, rocce e macchia, boschi di […]

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Ella Baffoni
La storia del film «Io sto con la sposa»

Confine aperto

Khaled Saliman Al Nassiry, Gabriele Del Grande e Antonio Augugliaro hanno raccontato una storia di migranti con la cinepresa. Ne è nato un documento duro contro l'esclusione

L’impresa è irripetibile: far arrivare in Svezia cinque siriani, in fuga dalla guerra, sbarcati a Lampedusa dopo aver attraversato il deserto e il Mediterraneo. Per caso, ma non proprio, si ritrovano tre persone di diversa provenienza con una missione improbabile: è Io sto con la sposa, visto all’Est Film Festival di Montefiascone, sezione documentari. La […]

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Lidia Lombardi
“Il cervello di Alberto Sordi”

Il partigiano Sonego

“Antifascista involontario”, lo sceneggiatore che ha stretto con Sordi un sodalizio professionale inimitabile, rifiutò sempre di esaudire un desiderio del grande attore: quello di interpretare Mussolini. Come racconta Tatti Sanguineti...

Alberto Sordi voleva interpretare Mussolini. Il Duce, che gli calzava a pennello nei tratti roboanti, non poteva mancare nella galleria di “mostri” che aveva fatto in decine e decine di film. Ma non gli riuscì di indossare su un set gli stivali neri dell’uomo di Predappio perché gli mancò la spalla. Anzi il suo cervello. […]

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