Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Le ali del poeta

Così Baudelaire, ripensando al suo cigno degradato nella metropoli che rinuncia alla bellezza, e alla “Ballata” di Coleridge, si identifica nel “principe dei nembi” che abita la tempesta ma è esiliato sulla terra…

I lettori di Succedeoggi hanno già incontrato Il cigno, suprema poesia, suprema figura alata di Baudelaire. Immoto re della bellezza nelle acque trasparenti dei laghi, sospeso più di un fiore di loto, potente in volo, dove si accoppia urlando e traversa i mari, il poeta Charles Baudelaire lo incontra in una strada parigina, fuggito da […]

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Paola Benadusi Marzocca
Storie di felini (non solo per i più piccoli)

Operazione gatto

Da Anne Fine, risalendo a Charles Perrault, florilegio di titoli dedicati all’animale che Leonardo definiva «capolavoro della natura», impenetrabile musa di Baudelaire, semidio per gli Egizi…

Se Anne Fine, indimenticabile autrice di Un padre a ore –Mrs. Doubtfire (Salani)), da cui è stato tratto il film omonimo con Robin Williams, ha preso in considerazione un gatto per farne il protagonista di una serie per bambini, una ragione ci sarà. Ma non è quella che ci si aspetta, perché in realtà Anne […]

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Pasquale Di Palmo
Lo zibaldone di Massimo Morasso

Incontri di un flâneur

Ne «Il mondo senza Benjamin» confluiscono testi di varia natura nello stile caleidoscopico del filosofo tedesco. Da Vivien Leigh a Bach, da Cristina Campo a Balthus a Michel Petrucciani, un carosello di temi analizzati con la precisione dell’entomologo

È un libro composito questo di Massimo Morasso, una sorta di zibaldone sui generis in cui confluiscono testi di varia natura: si passa dal saggio erudito alla reminiscenza di taglio infantile, dal divertissement all’aforisma, dalla nota critica alla poesia, dalla narrazione – o pseudonarrazione – al carteggio. Senza soluzione di continuità, spaziando da un cammeo […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Il canto del cigno

Charles Baudelaire, il grande poeta della modernità, flâneur in una Parigi che muta, scorge solo con gli occhi della mente il dolore di ogni anima imprigionata. Quello degli esuli, di un animale fuggito da un serraglio, di Andromaca, di un'africana nostalgica degli alberi di cocco...

Il poeta, il grande poeta della modernità, come scrisse Eliot, che a sua volta divenne il massimo del nostro tempo, cammina per le strade della sua città, Parigi che non è più la stessa, agli occhi dell’infaticabile viandante metropolitano che ogni pomeriggio ogni sera, ogni notte la percorre seguendone le apparizioni, scrutandone le ombre: Parigi […]

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