25
aprile
2024

reportage

Testo e foto di Barbara Renzi
View Master

Bunker alle Lofoten

Le Isole Lofoten non sono soltanto un luogo di nuvole, mare e paesaggi: ci sono anche i segnali della storia. Come quelli lasciati dai combattimenti della Seconda guerra mondiale

Lofoten: isole che evocano immagini di paesaggi paradisiaci, di panorami mozzafiato, di orizzonti dentellati da nubi plastiche ed espressive, di scogli affioranti apparentemente dal nulla. Quale che sia la stagione prescelta, con o senza neve, queste immagini s’impongono subito all’attenzione di chiunque. Qui, però, l’approccio è leggermente diverso. Perché il paradiso, questo paradiso fin troppe […]

continua »
Arturo Belluardo
Viaggio in Namibia/5

Swakopmund e Wlotzkasbaken

I segni della colonizzazione vecchia e nuova, in Namibia, sono ancora fortissimi. Provare ad andare a Swakopmund o a Wlotzkasbaken, troverete il presente di un dominio culturale tedesco ancora forte, dopo lo sterminio degli herero a inizio Novecento

Prendendo il volo da Francoforte a Windhoek, capitale della Namibia, mi sono chiesto come sarebbe stato viaggiare in un aereo dove noi bianchi saremmo stati, per una volta, la minoranza: domanda ingenua, ignorante. Gli africani neri erano una manciata, giusto una squadra di adolescenti reduci da un campionato giovanile in Germania e qualche altro: il […]

continua »
Arturo Belluardo
Viaggio in Namibia/4

Il “game-drive”

Arriva, finalmente, il momento del "game-drive”, termine orribile che significa andare in cerca di animali da guardare. Dal parco nazionale ai lodge privati può capitare di vedere una giraffa che guarda il suo cucciolo sbranato da tre leoni. Perché la natura, in fondo, è sempre natura

«Hemingway ci ha dato una rappresentazione dell’Africa che, con la fine del colonialismo da una parte e l’invasione neocapitalista dall’altra, diventerà presto archeologica. Viaggiando in Africa nera ci si accorge fino a che punto l’Hemingway africano “dati”, cioè sia legato ad una fase storica del continente nero. Ed Hemingway “data” non soltanto perché nei suoi […]

continua »
Arturo Belluardo
Viaggio in Namibia/3

Le iene e le ruote

Il nostro viaggio prosegue nel cuore del deserto, tra stazioni di servizio improbabili e resti di animali. Come diceva Moravia, il destino degli africani è quello di camminare, camminare sempre. Specialmente dove non ci sono strade se non nell'immaginazione

Lazarus, il nostro driver, appoggia forte le dita al parabrezza del Land Cruiser ogni volta che incrociamo un altro truck. Chiedo a Irene, la guida italiana, avana dal cappello alle scarpe, il perché di questo gesto scaramantico, se sia una forma di saluto tra i rarefatti autisti in queste strade dritte, monotone, polverose. Il motivo, […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
Nel cimitero di san Felice a Ema

Cercando Montale

Perdersi tra le tombe di gente semplice, poeti, scrittori, alle porte di Firenze, in cerca di un maestro delle parole che sembra giocare a nascondino con chi lo va a cercare. Dov'è finita, la tomba di Eugenio Montale? E lui, è sempre qui?

Il piccolo cimitero di san Felice a Ema è poco fuori dell’abitato di Firenze, nella prima zona collinare del Galluzzo. Ci arrivo in auto salendo da porta Romana e percorrendo il viale del Poggio Imperiale, che mi permette di osservare, sul fondo della via in salita, come su uno scenario un po’ stinto, l’austera facciata […]

continua »
Erica Nemore
Il faro di Rubjerg Knude

Escape

In una società vincolata dalla condivisione diventa difficile ritrovarsi per entrare in intimità con se stessi. Ma esiste un luogo dove il silenzio non parla e tacendo si raggiunge davvero la distanza dalla realtà. Per ricongiungersi con la propria essenza...

Bombardati, siamo costantemente mitragliati da impulsi, da rumori, dal visivo… il caos. Vogliamo tutto, troppo, e subito. Cerchiamo bellezza, perfezione, come se ci dimenticassimo che le sue radici affondano nell’armonia tra i contrasti, nello star bene.Quando si ha un figlio si invita sempre la mamma a non proporre una sfilza di attività al bambino, indurre all’eccesso […]

continua »
Arturo Belluardo
Viaggio in Namibia/2

Le sabbie di Pangea

Nel paesaggio ancestrale della Namibia, così come era e così come è sempre stato. Accogliente e respingente, dune natiche e mammelle, deserti desolati, costellato di nidi giganteschi di tessitori sociali e di termitai falliformi, di cerchi delle fate, di acacie primordiali e di mopane verdeggianti

“Preistoria è la savana che fascia l’Africa per migliaia di chilometri da ovest a est, cioè dall’Oceano Atlantico all’Oceano Indiano. La savana è una sterminata steppa color verde pallido sparsa, a perdita d’occhio, di una sola specie di albero, la piccola acacia africana, irta di spine, coi rami disposti a ombrello, e di una sola […]

continua »
Arturo Belluardo
Viaggio in Namibia/1

Preistoria africana

Un viaggio nel cuore del continente africano, immobile e (apparentemente) immutabile, comincia con la scelta della guida giusta. Oltre a quelle in carne e ossa, può essere molto utile rileggere gli articoli di Alberto Moravia: «Un viaggio in Africa è un tuffo nella preistoria»

Come si affronta un viaggio in una terra incognita, una terra remota, selvaggia e differente, che suscita fascino e timore? Come si viaggia per l’Africa australe, segnata dal Tropico del Capricorno, segata da deserti e da confini tracciati con la squadretta delle elementari, banco di legno rugoso e pozzetto per il calamaio? Come si attraversa […]

continua »
Nicola Fano
Viaggio nella memoria del teatro

Le Cantine romane

Viaggio nei luoghi (vuoti) delle Cantine romane, il fenomeno che rivoluzionò il teatro europeo negli anni Settanta. E che ancora oggi, con la sua forza storica dirompente, potrebbe indicare una strada nuova. Anche se qui da noi, ormai, contano più i cuochi degli artisti...

Roma è una grande forma di formaggio Emmental. Una sequela di buchi dove sprofonda la storia, spesso senza più riapparire. Fretta, disinteresse generale, disprezzo per la memoria: le ragioni sono tante. Via Alberico II, via Giuseppe Gioacchino Belli, via dei Riari, Via Portuense, Lungotevere dei Mellini, Via Galvani, Via Benzoni: sono gli estremi di una […]

continua »
Nicola Bottiglieri
Sulle tracce di De Agostini/6

Tutti i nomi del vento

Si conclude il nostro viaggio nelle zone estreme dell'America Latina sulle orme del missionario geografo Alberto De Agostini. Perché tanti nomi nella Patagonia e nella Terra del Fuoco? Perché i nomi da queste parti sono una conquista dello spazio e del tempo

El Calafate, El Chaltén, Walichu, Puerto Natales, Cueva del milodón, Punta Arenas, Porvenir, Bahía Inútil. Primera Angostura, Rio Grande, Lago Fagnano, Estancia Maria Behety, Viamonte, Ushuaia, Buenos Aires, queste le tappe di un lungo viaggio alla ricerca dei luoghi dei quali parla Don Alberto De Agostini, nei suoi libri sulla Patagonia meridionale e della Terra […]

continua »