29
marzo
2024

arti

Danilo Maestosi
Vivere in quarantena

Penelope e il virus

Due dipinti ispirati a questi giorni di cattività. Giorni nei quali ciascuno di noi può solo aspettare, tessere e disfare continuamente la tela della sua vita, come Penelope aspettando Ulisse

Da tempo penso che il mestiere di vivere, come ogni attività d’incertezza e creazione, si risolva in un incessante, prezioso ma quasi sempre rimosso, lavoro di costruzione, demolizione, ricostruzione. In un interminabile fabbricare, disfare, tornare a fabbricare il guscio delle nostre prigioni. Interrotto da cadute, agnizioni, balzi in avanti, pause, regressioni, ripensamenti, pause, evasioni. Un […]

continua »
Luca Fortis
Uno scambio di civiltà artistica

Visita a Baalbek

Il celebre museo Sursock di Beirut ospita una grande mostra dedicata ai tesori di Baalbeck, la località archeologica libanese che con i suoi templi romani ha segnato l'immaginario collettivo mediorientale

I templi di Baalbek sono il simbolo più noto del Libano nel mondo, dopo i cedri e le montagne. Nell’immaginario comune il Libano è pero legato anche alla cucina e alle antiche e sempre più rare case. Abitazioni che a un italiano ricordano quelle di Venezia, influenzate a loro volta dall’Oriente. Difficile capire chi per […]

continua »
Tina Pane
All'Ospedale degli Incurabili di Napoli

Il museo della sanità

Visita a un piccolo museo nascosto e prezioso: quello delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina. Un gioiello che testimonia secoli di intuizioni, "tecnologie" e ricerche scientifiche di una società che si prendeva cura di sé

Si sente ripetere spesso che Napoli è una città straordinaria e che non smette mai di stupire. L’affermazione ha un carattere ambivalente e molti napoletani, stufi di questa straordinarietà, farebbero volentieri a meno, per esempio, di un nuovo ritrovamento archeologico se questo finisce per rallentare i tempi di apertura di una fermata della metropolitana il […]

continua »
Danilo Maestosi
Alle Scuderie del Quirinale di Roma

La luce di Raffaello

La mostra appena aperta in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello è da non perdere assolutamente. Per cogliere il percorso umano e creativo di un grandissimo che riscoprì la luce nelle ombre della Roma corrotta del primo Cinquecento

Sarà il clima cupo e contagioso di quest’Italia minacciata e imprigionata dal timore dell’epidemia, che imprime, come un velo, dazio allo sguardo: all’anteprima per la stampa una signora sviene per un malore e per oltre un’ora il primo piano delle Scuderie del Quirinale viene evacuato e sbarrato al pubblico; nei prossimi giorni l’afflusso dei visitatori […]

continua »
Luca Fortis
Intervista al grande fotografo iraniano

Il prisma Iran

Aslon Arfa: «L'Iran è un paese controverso per le sue tradizioni, l'influenza della religione sulla vita quotidiana delle persone, le numerose leggi che regolano la società... Per combinare armoniosamente tutto ciò, gli iraniani possono essere abbastanza creativi»

Aslon Arfa è uno dei più importanti fotoreporter iraniani. Ha lavorato oltre che in Persia, in Afghanistan e Iraq, in moltissimi altri paesi. Ha fatto degli splendidi reportage su temi molto complessi da raccontare, come la pedofilia, la droga e la guerra. Nato il 25 settembre 1970 a Teheran, Aslon ha iniziato a fotografare con l’aiuto […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Rivoluzione Van Eyck

A Gand è l'anno di Jan Van Eyck. Una grande mostra ripropone il maestro quattrocentesco, la sua rivoluzione ottica e la sua capacità di trovare una nuova luce nelle cose. Insomma, un'esposizione che vale un viaggio

Merita certamente più di un accenno fugace la mostra inaugurata al Museo di Belle Arti di Gand il 1° febbraio, che si potrà visitare fino al 30 aprile. Intitolata “Van Eyck. Una rivoluzione ottica”, si propone di offrire al pubblico una visione completa del Polittico dell’agnello mistico, che è stato in restauro fra il 2012 […]

continua »
Teresa Maresca
Due volumi sulle maschere africane

Oltre Picasso

Patria della Commedia dell’Arte, sappiamo ben poco della magia delle maschere We, Liuba o Songye. Le interpretiamo attraverso categorie estetiche o antropologiche, ma occorre forse sbarazzarsene per comprendere qualcosa dell’arte mobile made in Africa

Due volumi di maschere africane sul tavolo del mio studio. Una splendida monografia della collezione del californiano Woods Davy, dal titolo Kifwebe, Unsiècle de masques Songye et Luba, etnie bantu della Repubblica Popolare del Congo, e un più agile ma non per questo meno riccamente illustrato volume We, dal nome della popolazione che vive tra i […]

continua »
Danilo Maestosi
Al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Jim Dine, oggetti e pittura

Una grande retrospettiva rende omaggio a Jim Dine, l'artista americano considerato uno dei protagonisti della stagione della Pop Art. Un'avventura creativa piena di intuizioni geniali, sconfitte e naufragi

Raro che un artista, a 85 anni compiuti e una fama internazionale nella quale trovar cuccia, sia disposto a ripercorrere la tappe della sua lunga carriera, a raccontarsi e persino a smentirsi con tanta partecipazione e tanta sincerità come ha fatto Jim Dine, collaborando alla grande retrospettiva in scena fino al 20 giugno al Palazzo […]

continua »
Francesco Arturo Saponaro
I 100 anni di Casa Bixio

Se parla Mariù

Una mostra a Roma, al Museo delle Civiltà, Arti e Tradizioni Popolari dell’Eur, celebra il centenario dell’editrice musicale fondata da Cesare Andrea Bixio, autore di famose canzoni e colonne sonore, che scoprì il talento di chansonnier di Vittorio De Sica

Parlami d’amore Mariù, la più bella canzone d’amore che sia mai stata composta. E poi Tango delle capinere, Violino tzigano, Mamma, La strada nel bosco. Chi non le conosce, chi non le ha mai ascoltate o canticchiate? Al loro autore, Cesare Andrea Bixio (1896-1978), e al centenario dell’editrice Casa Bixio, è dedicata la mostra C. […]

continua »
Danilo Maestosi
Piccola rivoluzione nell'istituzione romana

La Macro élite

Chiusa rapidamente l'esperienza di Giorgio De Finis, il Macro si affida a un curatore trendy e in carriera: Luca Lo Pinto. Riapertura ad aprile, nel segno di una vecchia avanguardia: quella dell'immaginazione preventiva

Archiviato, con molti ipocriti complimenti ma probabilmente nessun rimpianto, l’esperimento di Giorgio De Finis, il Macro di Roma, passato sotto la direzione di Luca Lo Pinto, presenta ufficialmente quello che dovrebbe essere il proprio futuro per i prossimi tre anni. La prima novità, di sostanza, è l’aumento del budget a disposizione: dai 400 mila euro […]

continua »