Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La soglia necessaria

“… a turbarci il sangue / è solo il suo anelito alla tomba”. Questi versi di Yeats indicano un passaggio drammatico che tuttavia non è desiderio di morte ma desiderio di nuovo inizio in cui la vita si rimette in gioco

Non s’inganni il lettore del grande Yeats: la nostra vita non è un desiderio di morte. L’anelito alla tomba, che io traduco nella stessa voce del poeta, non è desiderio di morte ma necessità della soglia. Del punto in cui un’esperienza finisce e ne inizia un’altra. Un passaggio, non sfumato, ma drammatico. L’anelito alla tomba è la sete dl mistero, la fame dell’aldilà che brucia in vita in chi la sa vivere in se stessa e oltre. 
Foscolianamente la tomba non è un freddo, marmoreo sepolcro. Ma un punto in cui voci si parlano, la vita ritorna in gioco. Questo, non l’Eterno Ritorno, è l’anelito di Yeats. Attesa famelica della soglia, speme di ricominciamento, incessante.

La ruota

Per tutto l’inverno invochiamo primavera,

e in primavera invochiamo l’estate,

e quando le siepi vibrano stracolme,

giuriamo che niente è come l’inverno,

e che dopo non c’è niente di buono,

– la primavera non è ancora tornata –

e non sappiamo che a turbarci il sangue 

 è solo il suo anelito alla tomba.

William Butler Yeats
Da Verso Bisanzio, Feltrinelli 2018, traduzione di Roberto Mussapi

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