Paola Benadusi Marzocca
“Artemis Fowl” di Eoin Colfer

Artemis contro Piccolo Popolo

Ritorna il primo romanzo della serie ideata dallo scrittore irlandese, da cui Kenneth Branagh trarrà un film. A vent’anni di distanza, la storia del giovane eroe negativo che combatte elfi, gnomi e fatine mantiene intatto il suo fascino

Artemis Fowl, il primo romanzo della fortunata serie di Eoin Colfer, a distanza di quasi vent’anni diventerà un film diretto da Kenneth Branagh. È una storia caratterizzata da spettacolari trovate letterarie e riproposta ora, per l’occasione, con una nuova brillante veste editoriale da Mondadori (trad. Angela Ragusa, 229 pagine, 17,00 euro). La magia non manca in questo libro ed è potenziata da un’inesauribile serie di invenzioni tecnologiche, così non può che attrarre il consistente numero dei suoi giovani lettori. Lo scrittore irlandese ha creato con Artemis un personaggio di notevole forza fantastica. Dodicenne, intelligentissimo, il suo fascino risiede nell’impresa che riesce a portare a termine contro quel “Piccolo Popolo” invisibile e potentissimo composto di elfi, gnomi, nani e fatine che abita nelle viscere della terra e possiede tesori di inestimabile valore. Più linguaggi si alternano vivacizzando la lettura, e la trama, ricca di colpi di scena, riesce a essere avvincente anche per l’humor ben dosato.

Il protagonista discende da un’antica e conosciuta famiglia di criminali, non a caso il padre è stato ucciso dalla mafia russa. La madre è malata di nervi, fragile e assente, persa com’è dietro ai suoi ricordi. Artemis quindi è un ragazzino solitario che può contare soltanto sul suo fedelissimo e gigantesco servitore di nome Leale e su sua sorella Juliet. Partendo dal motto “Conosci il nemico”, Artemis si immerge con il rigore di uno storico nella ricerca delle tradizioni del “Piccolo Popolo”, il misterioso popolo della notte, mettendo insieme un notevole archivio di dati, fra cui la notizia che gli gnomi in questione possiedono un libro scritto in gnomico con la loro storia e le leggi che ne regolano la vita. Per quanto illeggibile per qualsiasi umano, il nostro ragazzo prodigio riesce a decifrarlo e con coraggio e perfetto controllo dei nervi, senza minimamente pensare a scatenare una guerra interspecie, organizza il suo famigerato piano.

Artemis è una sorta di eroe negativo che a parte qualche sussulto di coscienza, sembra avere un pregio, quello di amare disperatamente la sua mamma. Forse possiede anche un altro aspetto positivo, quello di cercare di emulare nel bene e nel male il padre. Rispecchia inoltre l’individualismo egoistico molto diffuso nella nostra epoca e tra i nostri adolescenti. Che sembrano capaci di guardare solo il proprio ombelico ma che hanno potenzialità inaspettate se guidati dall’esempio degli adulti e da una scuola efficiente che sappia trasmettere uno stile di pensiero oltre che di vita. 

Comunemente si insegna che il delitto non paga, ma Artemis sembra contraddire questo motto perché non solo esce vincitore dalla battaglia con il “Piccolo Popolo”, ma si tiene pure tutto l’oro che riesce a sottrarre. I cattivi da sempre esercitano un certo fascino sui ragazzi, la trasgressione dà un senso di libertà; tuttavia dopo aver letto le imprese di Artemis proiettate a duecento anni in là nel futuro, con il supporto di una tecnologia fantascientifica, c’è da dubitare che a qualcuno venga in mente di sequestrare una fata.

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