Polina Levchenko
A proposito di “Autobiografia di un mestiere”

Laboratorio Stephen King

La scrittura ci salverà? Qualche suggerimento sul "come" arriva dal manuale di Stephen King, “On writing", un viaggio nei segreti del mestiere (al di là dell'ispirazione) del grande autore di letteratura horror

In questo periodo così buio per tutto il mondo, viene spontaneo rifugiarsi in sé stessi, cercando di trovare quella luce che abbiamo perso negli anni. Abbiamo molto tempo libero e per tanti è difficile trovare un modo per impiegarlo: abbiamo iniziato a sperimentare hobby nuovi, a cimentarci nella preparazione di ricette diverse, a riguardare quelle vecchie foto che da anni volevamo mettere in ordine. Siamo tutti alla ricerca di quella passione che possa travolgerci e rapirci, per portarci in una realtà dove i nostri sogni possano esprimersi, per superare l’incertezza che caratterizza questo periodo storico.

E proprio di passione tratta il libro On Writing di Stephen King, lo scrittore che da più di quarant’anni crea vortici in cui poter essere risucchiati nel suo mondo magico. On Writing, in italiano Sulla Scrittura, è un libro diviso in tre parti in cui il re dell’horror invece di spaventarci, decide di svelarci i trucchi del suo mestiere, i ricordi della sua infanzia, i pensieri più profondi che hanno segnato la sua vita professionale e personale.

Per intuire le opere di un’artista, è importante conoscerne la storia ed è ciò che viene svelato nella prima parte del libro, “Curriculum Vitae”. Qui emergono ricordi sporadici a metà fra il comico e il tragico: la sua infanzia disordinata fra trasferimenti e babysitter isteriche, l’adolescenza ricca di figure stravaganti che troveranno una nuova vita nei suoi futuri romanzi, l’incontro con la moglie Tabitha e le notti passate a scrivere nonostante il lavoro diurno. L’aspirante scrittore che si intravede in queste pagine non è molto diverso da tutti quei giovani che sognano di realizzarsi ma tremano all’idea di non essere abbastanza bravi, di non possedere le carte giuste, di non avere il talento necessario.

Prima di occuparsi della parte tecnica, King fa una riflessione su cosa sia la scrittura: ci rivela che tutti possiamo scrivere a patto che prendiamo questa attività con serietà, con rispetto e mai con leggerezza.

La seconda parte, “Cassetta degli attrezzi”, esamina in modo approfondito tutte le armi che lo scrittore deve affilare per trasportare la sua visione su un foglio bianco. Come in un corso di scrittura creativa, vengono analizzati tutti gli strumenti del mestiere: la grammatica, il vocabolario, la descrizione, la narrazione. Come un vecchio amico, King ci porta nei suoi ricordi, all’origine delle sue opere, ne esamina l’idea di fondo, il successo, gli errori e le difficoltà e ci apre una finestra sulla sua vulnerabilità, mostrando il tormento di ogni scrittore, quella vocina tanto odiata che continua a criticare ogni parola che esce dalla penna.

L’ultima parte contiene una riflessione sulla caducità della vita, alimentata da un episodio che rischiò di porre la parola “fine” a tutti i romanzi dell’autore. Ma è proprio nei momenti più difficili che la nostra passione ci viene incontro e ci offre una porta verso un universo nuovo, pieno di mostri ancora da conoscere e di storie ancora da raccontare.

La lezione di Stephen King va oltre la sola scrittura e può essere applicata a qualsiasi arte, lo scrittore sprona ognuno ad andare alla ricerca del proprio talento, non per raggiungere la fama o la ricchezza, ma per creare quel luogo in cui i nostri sogni possano nutrirci e darci riparo.

On Writing: Autobiografia di un mestiere è un saggio pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Frasinelli ed è in vendita al prezzo di 20,00 € per 320 pagine.

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