Andrea Di Consoli
Vivere al tempo del Coronavirus

Italia senza cura

Nascosta in quella pandemica c'è un'altra emergenza che può diventare ancora più subdola: tutto l'apparato sanitario, salvo quello concentrato nella battaglia con il Covid-19, è bloccato, tutte le altre patologie sono lasciate a se stesse. È il momento di fare qualcosa

In questo momento esistono tante emergenze nel nostro Paese. È ancora nel vivo l’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19, sta esplodendo l’emergenza economica e finanziaria e sta prendendo corpo un’emergenza che potrei definire latamente politico-giuridica (sulla privacy, sul rispetto della Costituzione, sulla governance dei livelli decisionali, ecc.).

Ma c’è un’emergenza ancora più subdola e pericolosa di cui si parla ancora poco, e che segnerà in peggio nei prossimi anni la qualità della vita degli italiani. Mi riferisco al fatto che in questi due mesi tutte le strutture sanitarie si sono dovute attrezzare in fretta e in furia per essere all’altezza dell’emergenza pandemica, trascurando così, inevitabilmente, la sanità ordinaria, la cura delle tante patologie di cui gli italiani soffrono e continuano a soffrire.

Già prima della pandemia i problemi non mancavano: liste d’attesa troppo lunghe, eccessivo ricorso “per disperazione” alla sanità privata a pagamento, interi territori con forti criticità gestionali e di qualità dell’offerta. Ora, dopo due mesi di emergenza da Covid-19, le “altre malattie” sono quasi sempre trascurate, costringendo i sanitari a rimandare sine die controlli, interventi, diagnosi, attenzioni, ecc. Gli stessi italiani, giustamente spaventati dalla possibilità di infettarsi con il coronavirus, preferiscono non dare peso ad altri sintomi che non siano quelli riconducibili a questa malattia, così trascurando tanti campanelli d’allarme che potrebbero rivelarsi fatali.

Un altro problema è che gli italiani hanno letteralmente terrore di recarsi in ospedale, perché a livello di senso comune è ormai radicata la convinzione – per niente sbagliata, salvo smentite – che in ospedale sia molto facile ammalarsi di Covid-19.

Per quanto tempo potrà ancora reggere una sanità che, di fatto, si occupa principalmente di questa infezione? Ora che la pressione sugli ospedali si sta allentando, ritengo che sia necessario e urgente che il Ministero della Salute e le Regioni sappiano dividere scientificamente sanità ordinaria e sanità straordinaria. In altri termini: bisogna fare in modo che chi ha patologie croniche o acute torni a essere seguito con tutte le attenzioni che merita. Bisogna organizzare bene la sanità, dare linee-guida precise e comunicarle con chiarezza ai cittadini, che non possono sentirsi in colpa o inopportuni se hanno un tumore, un infarto o anche solo un attacco di panico o un sintomo di dubbia decifrazione.

Dico questo perché se gli italiani si trascurano ancora per altro tempo, il rischio è quello di avere nei prossimi mesi e anni molti più morti che per coronavirus (morti per trascuratezza, per paura, per apatia, per sfiducia in un sistema sanitario che sembra non avere tempo e spazio per altro che non sia il Covid-19). Curarsi è sempre un atto di fiducia verso la vita, un gesto di responsabilità per i propri cari, una dichiarazione d’amore per il futuro. Ma temo che questa situazione emergenziale stia creando nel Paese una generale sfiducia nel futuro, e questo non può non avere anche ripercussioni a livello della salute dei singoli cittadini.

Un altro elemento importante è lo stile di vita che gli italiani hanno assunto in questi due mesi: eccessiva alimentazione, sedentarietà, ansia, stress, e magari abuso di alcol e sigarette. Diciamo che anche su questo versante va fatto qualcosa, magari attraverso apposite campagne dei media che possano aiutare a prendersi cura di sé rispettando tutte le norme di sicurezza vigenti. E trascuro volutamente (per la complessità dei risvolti) il tema del disagio psicologico e psichiatrico, che sarà un altro fronte caldo della sanità dei prossimi mesi.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ora il dovere di pensare a tutte le malattie degli italiani, non solo al Covid-19. So che è un compito ingrato, ma l’abbandono sanitario potrebbe avere un costo umano molto più alto di quello del coronavirus. Visto che la pressione sugli ospedali si sta allentando, e visto che il Governo sta investendo molto sul SSN – diciamoci la verità: mai tanti soldi sono piovuti sul SSN – io penso che sia diventato urgente dare immediatamente risposte agli italiani sulla loro salute “ordinaria”. Affinché non si debba un giorno scoprire che le vite salvate da Covid-19 siano molto di meno di quelle non salvate per abbandono e sfiducia sanitaria.

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