Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Compagna Warren

La senatrice democratica del Massachusetts che corre per le presidenziali del 2020 è l’unica tra i candidati che ha già stilato il suo programma di governo. Dove si batte per il “Medicare for All”, per l’istruzione per tutti, per l’accoglienza dei migranti, per i diritti degli omosessuali, per l’ambiente e per una più equa distribuzione della ricchezza

Settantenne, eletta al Senato nello stato del Massachusetts per la prima volta nel 2012, Elizabeth Warren è, insieme a Joe Biden, ex vice presidente degli Stati Uniti con Barack Obama, e a Bernie Sanders, noto senatore del Vermont, rivale agguerrito di Hillary Clinton alle ultime elezioni del 2016, una delle candidate favorite per il turno elettorale delle presidenziali americane del  2020. In passato è stata al centro di alcune polemiche per avere rivendicato sangue indiano nel suo patrimonio genetico. Ciò ha indotto Trump a rivolgersi a lei con il nome di Pocahontas, notoriamente usato in senso razzista per connotare gli indiani d’America. Con un dottorato in diritto conseguito alla Rutgers School di Newark, Warren ha insegnato diritto commerciale prima di arrivare ad Harvard dove si è specializzata sulle regole contrattuali e sulla bancarotta. È stata inoltre Consigliere speciale al Dipartimento del Tesoro durante la prima Amministrazione Obama. Con un passato di repubblicana, la svolta è giunta nella seconda metà degli anni 90 quando essa stessa ha dichiarato di avere compreso che il partito repubblicano stava facendo una politica contro la classe media e troppo a favore del mondo finanziario. Alle ultime presidenziali si è schierata dalla parte di Sanders anche se poi ha finito per sostenere Hillary Clinton.

Polemica nei confronti delle banche e delle speculazioni finanziare che tanta parte hanno avuto nella crisi del 2008, ha creato una Authority che controlla i prodotti finanziari a tutela dei consumatori. Autrice di numerosi saggi di carattere giuridico-finanziario è apparsa in uno dei migliori documentari americani sulla crisi del 2008, Inside Job di Charlie Ferguson, e in Capitalism: A Love Story di Michael Moore. Adesso si fa portatrice di una politica sociale molto progressista vicina a quella del senatore Sanders. All’ultimo dibattito democratico è stata attaccata in particolare da due candidati con una visione più moderata: Pete Buttiggieg, giovane sindaco gay della città di Southbend in Indiana e Amy Klobuchar, senatrice del Minnesota. I due l’hanno accusata di non specificare come finanzierà la sua “Medicare for All”, l’assistenza sanitaria gratuita per tutti, cavallo di battaglia anche del senatore Sanders. In modo diverso, i suoi critici sostengono infatti che Warren non vuole ammettere, al contrario del senatore del Vermont, che sarà necessario aumentare le tasse, in quanto ciò potrebbe danneggiare il sostegno di una parte dell’elettorato che al momento la sostiene.

Elizabeth Warren è una delle poche candidate che ha stilato già un programma ben preciso con molti punti assai chiari. Vediamo i 12 punti più importanti.

1) Innanzi tutto quel “Medicare for All”che garantisce l’assistenza medica gratuita per tutti ed elimina quella privata, le franchigie e quei co-pagamenti che attualmente svenano gli assistiti. Nel 2018 Warren ha introdotto una legislazione che limita i profitti delle compagnie assicurative e offre assistenza a coloro che, secondo la Obamacare, si rivolgono al mercato. Ha avuto un ruolo chiave nel passaggio della legge che stabilisce l’intervento governativo per abbassare il prezzo delle medicine che in alcuni casi raggiunge negli States prezzi stellari. È stata fondamentale nel passaggio di una legge che riduce il numero di ricette mediche per medicine che possono portare a dipendenze, con particolare riferimento agli oppiacei.

2) Per quanto attiene lo stato sociale, Warren ha introdotto nel 2018 la legge su “American Housing and Economic Mobility Act” che investe milioni di dollari nei prossimi dieci anni in progetti di costruzione di case che possano aiutare le famiglie con i pagamenti dei mutui e finalmente superare il disinteresse razziale nella politica degli alloggi. Si è inoltre occupata di finanziare con l’“Universal Childcare and Early Learning Act” la possibilità per le famiglie che lavorano e sono sotto un certo reddito di avere accesso gratis agli asili nido. Inoltre i suoi progetti per la “Social Security” riguardano un’espansione di essa ai badanti, alle famiglie con basso reddito, ai vedovi e alle vedove.

3) Come presidente, Warren pensa di intervenire sulla regolamentazione dei monopoli e sulle regole della concorrenza. Nel 2019 ha sostenuto la necessità di frantumare le più grosse società di tecnologia mediatica come Google, Apple, Facebook e Amazon. A luglio 2019 ha proposto una legislazione che impone nuove regole sul capitale privato che dovrebbe ristabilire la regolamentazione Glass-Steagal (una legge del 1933 che controlla e limita la speculazione finanziaria) su Wall Street.

4) Sulla tassazione Warren propone l’implementazione di una tassa sulla ricchezza sulle 75 mila super ricche famiglie americane o un 2% su patrimoni che sorpassano i 50 milioni di dollari. Vuole inoltre smantellare i tagli alle tasse dei ricchi votate dai repubblicani nel 2017.

5) Per quanto concerne l’immigrazione vuole rimpiazzare l’Ice (Immigration and Custom Enforcement) con qualcosa di più umano che non separi i figli minori dai genitori e li protegga dall’azione delle forze dell’ordine che secondo i criteri dell’Amministrazione Trump non si fanno scrupoli a detenere i bambini di immigrati illegali. Pertanto seguendo i criteri dell’Amministrazione Obama, sostiene il Daca (Deferred Action fo Childhood Arrivals) che protegge i minori che arrivano illegalmente nel Paese. Nel 2012 Warren ha dichiarato: «La verità è che gli immigrati che si rifugiano nel nostro Paese non sono una minaccia alla sicurezza nazionale. È arrivato il momento di finirla con questa politica draconiana e ritornare a trattare l’immigrazione come un problema civile e non criminale».

6) Riguardo ai problemi ambientali, Warren ha firmato la “Green New Resolution” il cui obiettivo finale è quello di convertire totalmente in dieci anni le fonti di approvvigionamento energetico in energia pulita e in fonti rinnovabili, cosa che dovrebbe creare milioni di posti di lavoro e una sorta di safety net. Inoltre ha introdotto una legge che obbliga le industrie pubbliche a rivelare informazioni sull’impatto dei cambiamenti climatici sul business. Nell’aprile 2019 ha annunciato che, se eletta, firmerà un decreto esecutivo che bandirebbe le trivellazioni anche offshoresu territorio pubblico. Reintrodurrà inoltre una regolamentazione che limiti l’inquinamento da metano, che mantenga le acque pulite e la protezione per i monumenti nazionali. Nel 2019 ha stilato una proposta che prevede lo stop delle emissioni di carbone negli edifici entro il 2028, quella delle macchine entro il 2030 e un’elettricità pulita entro il 2035. Il piano prevede 3 trilioni di dollari per il clima. Sostiene inoltre una tassa sulle emissioni di carbone proprio per diminuirne l’inquinamento. Vuole infine spendere 1 trilione di dollari nella prossima decade per aiutare le comunità più povere e più vulnerabili che subiscono l’impatto più devastante dall’inquinamento ambientale.

7) Sul finanziamento ai partiti Warren vorrebbe bandire ogni donazione da parte di ogni tipo di Pac (Political Action Committee, un comitato che raccoglie fondi tra i propri membri per effettuare donazioni a sostegno o per ostacolare candidati politici, referendum o iniziative legislative. Tra i più importanti, quelli creati per il sostegno a un candidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America. A livello federale qualsiasi organizzazione di raccolta fondi diventa un Pac quando riceve o spende più di mille dollari per influenzare l’esito di una elezione o di una votazione. I Pac sono registrati presso la Federal Election Commission. A livello di singolo Stato, sono regolati dalle leggi elettorali locali).Warren ha pertanto annunciato che non farà nessuna campagna di fundraising o che non terrà eventi speciali con donatori eccellenti o vip, durante il corso della sua campagna per le primarie.

8) Warren sostiene il diritto all’aborto e ha votato contro una legge che lo bandisce dopo 20 settimane di gravidanza.

9) Sui diritti LGBTQ (termine che si riferisce a persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender), ha sostenuto sotto la presidenza Obama i matrimoni gay quando fu eletta per la prima volta. Sostiene inoltre il diritto degli individui transgender.

10) Il suo programma di istruzione prevede facilitazioni per gli studenti che si sono indebitati per pagarsi gli studi. Assieme a Sanders ha votato il “College For All”che abolisce le tasse per gli studenti con famiglie che hanno un reddito inferiore o pari a 125 mila dollari. Inoltre ha appoggiato la proposta del senatore Brian Schatz di dare alloggi gratis agli studenti delle scuole pubbliche. Negli ultimi anni si è occupata anche di presentare proposte per facilitare i prestiti agli studenti.

11) Warren ha sostenuto e sostiene il divieto di vendere armi pesanti. Ne vorrebbe restringere il possesso a un numero limitato e vorrebbe implementare il divieto di venderne ai minori di 21 anni.

12) In politica estera la senatrice del Massachusetts già nel 2018 aveva chiesto il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, oltreché dall’Iraq e dalla Siria anche se ha condannato il ritiro immediato voluto da Trump dalla Siria. Si è inoltre opposta alla cancellazione di Trump dell’accordo con l’Iran e al sostegno all’Arabia Saudita per la guerra in Yemen. Ha inoltre criticato la politica israeliana di Netanyahu in riferimento ai diritti dei palestinesi.

 

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