Lidia Lombardi
Lo scaffale degli editori

Editori (per) piccoli crescono

Tau Editrice recupera Emma Perodi, Risfoglia chiama Ferdinando Albertazzi, Astoria riscopre Barbara Pym: i piccoli marchi alla conquista di piccoli lettori. Con libri di qualità e storie tra il giallo e il mistero

Piccoli editori crescono, ovvero realtà nate talvolta da una scommessa, incentivare fasce di scrittura poco valorizzate, e premiate da uno stuolo di lettori sempre più fedeli. Oppure, germogliate in un particolarissimo angolo di distribuzione e in seguito allargatesi ad altro target, trovando il successo. È avvenuto, tra le altre, alla Tau Editrice, nata vent’anni fa dalla sfida di Enzo Boschi e Padre Egidio Picucci per diffondere nella diocesi di Orvieto-Todi libretti divulgativi dedicati alla fede cristiana. Diventeranno 600 mila pubblicazioni l’anno. Nel frattempo, Tau si allarga, con varie collane, ad altre branche. E fa operazioni originali e coraggiose. Ecco l’ultima, la riscoperta del novelliere di Emma Perodi, giornalista e scrittrice rivoluzionaria se si considera che si impose in un periodo poco incline all’emancipazione femminile, la seconda metà dell’Ottocento, a parte le eccezioni di Grazia Deledda e Matilde Serao. Invece lei, con doti manageriali, si ritrovò a collaborare con la Salani e a dirigere – braccio destro di Collodi – Il giornale dei bambini.

Ora, questa autrice coperta dalla polvere, ma così radicata nella tradizione del centro Italia da veder intitolato al suo nome un Parco Letterario, viene riscoperta e rilanciata da Paola Benadusi Marzocca, esperta di letteratura per ragazzi nonché essa stessa autrice e storica anticonvenzionale nella sua capacità di scavare vite meravigliose affossate nei faldoni delle biblioteche come quella di Sante Bentivoglio, signore di Bologna. Benadusi ha compiuto un’operazione intelligente: dalle “Novelle della nonna” della Perodi ha scelto sette titoli, riproponendoli nel loro più saldo nucleo narrativo e attualizzando il linguaggio. Ne deriva un’antologia (Fiabe magiche per grandi e bambini, 139 pagine, 12 euro) tra storia e fantasia: infatti si alternano personaggi veramente vissuti e quell’immaginario di streghe, fantasmi, diavoli, maghi che popolavano nelle credenze popolari i boschi del Casentino, fervido territorio nell’alta valle dell’Arno. E proprio il mix tra condottieri e regnanti e piccoli abitanti di campagna, mercanti, fattori fa di queste fiabe una lettura non soltanto per ragazzi. Basti citare la prima delle sette novelle, L’ombra del sire di Narbona che si nutre della suggestione della battaglia di Campaldino, il feroce scontro tra aretini e fiorentini, ovvero ghibellini e guelfi, che, esattamente 730 anni fa, vide protagonista anche il giovane Dante Alighieri. La forza visionaria degli scheletri dei combattenti disseminati nella piana che chiedono sepoltura aggancia anche il lettore più avveduto. Un ossianesimo che vira nel gotico pure nella novella La calza della befana, una rilettura della vecchina del 6 gennaio che vive in una casetta ai piedi del Monte Fatucchio e che si riunisce con altre streghe entrando attraverso la fenditura di un albero in un sotterraneo e repellente regno. Conferisce un’aura di fascino anche l’approfondimento storico-didattico seguente ogni capitolo: lo rimpolpa un itinerario che indica castelli, torri, conventi, chiese, lo sfondo insomma dei mirabili avvenimenti.

Ancora il mondo dell’infanzia in un marchio nuovissimo, Risfoglia, germogliato da quella Armando Curcio Editore famosa nella seconda metà del Novecento soprattutto per le enciclopedie a dispensa. Dopo alterne fortune e sfortune, ecco nuovi titoli e appunto il brand Risfoglia. Che ha ingaggiato un autore per giovanissimi di grande esperienza, Ferdinando Albertazzi, autore della serie Le Avventure di Camilla per il mondadoriano Battello a Vapore. Albertazzi ha firmato per la casa romana un avvincente poliziesco per adolescenti, Cartaneve (Collana Giovani Sospetti, 134 pagine, 9,90 euro), ambientato in una scuola media dove l’allestimento di una recita fa di Claudio, uno dei ragazzi, un investigatore che deve smascherare una gang di trafficanti di droga che proprio nelle aule ha individuato un canale per lo smercio degli stupefacenti. Ma con abilità trasformistica lo stesso autore inventa un raccontino per i più piccini, Dina la gocciolina (Collana Piccoli Mondi, 12,90 euro), leggiadro anche per le illustrazioni nei toni pastello di Franziska Freitag. Dove si narra di due gemelle che devono tirar fuori la loro differente identità, vanificando il detto «uguali come due gocce d’acqua». Un apologo sull’unicità di ogni essere umano.

Infine Astoria, nata nel 2010 dal sodalizio di un gruppo di lettrici forti abituate a frequentare la Fiera di Francoforte. E indotte a interrogarsi sulle ragioni di emarginazione di certi prodotti letterari, specie quelli caratterizzati da leggerezza e ironia, per non dire della cosiddetta letteratura femminile. Ecco allora la riscoperta nel loro scaffale dell’Età della Reggenza tratteggiata in perfetto affresco d’epoca da un’autrice come Marion Chesney Beaton, scozzese ultraottantenne che ha dato il via, con sagacia tutta d’Oltremanica, alle serie di Clarges Street, residenza londinese blasonata che si affitta nella primavera-estate per debuttanti e relative madri. O Barbara Pym, britannica osannata negli anni Cinquanta, messa in naftalina durante i Sessanta, riscoperta nel decennio successivo da un’inchiesta del Times sugli autori più ingiustamente sottovalutati del Novecento. L’ultimo suo titolo uscito per Astoria è Una questione accademica, con al centro la moglie di un antropologo in carriera che si annoia parecchio tra le riunioni del marito con i colleghi prof e le chiacchiere con le vicine di casa. Trovando infine scampo nell’amicizia di un anziano ospite di una casa di riposo che conserva un prezioso manoscritto su una tribù africana. Il documento sparisce e si dipana da qui il divertente giallo.

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