Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Genova per Sinisgalli

Tra i nostri grandi poeti del Nocevento ce ne sono molti la cui fama è stata oscurata dai Maestri Ungaretti, Montale e Luzi. Tra questi Leonardo Sinisgalli, molto amato dall'autore dell’“Allegria” che lo scoprì. Qui annoverato, con i versi presentati, tra i cantori più ispirati della città che incanta

Per colpa di Montale e Ungaretti, e poi del più giovane Luzi, tanti poeti importantissimi del Novecento italiano non hanno la memoria e la gloria che meriterebbero. La colpa dei tre Maestri è di essere stati così grandi, da incolpevolmente oscurare i nomi di autori di valore assoluto. Quasimodo è stato sopravvalutato in vita, ma certo sottovalutato dopo. Caproni e Bertolucci hanno avuto abbastanza di quanto loro spetta, ma altri no. Considerazione semplice: guardiamo i poeti europei nati nel Novecento. Esclusi quindi alcuni fari di quel secolo ma nati in quello precedente, come Rilke e Yeats.
Attenendoci quindi alla situazione dei puri Novecenteschi, non esiste nazione che conti tanti poeti di grandezza assoluta come l’Italia. In Francia, due o tre. In Germania idem. Gran Bretagna idem. In Italia, accanto ai Montale e Ungaretti e poi (“poi” in ordine cronologico, essendo per me il primo) Luzi, pubblicano poesia straordinaria autori come Alfonso Gatto (un massimo, qui spesso proposto), Sbarbaro, Bigongiari, Sereni, i già citati Caproni e Bertolucci, Betocchi, e non finisce qui… Roba da sballo.
Leonardo Sinisgalli, scoperto da Ungaretti è una di queste voci primarie, di valore poetico assoluto, qui in una poesia simile a un’apparizione dettagliata, un sogno del mattino cui corrisponderà, al risveglio, la visione. Uno dei cantori di Genova, con i qui sempre presenti Campana, Caproni, Frénaud, e chi vi propone oggi questa incantante Genova di Sinisgalli.

 

Genova

Sempre che torni sera

Per questa città dove le luci

Appena si staccano dai pali

E il mare brucia di là

Sul molo un’aria fiacca

Raccoglie il fischio della sirena.

Solo mi dico la mia pena e brillano

Agli occhi vaghi i lumi delle ville.

Troppo dolce il passaggio in queste terre,

Più sicura la morte, ad ogni viaggio

Non c’è speranza che resti sepolta.

Poi è la prima stella che si perde

Dietro le palme, più tardi un baleno

Verde che s’apre a uno schiocco di frusta.

Leonardo Sinisgalli

(Da Vidi le Muse)

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