Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Colloquio con l’anima

Non solo attrice Sonia Bergamasco, ma autrice di testi e di poesia. E lettrice dei suoi versi precedendo il suono con «la musica della sua voce», recitando come un sospiro… Un modo quanto mai adatto a questa evocazione quasi stilnovista di certe “animulae”

Non solo attrice Sonia Bergamasco, ma autrice di testi e di poesia. E lettrice dei suoi versi precedendo il suono con «la musica della sua voce », recitando come un sospiro… Un modo quanto mai adatto ai questi versi che evocano certe “animulae” di stilnovisti
Sonia Bergamasco, una delle attrici italiane più importanti, è anche autore. La sua voce e il suo moto sul palco, insieme dettati e dettanti, evocano il premondo del teatro e della poesia, la zona in cui le immagini e i suoni escono dal buio per prendere forma.
Non a caso lavora a volte anche prima della scena, con riduzioni o elaborazioni di testi. Non a caso è anche autrice di poesia. Visioni dolorosamente fredde, come fissate in un incanto non dannante e non salvifico. Stupore sospeso. Ho scelto questa poesia dopo avere letto le pagine di Sonia Bergamasco, prima di ascoltare gli stessi versi recitati dal’autrice. Che, in quel caso, avrebbe un po’ “giocato in casa”. La musica della sua voce precede l’esecuzione fonica. Che poi non reciterà per esaltare le parole, ma per soffiarle, dette e svanenti.
Parlare alla propria anima è una scommessa forte. Per il poeta, ma non meno per l’uomo. Nessuno lo ha fatto come il grande Walt Whitman, la cui anima individuale coincideva con quella dell’universo. Ma, anche se non riconosco Whitman tra i modelli fidiaci della poesia di Sonia Bergamasco, non rilevo in questa semplice poesia nulla di intenzionalmente antiepico: parla all’anima, non a un suo degradato simulacro. Penso semmai, come modelli, a certe animulae di stilnovisti e di Pound. Con un incanto di infantile semplicità la guarda dormire e la sente muoversi accanto a sé. Evoca, subliminalmente, Euridice che se ne andò con la sua stessa anima, Ofelia, che se fosse riuscita a parlare così alla propria anima, non si sarebbe lasciata scivolare nella palude dell’addio al mondo.

 

Ecco-ti vedo-distesa

al mio fianco-piccola

e intera-anima-mia.

 

Corpo che dorme

e corpo che vede

il silenzio- del corpo

anima-mia.

 

Posso descrivere

minutamente questa

regione smarrita.

 

Guardare indagare

commuovere posso desistere

anima-mia.

Sonia Bergamasco

(Da Il quaderno, Luca Sossella editore)

 

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