Andrea Carraro
Improvvisi

Vita da nocchiero

"Magellano" di Gianluca Barbera è un romanzo d'avventura in piena regola. La storia della prima circumnavigazione della terra attraverso la emozioni del suo nocchiero

caro Gianluca Barbera, mi è piaciuto moltissimo il tuo nuovo libro Magellano (Castelvecchi). Volevo dirtelo. È una brillante riproposizione, in chiave postmoderna, di un genere del passato, il romanzo di viaggio, il romanzo d’avventura, fra Conrad e Kipling e Salgari, e racconta la prima circumnavigazione del globo sotto il comando di Ferdinando Magellano, nel corso di una missione durata per ben 3 anni, attraverso tempeste, ammutinamenti, scontri con popoli selvaggi, epidemie… Magellano è il romanzo di uno scrittore che ha metabolizzato un paio di secoli di grande letteratura d’avventura e di viaggio e ne restituisce un distillato mai libresco.

Efficacissima la lingua, ha ragione Andrea Caterini quando nello strillo di copertina, afferma ch’è una lingua universale, e senza tempo, perché idealmente pare abbracciare qualunque tempo. Precisa, accurata, la lingua, nei suoi molteplici registri, mai pedante – nel gergo marinaresco soprattutto (ignoravo del tutto questa tua conoscenza – una rivelazione!), ma anche negli inserti quasi etnografici sulle colonizzazioni cattoliche che rimandano a tante cose, anche filmiche (Mission, per esempio). Una lingua, infine ma non certo da ultimo, che presenta una spiccata vocazione narrativa.

Ho apprezzato che il narratore, il nocchiero Juan Sebastian del Cano, si sveli a poco a poco; all’inizio è un deuteragonista, reticente per un lungo tratto del racconto, in fondo un antieroe, con tratti morali non sempre edificanti (in ciò anche, mi pare, la sua modernità). Ma anche gli altri eroi di questa storia – Magellano in testa – hanno statura drammatica, psicologica, anche tragica alcuni. L’espediente del manoscritto ritrovato lo incastra ancora meglio nel genere narrativo del “romanzo d’avventura” che riproponi e rielabori. Che dirti, è davvero un bel romanzo, che si può leggere a vari livelli: anche, semplicemente, come un appassionante racconto di scoperta e di avventura, che attraversa tanti luoghi e tanti mari, e potrebbe catturare l’attenzione di un ragazzo. Bravo! Non mi meraviglierei che diventasse un caso letterario e editoriale.

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