Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Yeats e il pilota

Sono poesia assoluta i pochi versi ispirati alla fine del giovane figlio di un’amica del poeta irlandese, caduto in battaglia. Un presagio di morte che è tragedia e superamento del tempo, in volo

Stregante poesia sul volo umano, in guerra, nel tumulto squassante il cielo, e sulla predizione. Come un uccello, essere dalla mente istintiva infinitamente più acuta di quella dei mammiferi, compresi ominidi e umani, il giovane pilota anticipa, volando, l’istante in cui la sua vita avrà termine. La poesia, ispirata alla morte in battaglia del pilota Robert Gregory, figlio della cara Lady Gregory, sostenitrice del giovane poeta, ospite, guida alla conoscenza dell’antico sapere d’Irlanda, diviene una vicenda celeste assoluta, di quelle che solo Yeats dopo i classici e l’Ovidio di Icaro e Fetonte e Alcione sa creare. Tragedia e superamento del tempo, in volo.
Poesia assoluta: in pochissimi versi il pilota, volontario, è in cielo, in alto, non combatte per una causa ma obbedendo a «un solitario impulso di gioia»: va verso la morte come il cigno, in alto, verso il suo destino ignoto. Non cerca la morte, cerca il volo e antevede un passaggio a un altro tempo, nella morte imminente, partendo dal cielo.

 

Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Io so che andrò incontro al mio destino

lassù, tra qualche parte tra le nuvole,

io non odio quelli che combatto,

non amo quelli che difendo.

La mia patria è Kiltartan Cross,

i miei compatrioti la sua povera gente.

La mia fine improbabile non farà loro alcun danno,

né li renderà più felici di prima.

Nessuna legge o dovere mi spinsero a combattere,

o uomo pubblico o folla plaudente.

Un solitario impulso di gioia

mi spinse a questo tumulto tra le nuvole:

ho soppesato, valutato tutto,

gli anni futuri solo fiato disperso,

fiato disperso gli anni alle spalle

in equilibrio con questa vita, questa morte.

William Butler Yeats

(Da I cigni selvatici a Coole, traduzione di Roberto Mussapi)

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