Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Un viaggio in scena

Emanuele Salce: «Prima di andare in scena, ogni sera, penso al viaggio che mi aspetta, cercando sempre di farmi sorprendere ma badano a non perdermi»

Nome e cognome: Emanuele Salce.

Professione: Attore (per ora).

Età: 50 (tondi tondi).

Da bambino sognavi di fare l’attore? No, sognavo d’evitarlo in ogni modo possibile.

Cosa significa per te recitare? Mettermi in gioco, vivere attraverso i personaggi nuovi angoli della mia persona. Ed approfondire il proprio percorso introspettivo.

Il tuo film preferito? Oltre il giardino (film del 1979 diretto da Hal Ashby, con Peter Sellers, Shirley MacLaine, Melvyn Douglas) ma uno solo è dura…!

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Mumble mumble (fatto da me)!

Qual è l’attore da cui hai imparato di più? Da tutti, di più da quelli con cui ho lavorato di più.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Come sopra (ma ce ne sono sempre meno).

Il libro sul comodino: Il mio letto ha per testata una libreria…

emanuele-salce4La canzone che ti rappresenta: Nessuna, ma sono vicino a quelle di Fossati.

Descrivi il tuo giorno perfetto. Lo sto ancora cercando. Ma svegliarmi in riva al mare, accanto alla persona amata e poter decidere della nostra giornata mi parrebbe già un bel traguardo.

Il primo bacio: rivelazione o delusione? Rivelazione, eccitamento e delusione.

Strategia di conquista: qual è la tua? Provarci (senza darlo troppo a vedere).

Categorie umane che non ti piacciono? Bugiardi, cialtroni, egocentrici, superficiali…

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Me la gioco sugli ultimi due.

Il sesso nobilita l’amore o viceversa? Il sesso completa un rapporto, o lo evita…

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Meglio prima avere chiaro chi si è nel profondo.

Costretto a scegliere: cinema o teatro? Teatro.

C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Sarebbero troppe. E forse c’è ancora qualcosa che devo dire a me stesso.

Shakespeare, Eduardo o Beckett? Un recital si può?…

emanuele-salce6Qual è il tuo ricordo più caro? Quando mi sono detto che ero pronto ad affrontare la vita.

E il ricordo più terribile? Non averne memoria.

L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto? Vado a teatro un giorno si e uno no (quando non recito).

Racconta il tuo ultimo spettacolo:Le nostre donne” una commedia di Assous, molto ben scritta ed a mio avviso efficace.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Per se stesso.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Il mondo lo è.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. La libertà.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Che sono astigmatico.

Piatto preferito. Fave e pecorino.

emanuele-salce7C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? L’unica disparità e fra primedonne e comprimari.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Se sì, perché. Per disistima di un collega, o perché il progetto iniziale veniva cambiato in peggio.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Sì, più di una volta. Ma in modo contenuto.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Quello di Peter Sellers in Oltre il giardino. Ma fortunatamente l’ha fatto lui.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Jago, ma forse faccio ancora in tempo.

Da chi vorresti essere diretto? Da uno che vuole dirigermi.

Tre doti e tre difetti che bisogna avere e non avere per poter fare questo mestiere. Voler stare al centro dell’attenzione, un difetto che è dote in questo ambiente. Essere disposti ad andare oltre se stessi ed i propri principi, metà e metà. Amare a dismisura quest’arte, questa malattia e curarcisi facendola.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Temo stia scomparendo prima l’umanità, il Teatro (T maiuscola…) di conseguenza

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Lasciatemi andare! Anzi no, vediamo com’è…

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. “Dov’è il mio cappello?”

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena.Il frigo è vuoto”.

emanuele-salce2Cosa vorresti che il pubblico ricordasse di te? Quello che di me ha apprezzato.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Uuuuuuuuuuh!…. pur essendo fra i più ligi e rispettosi.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote quale sceglieresti? La capacità di sdrammatizzare un po’ di più le stronzate.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? Quello che offende gli altri.

Se potessi conoscere il tuo futuro cosa vorresti sapere? Se avrò capito qualcosa di significativo in più.

Come costruisci i personaggi che interpreti? Cercando di metterci tutta la mia verità, allontanandomi però il più possibile da me.

Parallelamente al tuo percorso artistico, trovi che in questi anni ci sia stata un’evoluzione o un deterioramento del teatro? La seconda. Ma è contestualizzabile all’attuale Medio Evo.

Il rapporto con la parola. La interroghi, la ricerchi, la domini o ti fai dominare? E’ un rapporto intenso, necessario. Cerchiamo di capirci il più possibile, senza temere di fraintenderci.

Cosa pensi delle nuove generazioni di attori che, a volte, passano direttamente dai talent al palcoscenico? Che non è colpa loro. E che lo è anche mia, la mia di cittadino che non è sceso abbastanza in piazza per ribellarsi.

La morte: paura o liberazione? Un evento ineluttabile e necessario.

emanuele-salce5Ti viene data la possibilità di presentare tre proposte di legge in materia spettacolo. Cosa proponi? Fare teatro nelle scuole primarie, giocando, aiutando ad esprimere se stessi. Creerei un organo di versi saggi, al di sopra delle parti, che potessero tornare a dire questo è bene e questo e male ed insegnare nuovamente il buon gusto, ma non quello di maniera, quello vero delle papille gustative del cervello. E darei alla televisione la possibilità di trasmettere qualcosa che aiutasse il cittadino a tornare a pensare, a formularsi un giudizio critico.

Cosa è necessario per un attore: memoria storica o physique du rôle? Più cose hai nel bagaglio, più cose possono tornarti utili. Ma dipenderà dall’uso che saprai farne, come sempre.

Hai un sogno nel cassetto che oggi può aprire. Cosa viene fuori? Il mio prossimo spettacolo, scritto da me (che ad oggi non c’è).

I soldi fanno la felicità? Una barzelletta rispondeva. No, ma figuriamoci la miseria…

Qual è il tuo rapporto con i social network? Fruitore consapevole.

Il tuo rapporto con la critica. Quale quella che più ti ha ferito in questi anni. Mi è andata mediamente bene, nel complesso. Mi ha infastidito più un eccesso di positività a cose che reputavo ignobili, che un eventuale aggettivo negativo a me.

Poco prima dell’inizio e poi della fine di un tuo spettacolo, a cosa, o a chi, pensi? Penso al viaggio che mi aspetta, cercando sempre di farmi sorprendere ma badano a non perdermi.

Il teatro riesce ancora a catalizzare la passione civile del pubblico in modo attivo? C’è ancora qualcuno in teatro che si spende in questo senso, per fortuna, il pubblico lo percepisce questo e ne è sedotto addirittura coinvolto, ma poi quasi sempre esce dalla sala e va a cena, poi se ne va a letto ed il giorno dopo ne è pressochè dimentico. Sono stati appassionati una sera…

emanuele-salce3Nella tua valigia dell’attore cosa non manca mai (metaforicamente o materialmente)? Un asciugamano e tutta la voglia di dare un senso anche agli altri, ma per me.

Con i tagli economici alla cultura, il teatro diventerà un’arte di nicchia oppure ci sarà una prevalenza di teatro di medio-basso livello o amatoriale? Io vedo già un livello medio-basso e amatoriale, la mancanza di soldi è un alibi. Vedo troppa cattiva televisione a teatro…

C’è un autore teatrale che credi sia poco considerato e che andrebbe rivalutato e rappresentato? Non uno solo in particolare. Ma per restare in tema, rivaluterei il buon teatro in generale.

Meglio essere sereni, contenti o felici? Meglio essere tutto, anche depressi, scontenti ed infelici. Insomma vivere tutto allo stesso modo, senza negarsi la possibilità di fare esperienza di sé.

Progetti futuri? Si, per fortuna.

Un consiglio a un giovane che voglia fare l’attore. Smettere di essere giovane! (battuta…) Che abbia chiaro cos’è questo mestiere, perché lo sceglie e chi è lui. Regola che vale un po’ per tutto….

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