Erminia Pellecchia
Si parte domani, 18 giugno

Danza per la poesia

Pier Paolo Pasolini, Alfonso Gatto e Dino Campana; ma anche Shakespeare: quest'anno, Salerno letteratura è dedicata alla poesia. E ai libri di sempre

Un viandante, solo, nella notte. Cammina in uno spazio atemporale, sagoma sperduta tra cielo e terra, senza volto né identità. “Chi le taciturne porte/ guarda che la Notte /ha aperto sull’infinito?”: la silhouette tratteggiata da Stefania Chieffi e Valeriano Forte rimanda ad altre immagini mentali, riaffiorano i versi scritti da un vagabondo del secolo breve, Dino Campana, alchimista, musicista, scrittore, poeta. Quel disegno si modella in altri segni e visioni, costruisce un racconto quasi cinematografico che restituisce l’originale forza evocativa del viaggio, reale ed immaginifico, di un uomo, di un naufrago nel mistero dell’esistenza. Il simbolo? Un papavero bianco che ci apparirà, poco alla volta, nel leporello costruito dai due artisti, per un cd insolito, da collezione, come un cono magico, un tetraedro, un caleidoscopio di emozioni. È un piccolo capolavoro l’audiolibro che racchiude i Canti Orfici del folle di Marradi. Prodotto dalla Fondazione Gatto, questo reading creativo di parole, note e “fumetto”, sarà presentato il 19 giugno nell’ambito di Salerno Letteratura. Un’opera lirico-psichedelica, affascinante, che vede la voce calda di Roberto Del Gaudio armonizzarsi, orchestrarsi con la colonna sonora composta da Maurizio Giannella: una suite elettronica, “una melodia che non si ode – suggerisce il critico Federico Vacalebre – si indovina solo alle scosse di danza bizzarra che la scuotono”.

Il festival, ideato e curato da Francesco Durante e Ines Mainieri, dedica la sua quarta edizione (18-26 giugno) principalmente ai poeti, con focus su Alfonso Gatto, Pier Paolo Pasolini e Dino Campana, a quarant’anni dalla morte dei primi due e a 130 dalla nascita del terzo. E lo fa con tre appuntamenti che si intrecciano, mettendo a fuoco – spiega il presidente della Fondazione Gatto, Filippo Totta – le loro affinità stilistiche e umane, i loro versi clandestini, la loro assoluta modernità, il loro rivivere attraverso la consonanza con altri autori dei nostri giorni”. I poeti danzano sulla spiaggia di Santa Teresa, da poco restituita, a mo’ di anfiteatro sul mare, alla città di San Matteo. I poeti cantano nell’ex cinema Diana, l’edificio fascista, a due passi dai luoghi dello Sbarco alleato, che oggi è simbolo di libertà e di creatività. Ecco eccezionalmente insieme, il 22 giugno sul podio del Premio Gatto, l’israeliana Dorit Weisman, videomaker e traduttrice di Bokowski in ebraico e l’albanese, veneto d’adozione, Julian Zhara, guappo del verso, urlatore silenzioso del disagio giovanile. Lo ritroveremo, l’indomani, sull’arenile, in una performance notturna col dj set di Alessandro Rivello, un rap in trance, tra veglia e sonno, al confine tra vita e morte. Preludio e passaggio di testimone sarà, invece, l’assolo di Luigi Lo Cascio (Diana, ore 22) che proverà a ricostruire in “Sei vite ancora”, l’autoritratto di Pasolini attraverso le sue liriche.

salerno-letteratura-dal-22-al-28-giugno_400915Teatro, poesia e musica: una felice contaminazione anche per l’omaggio, doveroso, a William Shakespeare, a quattrocento anni dalla scomparsa. Tra gli eventi più interessanti degli oltre cento incontri proposti da Salerno Letteratura e spalmati su nove giorni in una no stop dalla mattina alla “venticinquesima ora”, c’è il 26 giugno il concerto a Largo Barbuti, nel cuore del quartiere longobardo, “Neapolitan Shakespeare”, diciassette sonetti del Bardo musicati e tradotti in napoletano da Gianni Lamagna della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Napoli incontra Londra in un esperimento artistico coinvolgente: l’universalità dell’amore che è la chiave di lettura dei Sonetti viene sottolineato da suoni e ritmi che, in un sapiente impasto, attraversano il Settecento per arrivare ai giorni nostri, passando per il country, la musica irlandese, il pop dei Beatles, la tradizione bandistica ed il Brasile. L’opera del genio di Stratford-upon-Avon è come “una conchiglia piena di voci e suoni, la accosti all’orecchio e vi senti riecheggiare pensieri ed emozioni”. È il messaggio del libro di Nadia Fusini, Vivere nella tempesta (Einaudi). Parla di Prospero, Miranda, Calibano e della loro isola, ma diventa una sorta di autobiografia della scrittrice di Orbetello che racconta della sua vita, di un’isola che mitizzò nell’infanzia, del legame con il padre. Shakespeare che salva la vita, quella di Salvatore Striano, 44 anni, ex carcerato per reati di associazione criminale e oggi apprezzato attore. Il suo buffo, commovente appassionante e drammatico La tempesta di Sasà è l’avventura di un uomo, che, grazie alla lettura dei capolavori del drammaturgo, prova la vertigine della libertà prima ancora di uscire di galera. Ancora Shakespeare, questa volta affiancato ad un altro grande, Miguel de Cervantes, in quartetto con Orson Welles e Carmelo Bene.

È una larga trama densa di letture, spunti critici, analisi storiche e visioni quella cucita da Linea d’Ombra Festival Culture Giovanili e l’associazione Tempi moderni: apparentare due straordinari interpreti del Novecento, due narratori eccedenti, innovativi, radicali e trasversali che nel loro lavoro cinematografico e teatrale più volte hanno incrociato le magnifiche scritture dell’inglese e dello spagnolo. Come il primo, anche il secondo (ricorrono pure i quattrocento anni della morte del papà di Don Chisciotte) viene trasportato nelle atmosfere partenopee con “Picaresca”, un recital letto, cantato e recitato da Gea Martire: cavalieri, avventure, fatture, uomini di vetro e guai passati “perché i mulini a vento soffiano ancora nei vicoli e sulle autostrade di Napoli.

Anteprime e gemellaggi doc come quello con Casa Bellonci. Salerno Letteratura apre il 18 giugno con la prima uscita ufficiale nazionale dei finalisti del Premio Strega: Elena Stancanelli con La Femmina nuda, Edoardo Albinati con La scuola cattolica, Eraldo Affinati con L’uomo del futuro, Vittorio Sermonti con Se avessero e Giordano Meacci con Il cinghiale che uccise Liberty Valance saranno i protagonisti, nell’atrio del duomo, della “Serata stregata” condotta da Stefano Petrocchi. “L’operazione è interessante, oltre che sul piano del forte rilievo mediatico, anche perché coinvolge il Ravello Festival – spiega Durante – L’indomani, infatti, la carovana dello Strega sarà nella città delle arti sul golfo delle Sirene; ogni autore farà una “mini-lectio” sulla sua opera, sul suo modo di intendere la letteratura e sul senso del trovarsi in Costiera. Verrà così inaugurato un Laboratorio di letteratura che potrà consolidarsi nel corso degli anni. Produrrà materiali stampati a cura di Salerno Letteratura, e porterà avanti un progetto di residenze per scrittori ispirato a modelli americani già consolidati: scrittori internazionali fanno domanda per poter accedere alle residenze, una commissione valuta i loro progetti e decide se accoglierli. Quando poi il libro sarà pubblicato recherà la dicitura “Scritto a Ravello” (o ad Amalfi, Salerno, ecc.)”.La prolusione inaugurale della rassegna letteraria (20 giugno) sarà affidata quest’anno a Marco Santagata, filologo dantesco della Scuola Normale Superiore di Pisa, finalista allo Strega l’anno scorso con il romanzo “Come donna innamorata”, ispirato alla vicenda d’amore fra Dante e Beatrice, salito agli onori delle cronache quest’anno per la sua indagine sull’identità di Elena Ferrante. Stimolato da Sebastiano Martelli, affronterà il tema “Dante e la nostra realtà”, prendendo spunto dalla “Commedia”, dalle sue contraddizioni, dalle sue illuminazioni improvvise e dalle ampie zone d’ombra.

2016-04-26-1461667433-2489785-IMG_7525 (1)Impossibile elencare la miriade di incontri del festival (per chi volesse approfondire c’è il sito www.salernoletteratura.it), proviamo a spulciare qua e là.Il tema dei migranti sarà particolarmente presente grazie alla partecipazione di diversi autori che se ne occupano: la scrittrice francese Maylis de Kerangal, autrice di un libro fra cronaca bruciante e suggestioni letterarie significativamente intitolato “Lampedusa”; i narratori italiani Paolo Di Stefano, firma del Corriere della Sera, Giuseppe Catozzella, già vincitore del Premio Strega Giovani, Alessandro Leogrande. mentre Wlodek Goldkorn, polacco-italiano, nota firma de “l’Espresso” dialogherà con Widad Tamimi, scrittrice palestinese-italiana, a proposito di complessi destini familiari. Da segnalare il ritorno di Domenico Quirico, rapito e a lungo detenuto in Siria, che presenta il suo nuovo libro, una presa diretta sulla migrazione, “Esodo. Storia del Nuovo Millennio”, e la presenza del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il cui “Il contrario della paura” affronta la possibilità di sconfiggere insieme terrorismo islamista e mafia. Numerose le occasioni di un faccia a faccia con personaggi e argomenti di forte attualità. Si va dall’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, il cui libro “La lista della spesa” affronta il tema degli sprechi della pubblica amministrazione e della maniera di evitarli, a Pierluigi Battista, prestigiosa firma del Corriere della Sera, col suo “Mio padre era fascista” in dialogo col direttore del Mattino Alessandro Barbano, a uno dei più importanti giornalisti economici italiani, Antonio Calabrò e all’epica della nuova Italia sviscerata da Antonio Pennacchi, che firma “Canale Mussolini parte seconda”. Mentre all’epica della liberazione si ispira Giovanni De Luna ne “La resistenza perfetta”, un saggio avvincente come un romanzo. Saranno al festival alcuni degli autori di maggior successo delle ultime stagioni, come Chiara Gamberale, Simonetta Agnello Hornby, Antonio Manzini, Elisabetta Rasy, Paolo Di Paolo, Andrej Longo, Diego De Silva, Maurizio de Giovanni, Romana Petri, Susanna Casciani, Eva Cantarella che, alla vigilia delle Olimpiadi, approfondisce i giochi nel mondo greco. La memoria, altro punto nodale del festival e gli scrittori del passato come riferimento: dei nostri antenati letterari – Calvino, La Capria, Garboli, Parise, Ginzburg – tratterà Silvio Perrella in “Addii, fischi nel buio, cenni”. Memoria e oblio: ecco la lezione magistrale di Remo Bodei con l’apologo di Ireneo Funes, il memorioso partorito dalla penna di Borges: una dose di oblio è necessaria nella vita, ma un eccesso di oblio è patologico per una comunità. Un vasto segmento sarà appannaggio del noir, con “Largo al Giallo”, curato dall’associazione Porto delle Nebbie e la passerella di autori acclarati od emergenti quali Gianluca Durante, Piera Carlomagno, le star Wulf Dorn e Petros Markaris, Roberto Centazzo, Elda Lanza, Marcello Introno, Antonio Fusco, Enrico Caria, Giampaolo Simi, Luca Poldelmengo, Bruno Morchio, Fabrizio Roncone, Rosanna Rubino. Una sezione è dedicata alle piccole case editrici campane, ospitate al Museo diocesano. Tra le chicche la passione all’ombra del futurismo tra Benedetta Cappa e Filippo Tommaso Marinetti evocata, per la Marlin, nel romanzo della pittrice e scrittrice romana Simona Weller “Marinetti amore mio”. Riflettori puntati anche su Graphic & Nouvel all’Arco Catalano con Scampia Storytelling e gli angoli di bellezza che Rosa Tiziano Bruno fa emergere dal degrado in “Un ribelle a Scampia”. Come contraltare la conversazione al Tempio di Pomona su “Gomorra dieci anni dopo” tra i cattivi Mario D’Amore, alias Ciro l’Immortale, e Cristina Donadio, la perfida Chanel, attori della serie tv ispirata al libro di Roberto Saviano “Gomorra”.

Folta la schiera degli stranieri. Oltre ai nomi già citati e ai tre giovani scrittori vincitori del Premio Salerno Libro d’Europa – la tedesca Stefanie de Velasco, la finlandese Emmi Itaranta e il portoghese David Machado – vedremo a Salerno, in esclusiva italiana, la scrittrice americana Tracy Chevalier, autrice del superbestseller internazionale “La ragazza dall’orecchino di perla” (da cui è tratto il film omonimo con Scarlett Johansson); e il grande intellettuale tedesco Peter Schneider, una delle più ascoltate “coscienze critiche” della Germania e protagonista della stagione del Sessantotto. Ospite d’onore l’israeliano Eshkol Nevo, uno dei narratori più in vista della generazione successiva a quella di Yehoshua e Amos Oz. A unire le bandiere Italia-Francia-Egitto sarà Teresa Cremisi, per lunghi anni direttrice della celebre casa editrice parigina Gallimard, tra le figure più rilevanti dell’editoria europea, al suo esordio come narratrice con “La Triomphante”, “autoritratto spirituale e regalo postumo ai miei genitori”. La Sapagna è illustrata dal tris di poeti Luisa Castro, Claudio del Moral e Antonio Gutiérrez, mentre l’Argentina è rappresentata da Liliana Bellone, saggista di origini piemontesi che in “Frammenti di un secolo” fa rivivre voci e vite nel gorgo della dittatura. In un festival che si agita tra stili e linguaggi diversi c’è un angolo speciale a palazzo Fruscione. Qui sarà allestita una mostra dei disegni che Tullio Pericoli ha dedicato a Toni Servillo, “Piccolo Teatro”, a cui è legato l’happening ai Barbuti (24 giugno) che vedrà la partecipazione dello stesso Pericoli, artista di vaglia e storico vignettista culturale de “la Repubblica”, del protagonista de “La grande bellezza” e del drammaturgo Mimmo Borrelli. Un’altra installazione artistica, sempre nella dimora medievale adibita a sede espositiva sarà “Anima madre”, che manderà in loop fotografie di Mimmo Jodice mentre la voce di Enzo Salomone leggerà le poesie dell’omonima raccolta di Eugenio Mazzarella. Le scene della letteratura si completano con altri quattro affreschi: “Lo Scacco”, teatralizzazione del lavoro omonimo di Andrea Manzi sul “terrore” nell’epoca della postmodernità (18 giugno, Sala Pasolini), per la regia di Francesco G. Forte; con Rosa Di Brigida e Rino Piccirillo, musiche originali di Stefano Torossi; “Trotula quasi magistra” di Paola Presciuttini, a cura del Comitato Pari Opportunità

presso la Corte d’Appello di Salerno (21 giugno, atrio del Duomo), magistrati ed avvocato che esaltano lo spirito libero, femminista e cosmopolita della Scuola medica salernitana; l’”Iliade” (22 giugno, cattedrale) di e con Gianluigi Tosto in collaborazione con Velia Teatro; “Jazz e letteratura sincopata” con il Jazztales Sextet: un grand tour musicale (25 giugno, sala Pasolini) tra gli scrittori del secolo breve. Da Scott Fitzgerald a Kerouac, da Faulkner a Ellison, dalle avanguardie a Céline, da Boris Vian a Cortazar e Murakami un sottile gioco di raccordo tra la voce narrante del critico letterario Filippo La Porta e i musicisti Marcello Rosa, Andrea Verlingieri, Massimo D’Agostino e Toto Giornelli.

Le giovani generazioni in primo piano. Per loro ritorna la formula mattutina della
Summer School, che avrà particolare attenzione a questioni oggi decisive come l’intercultura, l’omofobia, il bullismo, la solidarietà. In agenda, da appuntare con il cartellino rosso, la proiezione del film “Un bacio” dello scrittore e regista Ivan Cotroneo che ne discuterà con i ragazzi e l’incontro con Giacomo Mazzariol, autore diciottenne del libro “Mio fratello rincorre i dinosauri” in cui racconta in modo semplice e toccante il suo rapporto col fratellino dodicenne affetto dalla sindrome di Down. Narrattiva e semi di saggezza per i più piccoli con Saremo Albero, perché Salerno Letteratura guarda al futuro e punta sui lettori del domani.

 

Facebooktwitterlinkedin