Angela Di Maso
Ritratto d'artista

La sfida del teatro

Massimo Wertmuller: «Purtroppo siamo in Italia dove contano i salotti buoni, le stanze dei bottoni, le conoscenze giuste, sapersi vendere bene, la furbizia, e anche la fortuna, secondo me molto più del talento»

Nome e cognome: Massimo Wertmuller.

Professione: Attore.

Età: 59.

Da bambino sognavi di fare l’attore? Non proprio….

Cosa significa per te recitare? Sfidare, studiare, entrare in una psicologia non tua.

Il tuo film preferito? La grande guerra di Mario Monicelli.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Il primo Masaniello con la regia di Armando Pugliese.

Qual è l’attore da cui hai imparato di più? Gigi Proietti.

Qual è il regista da cui hai imparato di più?Gigi Magni e Antonello Falqui.

Il libro sul comò: Odissea.

La canzone che ti rappresenta: Una di Pino Daniele, oppure una di Burt Bacharach, come Raindrops keep falling on my head.

Descrivi il tuo giorno preferito. Apprezzo sempre più la natura che mi circonda e viverla con la mia compagna e con chi amo sarebbe bello, come pure sarebbe bello che nella mia giornata ideale ci fosse sempre un po’di sport.

Prosecco o champagne? Nessuno dei due.

Il primo amore, lo ricordi? Un disastro.

Il Primo bacio: rivelazione o delusione? Molto casto. Dolce.

massimo wertmuller1Strategia di conquista: Qual è la tua? Che ne so… non ce l’ho. Non sono un conquistatore.

Categorie umane che non ti piacciono? Tante. Mi piacciono molto più gli animali.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Humour, cervello, bellezza, ricchezza.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? Il sesso non nobilita l’amore. Altro lo nobilita, secondo me…

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Tutt’e due.

Costretto a scegliere: cinema o teatro? Non so…

C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Un “ti voglio bene” in più a mia madre e a mio padre…

Shakespeare o Beckett? Shakespeare.

Qual è il tuo ricordo più caro? Ce ne sono tanti, per fortuna. Il primo, in ordine di importanza, è stato sicuramente quando ho incontrato la mia compagna. Poi, quando abbiamo festeggiato la maturità assieme ai miei compagni con un viaggio. La mia infanzia a Fregene. La Squadra di Raitre a Napoli…ecc, ecc.

E il ricordo più terribile? Il primo che mi viene in mente è quando ho accompagnato mia madre nel suo ultimo viaggio tenendole la mano.

L’ultima volta che sei andato a teatro, cos’hai visto? La tempesta con Albertazzi.

massimo wertmuller2Racconta il tuo ultimo spettacolo: Il mio ultimo spettacolo è anche uno spettacolo che riprendo da 15 anni circa: Il Pellegrino. Racconta di una amicizia tra un cocchiere romano e il contino milanese che gli viene affidato per un periodo a Roma, perché altrimenti lo arresterebbero a Milano in quanto giacobino e carbonaro, dal cardinale per cui lavora. Un periodo passato nella Roma papalina di Pio VII e della restaurazione, in cui i due finiscono nei guai per amicizia e per amore

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Perché è divertente e commovente. Perché è un monologo dove interpreto 25 personaggi. Perché ha un messaggio attualissimo.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Non sono così ferrato in materia da rispondere alla domanda.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Sempre più attento alla salute e alle cose semplici e sostanziali della vita.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. Alla salute.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Non credo che ci siano così grossi segreti. Comunque se ne avessi di così importanti ti pare che verrei a dirlo in una intervista?

Piatto preferito: Castagne.

Le scuole di recitazione servono o quel che conta è avere fortuna? Purtroppo siamo in Italia dove contano i salotti buoni, le stanze dei bottoni, le conoscenze giuste, sapersi vendere bene, la furbizia, e anche la fortuna, secondo me molto più del talento. Però la scuola regala la consapevolezza e i ferri del mestiere, che servono a migliorare e a fare bene, con coscienza, questo lavoro.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Si dovrebbe chiedere ai drammaturghi…

massimo wertmuller5Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Sì.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Sì.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Ulisse.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Ulisse.

Da chi vorresti essere diretto? Ho lavorato con maestri magnifici, non mi posso lamentare e non posso desiderare molto di più. Ma se proprio devo, Spielberg. Tiè…!

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attore. Salute. Forza. Umiltà.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Pensare di essere arrivati ad un capolinea. Pensare di essere indispensabili. Accontentarsi.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Perderebbe il suo più importante, più splendido, più elegante testimone. Perderebbe la sua memoria.

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Pensate a proteggere quelli che amo: la mia compagna, i miei cagnolini, i miei amici.

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «Farei qualunque cosa per un tuo sorriso» detta alla compagna non vedente da un umile portinaio.

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. Non lo ricordo…

Dimentiche le battute: graziato o condannato? Io mi condanno praticamente a morte!

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? Che almeno ho provato ad essere una persona perbene.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Sì.

massimo wertmuller3Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? Vorrei svegliarmi senza la mia ansia.

Se potessi scoprire la verità su te stesso o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere? Di avere doti – intellettive, morali, di forza fisica e interiore – così eccezionali che manco io, che invece penso di essere molto, ma molto normale, sospettavo. Una specie di superuomo. Dato che è un gioco, che devo dire? Eh…

Se sapessi di dovere morire, che cosa cambieresti nella tua vita? Penserei subito a quelli che amo.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? I diritti, la difesa, la protezione dei soggetti deboli: animali, bambini, vecchi, poveri.

Progetti futuri? Riprenderò Il Pellegrino.

Un consiglio ad un giovane che voglia fare l’attore. Si chieda quanto è importante per lui questo mestiere, perché prima di tutto siamo in Italia, che non è l’Inghilterra o la Francia in fatto di cultura dello spettacolo. Poi perché questo mestiere non ha memoria, è disattento e tu non costruisci mai nulla col tuo lavoro. Tanto che sei costretto a reinventarti, a riproporti a qualsiasi età per essere sempre ricordato. Cosa questa che non è propriamente richiesta dagli altri mestieri… e poi siccome la fortuna gioca sempre il suo grande ruolo con questo mestiere come nella vita, se questo lavoro è l’unica cosa che si può fare nella vita, come respirare l’aria, pena lo spegnersi, allora si può anche intraprendere.

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