Erminia Pellecchia
Nuova sperimentazione nel Cilento

Il porto dell’arte

Tre grandi sculture di Riccardo Dalisi rappresentano il punto d'inizio di una grande, importante iniziativa artistica ad Acciaroli, magnifico luogo simbolo del Sud che crede in se stesso

Un po’ Totò, un po’ Pinocchio. È il Totocchio di Riccardo Dalisi, quel burattino a forma di caffettiera, sfrontato, ribelle, libero, che dalle pagine del libro scritto dall’architetto-designer napoletano per un raffinato editore come Massa ha preso vita incarnandosi in un corpo di latta. Da luglio è diventato – insieme ai suoi gemelli – la nuova cartolina di Acciaroli, inserendosi giocosamente nello skyline di questo spicchio di Caraibi nel cuore del Cilento. Quattro sculture, colossali. Superano i tre metri, strizzando l’occhio alla sagoma quadrata della torre normanna e del convento benedettino con la chiesa affacciata sul mare, quelle stesse acque cristalline che fecero innamorare, era il 1952, Hemingway e su cui oggi sventola la Bandiera Blu di Legambiente.

L’installazione, da subito adottata da residenti e villeggianti allegramente in posa per un insolito selfie da inviare in tempo reale agli amici, è il primo step del progetto work in progress «Porto d’arte contemporanea», unico in Europa. A idearlo il giovane manager e storico dell’arte Valerio Falcone, patron, con il padre ceramista Raffaele, della Fornace di Montecorvino Rovella, buen retiro degli artisti di tutto il mondo che qui imparano a manipolare l’argilla. Ultimo ospite, tra i tanti eccellenti, a partire da Achille Perilli, Luigi Ontani e Bernard Zimmer, che hanno scelto quest’oasi creativa immersa nel verde dei Monti Picentini e nel cerchio magico di monumentali giare senza tempo, è stato Mimmo Paladino. Ha rovistato tra i “rifiuti” dell’antico opificio, selezionando pezzi di mattonelle e battiscopa malformati, li ha assemblati e ne ha fatto dei teatrini simili per foggia a minuscoli templi primitivi. È solo un embrione da sviluppare per la mostra che, ha promesso, porterà il prossimo anno per la seconda tappa del Pac, a corredo del grande cavallo che sorgerà dalle onde che accarezzano la darsena di Acciaroli. Un sogno? Chissà. In questa sfida difficile e ambiziosa ci credono il Comune di Pollica e la Fondazione Donnaregina di Napoli che ha concesso spontaneamente il suo Matronato.

Acciaroli2Ci credono soprattutto gli artisti, le cui adesioni stanno arrivando numerose – sulla scia di Paladino c’è anche l’ok di Pistoletto – e i critici d’arte, Massimo Sgroi, Eugenio Viola, Maria Savarese, Marco Petroni e Chiara Pirozzi, che parteciperanno a titolo gratuito. Si spera, ovviamente, nei finanziamenti regionali, ma si va avanti con entusiasmo: già due le esposizioni site specific in atto, nel seicentesco palazzo dei Principi Capano a Pollica, di firme campane prestigiose, quali quelle dei campani  Angelomichele Risi e Lello Lopez; a ottobre, poi, dovrebbero partire i primi workshop e seminari condotti da artisti ed intellettuali, in attesa di aprire le “residenze” ad autori under 40.

Anche in questo caso si sussurrano nomi autorevoli del rango di Bill Viola, amico fraterno di Sgroi. «Sarebbe bello se realizzasse un video in questo territorio del mito, baciato da un’eterna primavera e patria della dieta mediterranea inventata dallo scienziato americano Ancel Keys che aveva casa nella vicina frazione di Pioppi – auspica Valerio Falcone –. Purtroppo non ce lo possiamo permettere, al momento i soldi sono pochi e si lavora sul volontariato, ma sarà comunque straordinario godere di una sua lezione magistrale».

Lello Lopez installazione con paesaggio di AcciaroliIl manager dell’arte è determinato. «Il Porto d’arte contemporanea nasce da lontano – spiega –. È una promessa che avevo fatto ad Angelo Vassallo, l’ex sindaco Pd di Pollica ucciso con nove colpi di pistola il 5 settembre del 2010 da sicari ancora ignoti. Lui mi ha insegnato a nuotare quando ero piccolo, lui mi ha educato, più grandicello, alla legalità. Il Pac rientrava nella sua visione illuminata di sviluppo del suo Comune puntando sulla natura, sulla cultura e sull’identità. Andare avanti, tornando indietro, era il suo manifesto di bella politica, ripreso dal successore Stefano Pisani. Lo spirito del progetto è proprio questo: il genius loci, la bellezza che è forza etica, la memoria storica imbevuta di grecità, il senso di comunità affratellata dal Mediterraneo, il soffio della contemporaneità intesa come riproposizione di valori per edificare un futuro possibile e a misura di tutti. Angelo ne era convinto, per lui l’economia, la ricchezza veniva dal rispetto e dalla valorizzazione del paesaggio, quell’unicum imprescindibile di uomo e ambiente». Angelo il visionario, il rivoluzionario, l’amministratore onesto, concreto e determinato inviso perfino al suo partito, scontento della lentezza con cui si affrontavano i problemi del Sud, filosofo e attivista del pensiero positivo, pescatore di mestiere e politico per passione, nel mare dell’ignoranza, dell’inciviltà, della disperazione, della violenza e dell’orrore aveva gettato le sue reti del buon governo, dell’agire senza se e senza ma nell’interesse della collettività. Sono passati cinque anni da quel barbaro omicidio, ma la sua eredità è tutta da raccogliere e non disperdere.

È per questo che è nata la Fondazione a lui intitolata, fortemente voluta dal fratello Dario, che gira tutta l’Italia per affermare l’idea di Angelo che il Mezzogiorno non è solo camorra e vittimismo, tristezza e morte. Il medico ha scritto un libro a quattro mani con Nello Governato per la Mondadori: Il sindaco pescatore. Dal testo sono stati tratti un film, prodotto da Rai Fiction e Solaris Media, sceneggiatura di Salvatore Basile, regia di Maurizio Zaccaro, protagonista Sergio Castellitto (lo vedremo a ottobre su Raiuno), e un monologo teatrale, prodotto da Guglielmo Ariè e sceneggiato da Edoardo Erba, interprete Ettore Bassi, che sarà rappresentato, a fine anno, in prima assoluta al Parlamento europeo di Bruxelles. Noi tutti, però, ricorderemo il martire laico questo 5 settembre, «ovunque noi siamo» come recita l’invito della Fondazione, con un #Freeze Flash Mob.

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