Caterina Taricano
Un trasmissione di culto

La radio incontinente

Gli italiani perduti nel mondo si ritrovano ogni pomeriggio (dalle 15) su Radiodue nelle macchiette e nelle follie di Marco Marzocca, Francesco “Ciccio” Vercillo e Stefano Sarcinelli

«Vivete all’estero ma vi manca un po’ la vostra Italia?»: una delle domande più frequenti a Italiani incontinenti, la trasmissione radiofonica in onda dal lunedì al venerdì, alle ore 15, su Radio 2 e condotta  da Marco Marzocca, Francesco ‘Ciccio’ Vercillo, e Stefano Sarcinelli (tra gli autori anche Simona Banchi e Alessandro Rossi), suona certamente come un invito irresistibile per chi da anni vive lontano dal nostro paese, addirittura in un altro continente, e vuole comunque respirare aria di casa. «L’idea – spiega Sarcinelli – è quella di una trasmissione condotta da diverse parti del mondo che parli in maniera leggera ma non banale dei nostri connazionali all’estero, che racconti, divertendo, agli italiani che ci ascoltano alcune delle tante storie originali e di successo legate all’esperienza delle centinaia di migliaia di nostri connazionali sparsi per il mondo».

Un programma intercontinentale non solo perché all’interno del format trovano spazio aneddoti, personaggi, sogni e frustrazioni degli “emigrati 2.0”, ma anche perché i tre conduttori trasmettono da due continenti diversi e da tre paesi differenti.

Grazie ai potenti mezzi della RAI e di Skype, infatti, Sarcinelli dalla redazione romana materializza virtualmente accanto a sé Marco Marzocca e Francesco ‘Ciccio’ Vercillo, il primo – quasi sempre appena sveglio – in collegamento dalla sua cucina di Orlando, negli Stati Uniti, il secondo dalla piccola “cameretta” di Buenos Aires. Insieme, la triade racconta, in maniera ironica e leggera, abitudini, paure e stili di vita degli italiani all’estero, così come cerca di rispondere alle domande più tipiche e curiose di chi ha deciso di trasferirsi ma non riesce e non vuole dimenticarsi da dove viene: vale davvero la pena lasciare tutto per trovare lavoro fuori? Per seguire un grande amore? Per realizzare un sogno? I famosi cervelli che fuggono all’estero vorrebbero tornare in Italia? Ma soprattutto… Come si riesce a seguire la squadra del cuore? E pasta, olio e parmigiano continuano a essere più buoni se spediti da casa?

Stefano SarcinelliA rispondere a queste domande non sono solo i diretti interessati ma anche i tantissimi personaggi interpretati da Marzocca, che interagiscono (talvolta in maniera molesta) con i conduttori e con gli ospiti. «Marco – sottolinea Sarcinelli – dà il meglio dei suoi personaggi proprio nella nostra trasmissione e ne abbiamo creati anche di nuovi apposta per questa esperienza». Tra questi ci sono Cassiodoro, addetto alla sicurezza, che con il nipotino Gagliardo si esibisce nella recitazione di poesie alquanto singolari, la professoressa d’inglese Signorina Sampò, innamorata di Sarcinelli, Saverio, il giovane plurilaureato che telefona da un incrocio di New York dove frigge hamburger per mantenersi, i fratelli Capone, ristoratori di Miami, Cristiano, il doppiatore di Bergamo Alta specializzato in cani da lontano, l’onorevole Bugazio, rimasto senza lavoro, l’inviato di viaggi Trippa Alvise, e Ariel, il celebre filippino.

Se molti degli italiani ospiti dei tre conduttori sono “dispersi” nelle parti più lontane e impensabili del globo, altrettanto numerosi sono quelli che pur stando stabilmente in Italia hanno molto da raccontare su ciò che rappresenta o ha rappresentato l’estero per loro. Italiani illustri che anche dallo studio di via Asiago sono capaci di aprire la loro personale finestra sul mondo. Come dimenticarsi del regista Enzo G. Castellari, che ha raccontato di come ha fatto letteralmente impazzire Quentin Tarantino con il suo Quel maledetto treno blindato, a cui il regista americano si è poi ispirato per Bastardi senza gloria? O come non ricordarsi di Renzo Arbore che con “L’Orchestra italiana” ha fatto il giro del mondo e che, definendosi uno “urban explorer” (e confessando di aver fatto il lavoro di musicista solo per poter viaggiare) ha fatto rivivere momenti esilaranti della sua esperienza di italiano all’estero? A fornire la propria testimonianza a Italiani incontinenti, il proprio «scontro-incontro di civiltà» fuori dall’Italia sono stati anche molti altri nomi conosciuti del mondo dello spettacolo, come Arturo Brachetti, Carlo Massarini, Ernesto Assante, Achille Bonito Oliva, Giorgio Panariello, David Riondino, Bruno Serato, Roberto Minervini, Gianni Minà, Steve della Casa. Una trasmissione intelligente, adatta a tutti, attuale ma con un fascino da programma della radio che fu, che amplierà ulteriormente la nutrita schiera di ospiti durante tutta l’estate, proseguendo senza interruzioni fino a settembre. Italiani incontinenti, spera Sarcinelli, «continuerà a rappresentare una fonte ricca e stimolante di vicende tutte italiane», le stesse che, ammette il conduttore, «mi hanno aiutato a ritrovare un po’ di quell’orgoglio di essere italiano che avevo smarrito».

Facebooktwitterlinkedin