Angela Di Maso
Ritratto d'artista

La passione, a teatro

Intervista sui generis a Cristina Donadio: «Se il teatro scomparisse, l'umanità scomparirebbe un attimo dopo. Ma per salvarci servono rispetto e coerenza verso se stessi»

Nome e cognome: Cristina Donadio.

Professione: Vivere con coerenza accettando con un sorriso l’incoerenza di certi momenti “storti”, come donna prima e come attrice poi.

Età: Diciotto, no?!

Da bambina sognavi di fare l’attrice? Se saltare sul tavolo a 7 anni per improvvisare storie da raccontare a mio nonno può essere un segnale, allora sì, sognavo proprio di diventare un’attrice.

Cosa significa per te recitare? Mettere a nudo la propria anima indossando continuamente “armature” diverse.

Il tuo film preferito? Tutti i film di Inarritu partendo da Amores Perros per finire con Birdman. Ma è una risposta legata alla gioia per gli Oscar appena assegnati.

cristina donadio1Il tuo spettacolo teatrale preferito (Fatto da te e da altri)? Nora alla prova (da Casa di bambola) di Luca Ronconi.

Qual è l’attrice da cui hai imparato di più? Mariangela Melato.

Qual è il regista da cui hai imparato di più? Nel bene e nel male da ognuno dei registi con cui ho avuto a che fare, ma quello con cui avrei amato lavorare e imparare e Giorgio Strehler.

Il libro sul comò: Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. È lì da sempre…

La canzone che ti rappresenta: Questa è proprio difficile… una tra tantissime… Il bacio sulla bocca di Ivano Fossati.

Prosecco o champagne? For ever champagne, possibilmente Krug!

Il primo amore, lo ricordi? Con un certo sforzo di memoria e con un sorriso indulgente.

Il primo bacio: rivelazione o delusione? Rivelazione senza alcun dubbio.

Strategia di conquista: qual è la tua? A determinare una strategia non può che essere l’oggetto del tuo desiderio, dunque non è una ma sono infinite e imprevedibili.

Categorie maschili che non ti piacciono? Negli uomini non sopporto l’autoreferenzialità e il narcisismo.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour? Il mio cocktail ideale: 1/3 di cervello, 1/3 di seduzione, 1/3 di leggerezza, shakerati con ironia e serviti alla temperatura giusta. La ricchezza non serve.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? Il sesso fine a se stesso non mi interessa, è il piacere che fa la differenza e il piacere lo provo solo mettendomi in gioco e lasciandomi andare con qualcuno che mi coinvolga… anima e corpo!

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Affinità elettive ma vissute rispettando tempi e modi diversi e, a volte, opposti…

cristina donadio4Costretta a scegliere: cinema o teatro? Teatro!

Casa di bambola o Natale in casa CupielloCasa di bambola.

Shakespeare o Pirandello? Shakespeare.

Enzo Moscato o Annibale Ruccello? Moscato.

L’ultima volta che sei andata a teatro, cos’ha visto? Scannasurice di Enzo Moscato con Imma Villa e regia di Carlo Cerciello al Teatro Elicantropo di Napoli.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: LapenLapen, storia di una famiglia bislacca. Regia di Elena Gigliotti.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Per la mia splendida interpretazione della mamma!

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Non tanto di più di quando ho cominciato, ma non è tanto importante la corruzione quanto il proprio atteggiamento verso di essa.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Spero proprio a Parigi a festeggiare i 18 anni di mia nipote Cristina… promessa di nonna!

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. La leggerezza.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Forse quanto io possa essere un’attrice comica…

Piatto preferito: Crostacei.

Quanto conta la bellezza per un’attrice? Tanto, se c’è anche l’intelligenza. Molto poco in caso contrario.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Potrebbe essercene di più, ma tanti passi avanti sono stati fatti.

Mai capitato di dovere rifiutare un contratto? Succede tutte le volte che mi arriva una proposta mentre sono già impegnata.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Diciamo che ho sempre trovato una scusa per non dovermi rammaricare più di tanto.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Uno tra tanti, il ruolo di Cecilia Roth (la madre) in Tutto su mia madre di Almodovar.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Anna Karenina con la regia di Nekrosius.

Da chi vorresti essere diretta? Inarritu, Almodovar, Lynch nel cinema, in teatro da Nekrosius, Bob Wilson, Peter Brook (ho evitato gli italiani consapevolmente e volutamente!).

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attrice. Ne basta una che le racchiude tutte, quello che Garcia Lorca definiva «el duende».

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Ne basta uno che racchiude tutto il peggio che può albergare nel nostro mestiere, la presunzione

cristina donadio3Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Se il teatro scomparisse, l’umanità scomparirebbe un attimo dopo.

Gli alieni ti rapiscono e tu può esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Una bottiglia di champagne…

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «Uccidendo mio marito, il mio signore, il mio uomo, quello che mi muoveva le notti e le giornate, primo e ultimo pensiero, nei giorni in cui era mio e in quelli che non lo era, negli anni in cui c’è stato e in quelli in cui è scomparso, uccidendo Agamennone, uno e unico, ho versato il Mio sangue, perché è a me che ho tolto la vita…ecco tutto, il mio sangue». (da Io, Clitemnestra di Valeria Parrella).

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. «Ogni anno al dolore di averti perso ho aggiunto la tristezza del saperti dimenticato… avvolto nel silenzio dell’assenza…e allora le mie rose, perlomeno quelle, sono solo per te… 25 anni, 25 rose…». (da 25 rose dopo, il mio testo dedicato alla morte di Stefano Tosi e Annibale Ruccello).

Mai capitato di dimenticare una battuta? Che succede in questi casi? Mi è successo raramente, generalmente quando ho interpretato testi che non mi convincevano del tutto e nei quali mi era impossibile lasciarmi catturare, cosa ho fatto? Mi sono arrampicata sugli specchi cercando un appiglio per continuare. Un incubo!

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? La mia umanità.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Mai. Ho un rispetto e una disciplina totale nei confronti di chi mi dirige. Ci possono essere confronti, scambi di opinioni, ma scontri o litigi.

Hai mai litigato con un produttore per una questione di soldi? È la cosa peggiore che ti può capitare, la mancanza di rispetto verso il lavoro svolto e gli accordi presi. Purtroppo accade sempre più spesso.

Progetti futuri? Sono tutti in divenire, belli e importanti ma la scaramanzia mi impedisce di parlarne ancora per un po’.

Un consiglio a una giovane donna che voglia fare l’attrice. Una motivazione realmente profonda e indispensabile, soprattutto se parliamo di teatro; e rispetto e coerenza verso se stessi e le proprie scelte.  Sempre!

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