Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Dentro al teatro

«Un buon consiglio a un giovane che voglia fare teatro?. Mettere sempre in conto il non riuscirci. Il mio maestro? Carlo Cecchi». Cinquanta domande a Arturo Cirillo

Nome e cognome: ​Arturo Cirillo.

Professione: ​​Attore e regista.

Età: 46 anni.

Da bambino sognavi di fare l’attore? Sognavo di stare su un palcoscenico.

Cosa significa per te recitare? Parlare con le parole di un altro.

Il tuo film preferito? Fannny e Alexander e  Au revoir les enfants.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Leonce e Lena di Georg Büchner, regia di Carlo Cecchi.

Qual è l’attore da cui hai imparato di più? Carlo Cecchi.

carlo cecchiQual è il regista da cui hai imparato di più? Carlo Cecchi.

Il libro sul comò: Sottomissione di Houellebecq.

La canzone che ti rappresenta: Bugiardo e incosciente di Mina.

Prosecco o champagne? Entrambi.

Il primo amore, lo ricordi? Sì.

Il primo bacio: rivelazione o delusione? Emozione.

Strategia di conquista: Qual è la tua? Ubriacarmi per allentare le difese.

Categorie umane che non ti piacciono? L’antipatia e l’insincerità.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour? Uscire.

Il sesso nobilita l’amore o viceversa? Lo confonde.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Forse le affinità elettive.

Costretto a scegliere: attore o regista? Attore.

Casa di bambola o Natale in casa Cupiello? Natale in casa Cupiello.

Shakespeare o Pirandello? Shakespeare.

Samuel Beckett o Stefano Massini? Samuel Beckett.

Arturo Cirillo1L’ultima volta che sei andato a teatro, cos’ha visto? Hamlet travestie di Punta Corsara.

Racconta il tuo ultimo lavoro. Un gruppo di gente che vorrebbe essere amata e non ha il coraggio di dirselo.

Perché il pubblico dovrebbe vederlo? ​​​Perché è meglio stare in teatro che starne fuori.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Come si dice.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Non ho voglia di chiedermelo.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. La vita.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Non vedo perché dirla ora.

Piatto preferito: Mozzarella di bufala e patatine fritte. Ma mi fanno male.

La morte: paura o liberazione? Possibilità.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? No.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Sì.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? No.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Amleto.

Chi vorresti dirigere? Attori che fanno gli attori per raccontare qualcosa di sé.

Da chi vorresti essere diretto? Da un regista che non si prende tropo sul serio.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attore. Amare il teatro; essere ricambiati; tradirlo qualche volta.

Arturo Cirillo3Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare il regista. Egoismo, mancanza di curiosità, impazienza.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Non allarmiamoci, non scomparirà.

Gli alieni ti rapiscono e tu può esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Non diventare eterno.

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «Perché mai nulla e come uno se l’è immaginato?»

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. In realtà devo ancora dirla:– Se ne pentirà.È probabile. Mi pento di tutto.

Mai capitato di dimenticare una battuta? Che succede in questi casi? S’inventa, finalmente.

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? La simpatia.

Hai mai litigato con un regista o attore/trice per una questione di interpretazione del personaggio? Non ricordo, ma sarà capitato.

Hai mai litigato con un produttore per una questione di soldi? Spesso, ma più nel passato.

Progetti futuri? Ripercorrere vecchie strade e farne di nuove.

Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere. Mettere sempre in conto il non riuscirci.

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