Elisa Campana
Cartolina dalla Francia

Elogio degli Ch’tis

Conoscete Lilla? È la capitale delle Fiandre francesi, una bella città crocevia di culture bersagliata dai pregiudizi altrui. Come quello della lingua "storpiata" che ha fatto la fortuna del film "Benvenuti al Nord"

«Si piange due volte nel Nord» recita un detto francese. Si piange quando ci si va, pensando a cieli tetri e a vecchie immagini di miniere di carbone, annerite dalla fuliggine del tempo; si piange quando si parte perché si abbandona una terra meravigliosa che accoglie e ristora ogni viandante con il suo calore umano. Lilla (in francese Lille) è la capitale di questa regione dal nome quanto mai imponente, “le Nord”.

Secondo la leggenda, le radici della città affondano nel sangue, ai tempi dell’eroico duello tra il signore brigantino Phinaert che possedeva queste umide terre e il giovane Lydéric. Questi vuole vendicare la morte ingiusta del padre, tragica conseguenza di in un’imboscata tesa dal temibile brigante locale. È Lydéric ad avere la meglio, passando a fil di spada il rivale e assicurando il trionfo della giustizia. Le terre di Phinaert passano al nuovo signore, che fonderà così il nucleo embrionale dell’odierna Lille.

lillaSpesso ignorata dai viaggiatori, discreta all’ombra delle grandi mete e in disparte rispetto ai prepotenti itinerari del turismo globale, Lilla è il frutto di commistioni antiche e moderne. È un sorprendente crocevia tra culture: alle facciate degli edifici che adornano la Grande Place, come la Vieille Bourse, gioiello dell’architettura fiamminga e specchio fedele del glorioso passato commerciale delle Fiandre, si accostano quelle di Rue Royale in stile francese, poi le effigi del Re Sole che riprese possesso della città nel 1667. Senza dimenticare l’Hotel du Lombard che incarna in tutto il suo splendore lo stile rinascimentale italiano. Ci sono poi le viuzze zeppe di taverne e birrerie del Vieux Lille e poco più in là la moltitudine di negozi e commerci che spazza via l’immagine, ancora dura a morire, di una città dal passato industriale difficile, che si mostra invece in tutta la sua modernità: con le sue università e il Palais des Beaux Arts, secondo museo di Francia, Lilla è oggi un polo universitario e culturale di prim’ordine.

Commistione di culture, dicevamo. Lille è la terra dello ch’timi, il dialetto della regione Nord-Pas-de-Calais molto simile alla lingua piccarda, parlata poco distante. Non deformazioni del francese, entrambe sono vere e proprie lingue di origine neolatina, tant’è che il picard è riconosciuto come lingua regionale in Belgio. Gli Ch’ti sono gli abitanti del “Nord” francese e tale appellativo nacque nel corso della Prima guerra mondiale, a identificare i compagni d’arme provenienti da questa regione per la loro inconfondibile pronuncia di frasi quotidiane quali: “Ch’est ti, ch’est mi” (C’est toi, c’est moi – sei tu, sono io). A loro, sono associati tutta una serie di luoghi comuni bizzarri e di stereotipi più o meno derogativi. Il divertente film nostrano Benvenuti al Sud prende infatti spunto dal record di incassi di Bienvenue chez les Ch’tis (da noi è stato tradotto Benvenuti al Nord) dei cugini transalpini, che mette in piazza tutti i cliché che alimentano la fantasia dei francesi: nel “plat pays” (paese piatto) – altro appellativo della regione – piove incessantemente, gli zoticoni poco sofisticati che abitano questi luoghi bevono come dei forsennati e parlano tra di loro in un linguaggio incomprensibile, un’indelicata storpiatura del ben più elegante e privilegiato francese… Si scoprono invece persone generose dal cuore immenso che abitano una regione poco conosciuta, ma altrettanto gentile e ospitale. Insomma, la storia si ripete nei due film, cambiano ovviamente i personaggi, i nomi, l’ubicazione geografica, la spaccatura sociale tra il sud e il nord in Francia e, all’inverso, per il nostro Bel Paese. Cambiano tante cose, ma loro, gli stereotipi restano gli stessi, saldamente ancorati all’immaginario collettivo, forse sì con il loro fondo di verità, ma di certo vecchi relitti di una mentalità fine poi solamente a se stessa.

Rannicchiata tra i verdi paesaggi, Lille rapisce il cuore con l’estetica delle sue luci che rischiarono i bei palazzi di arte fiamminga, con la gentilezza dei suoi abitanti e con il profumo delle frites fricadelles. Lo sa bene Philippe Abrams il funzionario delle poste francesi in Bienvenue chez les Ch’tis che poi dal Nord non vorrà più andarsene – come d’altronde il nostro Claudio Bisio dal suo paesino del napoletano.

«Si piange due volte nel Nord» recita il proverbio francese. Quando si arriva e quando si parte.

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