Adriano Mazzoletti
Il meglio del jazz 2013

Eric Dolphy ritrovato

Nell'anno che sta per concludersi i festival sono stati deludenti e anche il programma di Umbria Jazz Winter, che si apre il 28 dicembre a Orvieto, non è dei più emozionanti. In compenso, nonostante la crisi, case discografiche ed editrici non arretrano e propongono opere di grande interesse. Come il cofanetto dedicato al geniale sassofonista scomparso nel 1964 a soli trentasei anni

È consuetudine, in questo periodo, analizzare ciò che è successo nel jazz, soprattutto in quello italiano, nel corso dell’anno che sta per concludersi, e suggerire quanto di più interessante è stato realizzato. Mentre la crisi del mercato discografico ha toccato il suo apice negli ultimi dodici mesi, questa ha anche colpito, ma fortunatamente in modo minore, l’attività dei nostri musicisti, molti dei quali hanno trovato sicuro rifugio come insegnanti nei conservatori e nelle molte scuole di jazz che esistono sul tutto il territorio nazionale, sempre attivissime e con allievi in numero crescente, molti dei quali stanno dimostrando indubbie qualità. È il caso del giovane pianista Enrico Zanisi, poco più che ventenne, che già dai primi mesi di quest’anno si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica per le sue indubbie capacità strumentali e inventive. Ma già all’età di diciassette anni era stato notato nell’ambiente jazzistico per aver partecipato nel 2007 al Premio Roma Jam Session e lo scorso anno la casa discografica Cam Jazz aveva pubblicato il primo disco a suo nome, Life Variations, con cui si era messo in luce come uno dei migliori giovani nuovi talenti.

Dopo il Festival di Roma, dedicato a Jazz e letteratura, che possiamo archiviare come uno dei Festival meno riusciti, il 28 inizierà, per concludersi il 1° gennaio, la nuova edizione a Orvieto di Umbria Jazz Winter. Il cartellone, a parte Rosario Giuliani con Joe Locke e Joe La Barbera, Lewis Nash, il clarinettista di Cleveland Ken Peplowki e Paolo Fresu ed Enrico Rava, non sembra offrire molti altri stimoli interessanti. Anche questa un’edizione in tono minore, forse a causa dei cordoni delle borse, pubbliche e private, che si stringono sempre più.

Il settore che invece sembra non arretrare è quello dell’editoria e anche quello discografico. Infatti le case discografiche ed editrici, malgrado la contrazione delle vendite, continuano a stampare dischi e libri di grande interesse. È stata recentemente pubblicata la seconda edizione dello splendido volume, di grande formato, Jazz Tales (Ear Books) di Vittorio Franchini in cui il noto e brillante critico milanese ha tracciato ritratti di undici musicisti che ha spesso incontrato e con i quali ha anche stretto rapporti di amicizia: Art Blakey, Sonny Rollins, Bill Evans, Gil Evans, Dizzy Gillespie, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Miles Davis, Ornette Coleman, Max Roach, Little Jimmy Scott. Il volume è arricchito dalle foto di Elena Carminati e quattro cd spesso con registrazioni live e inedite di una ventina di musicisti e gruppi di grande interesse.

Un altro volume recentemente pubblicato è la traduzione italiana di La vita e la musica di Sun Ra di John F. Szwed (Minimum Fax), docente di Storia del Jazz alla Columbia University. È il ritratto musicale e umano di Herman Blount, pianista di Birmingham (Alabama) passato alla storia del jazz, e non solo, con il nome di Sun Ra. Vita e musica affascinanti quelle di Sun Ra che nel corso della sua piuttosto lunga esistenza – è scomparso nel 1993 alla soglia degli ottant’anni – ha affermato di non essere terrestre e provenire da Saturno. E per tutta la sua esistenza ha sempre sostenuto questa “sua verità”.

Infine un’importante ristampa discografica apparsa quest’anno. Si tratta di un cofanetto (pubblicato in Italia da Universal) con la raccolta degli album incisi per la casa discografica Prestige dal sassofonista e flautista Eric Dolphy, riproposti nella veste editoriale originale e in ordine cronologico. Opera splendida per chi voglia conoscere in profondità uno degli artisti più geniali la cui attività si concentrò unicamente fra il 1958 e il 1964 quando morì a soli trentasei anni.

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